Félix de Pomés

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Félix de Pomés i Soler
Nazionalità Bandiera della Spagna Spagna
Altezza 1,84 cm
Calcio
Ruolo Centrocampista
Termine carriera 1916
Carriera
Squadre di club1
1910-1911Universitary Sport Club? (?)
1911Espanyol? (?)
1911-1912Universitary Sport Club? (?)
1912-1913Casual Sport Club? (?)
1913-1914Barcellona22 (?)
1914-1916Espanyol? (?)
Nazionale
1912-1916Bandiera della Catalogna Catalogna5 (0)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Scherma
Specialità Fioretto, Spada
Società Casino Militar de Barcelona
Termine carriera 1928
 

Félix de Pomés i Soler (Barcellona, 13 luglio 1890Barcellona, 17 luglio 1969[1]) è stato un calciatore, schermidore, attore, regista e sceneggiatore spagnolo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Appartenente a una famiglia dell'aristocrazia di Barcellona, fu un vero sportmen (sportivo multidisciplinare) dell'epoca. I suoi genitori furono l'armatore e notaio Pelegrín Pomés Pomar e Isabel Soler Batlle. Aveva due fratelli e una sorella. Suo zio Benet Pomés Pomar era conte di Santa Maria de Pomés.[2] Ci sono state discrepanze sulla data di nascita: alcune fonti indicano il 1893 o il 5 febbraio del 1889[3] Il Registro Municipale di Barcellona indica come data di nascita il 13 luglio 1890.[4]

Carriera sportiva[modifica | modifica wikitesto]

Da calciatore giocava nella posizione di esterno destro o interno destro. Tuttavia, nei suoi primi giorni ha giocato nel ruolo di portiere. Il suo primo club fu l'Universitary SC, dove giocò fino al 1912, mentre studiava medicina. Fu in questo club che riconvertì la sua posizione in quella di centrocampista. Nel 1911 giocò brevemente per l'RCD Espanyol. Nel 1912, quando alcuni giocatori del Barcellona come Josep Quirante, Carles Comamala, Charles Wallace, Percival Wallace o Paco Bru lasciarono il club per creare il Casual SC, De Pomés si unì a loro. La vita della società sportiva fu di breve durata e De Pomés si unì al Barcellona dove giocò un totale di 22 partite tra il 1913 e il 1914. Quest'ultimo anno, grazie alla mediazione del suo amico Santiago Massana, rientrò all'RCD Espanyol, dove rimase fino al 1916. All'Espanyol ha vinto il campionato catalano nella stagione 1914-15, e fu finalista nella Coppa del Re dello stesso anno.

È stato internazionale con la nazionale di calcio catalana in cinque occasioni tra il 1912 (contro la Francia sul campo Carrer Indústria dell'Espanyol) e il 1916 (contro la regione del Centro).

Quando ha smesso la carriera da calciatore, si è concentrato sul mondo della scherma, sport in cui è stato campione della Catalogna. Partecipò anche ai Giochi Olimpici di Parigi nel 1924 e ad Amsterdam nel 1928. Nei giochi del 1924 partecipò a gare di fioretto e spada, individuali e a squadre. Ha superato il primo turno soltanto nell'evento di spada a squadre, in cui ha raggiunto il turno di semifinale. Nei giochi del 1928 non disputò le gare individuali partecipando alle gare di fioretto e di spada a squadre, e anche in quest'ultima prova arrivò al turno di semifinale, perdendo contro gli Stati Uniti e classificandosi quinto. Il club dove praticava questo sport era il Casino Militar de Barcelona. Eccelleva anche nel pugilato.

Carriera cinematografica[modifica | modifica wikitesto]

La sua carriera di attore è durata tra il 1928 e il 1967. In totale ha recitato in 74 film e ne ha diretti due.

Il suo primo film fu in Germania nel 1928, protagonista di una versione di Die große abenteuerin. Lì sposò Margot Hahn. Partecipò anche nel 1931 alla produzione della Paramount del film La festa del diablo. Durante gli anni '30, De Pomés fu anche il primo direttore del doppiaggio in Spagna, compito che svolse negli studi situati al Palau de la Metallúrgia presso l'attuale Fira de Barcelona. In questi anni, De Pomés recitò per le major di Hollywood, diventando un attore scritturato della Paramount nelle versioni spagnole dei film prodotti da loro e girati negli studi di Joinville di Parigi, tra i quali Doña Mentiras (1931). Rientrato a Barcellona recitò in Rataplan (1935) di Francesc Elias, Aurora de Esperanza (1937) di Antonio Sau Olite, Usted tiene ojos de mujer fatal (1939) di Joan Parellada, scritto da Enrique Jardiel Poncela e Nuevos ideales (1939) di Salvador de Alberich.

Nel 1940 diresse il suo film d'esordio alla regia, Pilar Guerra, remake del film del 1926 di José Buchs, e l'anno seguente il secondo, La madre guapa, a cui partecipò sua figlia Isabel de Pomés, anche lei attrice. Come attore ha lavorato in La Torre de los siete jorobados (1944) – dove si produsse in una interpretazione memorabile nel ruolo del fantasma di Don Robinson de Mantova – Once pares de botas (1954), di Francesc Rovira-Beleta, dove parteciparono calciatori come Francesc Xavier Marcet, Ricard Teruel, Alfredo Di Stefano, Luis Molowny, Joan Segarra, Antoni Puchades, Telmo Zarra, Agustín Gaínza, Venancio Pérez o Jacinto Quincoces, o Beta 7 servizio politico (1954) di Rafael Gil. Negli anni '50 partecipò nuovamente a produzioni statunitensi come Il grande capitano (1959), Il re dei re (1961), dove ha interpretato il ruolo di Giuseppe d'Arimatea, Orgoglio e passione (1957) con Cary Grant e Frank Sinatra o Salomone e la regina di Saba (1959), girato all'Escorial di Saragozza, tra gli altri luoghi. Tra i suoi ultimi film, la commedia romantica Quanto sei bella Roma (1959), Né onore né gloria (1966), con Anthony Quinn, Alain Delon e Claudia Cardinale. Il suo ultimo film è stato Una historia de amor (1967) di Jorge Grau, con Simón Andreu e Serena Vergano.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Regista e sceneggiatore[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Necrologia, su La Vanguardia, 18 luglio 1969.
  2. ^ (ES) David Salinas, El polifacético Félix de Pomés, su Diari Sport, 26 giugno 2021.
  3. ^ Félix de Pomés Olympic Result, su Sports Reference. URL consultato il 28 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2011).
  4. ^ (CA) Index de naixement de Barcelona 1886-1890, su FamilySearch.org. URL consultato il 26 giugno 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN49434811 · ISNI (EN0000 0000 0100 3263 · GND (DE1061891879 · BNE (ESXX5160644 (data) · BNF (FRcb14216848x (data) · WorldCat Identities (ENviaf-49434811