Fausto Gamba

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Fausto Gamba
NascitaBrescia, 1917
MorteDnjepropetrowsk, 24 dicembre 1942
Cause della morteFerite riportate in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
SpecialitàAlpini
Reparto9º Reggimento alpini
Anni di servizio1941-1942
GradoSottotenente di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Russia
BattaglieSeconda battaglia difensiva del Don
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959)[1]
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Fausto Gamba (Brescia, 1917Dnjepropetrowsk, 24 dicembre 1942) è stato un militare italiano insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Brescia nel 1917.[2] Studente del quarto anno nella facoltà di medicina presso l'Università di Milano, fu arruolato nell'arma di fanteria del Regio Esercito nel giugno 1941 ed ammesso a frequentare la Scuola allievi ufficiali della specialità alpini a Bassano del Grappa da cui uscì nel mese di ottobre con la nomina a sottotenente di complemento.[3] Assegnato al 7º Reggimento alpini, fu prima in servizio presso il LI Battaglione d'istruzione bersaglieri a Marostica e poi, dal l° giugno 1942, fu trasferito al battaglione alpini "Val Cismon" mobilitato del 9º Reggimento alpini.[3] Un mese dopo partiva per l'Unione Sovietica al seguito della 3ª Divisione alpina "Julia" assegnata all'ARMIR.[3] Rimasto gravemente ferito il 24 dicembre, nel corso della seconda battaglia difensiva del Don, decedette quattro giorni dopo presso l'ospedale di Dnjepropetrowsk in Ucraina.[3] Fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[4]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di plotone fucilieri, avuto l’ordine di contrattaccare un forte nucleo nemico, soverchiante di forze e di mezzi, infiltratosi nelle nostre linee, con magnifico slancio ed aggressività, con perizia ed audacia, riusciva in un primo tempo ad arginare l’irruenza del nemico stesso. Ferito una prima volta gravemente da scheggia di mortaio, rimaneva sul posto continuando ad incitare con l’esempio e la parola i propri alpini, trascinandoli poi al contrattacco con tale slancio, che il nemico vinto dall’impeto di quel pugno di uomini, desisteva dalla lotta. Ferito una seconda volta da pallottola che gli paralizzava gli arti inferiori, rifiutava ancora qualsiasi soccorso e permetteva ai suoi alpini di portarlo al posto di medicazione solo quando vedeva il nemico in fuga. Trasportato all’ospedale, manteneva stoico contegno. Conscio dell’imminente fine, manifestava il suo orgoglio per il dovere compiuto fino al sacrificio supremo. Ivanowka (Fronte russo), 24 dicembre 1942.[5]»

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Andrea Bianchi e Mariolina Cattaneo, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Labaro, Roma, Associazione Nazionale Alpini, 2011, ISBN 978-88-902153-1-5.
  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 147.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Gamba, Fausto, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 31 marzo 2023.
  • Gamba, Fausto, su MOVM. URL consultato il 31 marzo 2023.