Ex Palazzo Inam

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Palazzo ex Inam
La facciata
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàCrema
IndirizzoPiazza Premoli, 4
Coordinate45°21′40.57″N 9°41′10.54″E / 45.36127°N 9.68626°E45.36127; 9.68626
Informazioni generali
Condizioniin uso
CostruzioneXV secolo
Ricostruzione1857, 1927 (interventi parziali)
Stileliberty
Usouffici, abitazione
Piani3

L’ex Palazzo Inam, già Benzoni, Vimercati, è un palazzo di Crema.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio risale quanto meno ai primi anni del XVI secolo: Francesco Sforza Benvenuti, infatti, riprendendo lo Zibaldone di Tommaso Ronna, ricordava che in una sala vi era stato dipinto un fregio da Aurelio Buso con corpi d’uomini, di donne, di fanciulli festanti, ed altri ornamenti[1].

Dallo Stato d’anime del 1596 si rileva la residenza della vedova di Giovan Battista Benzoni, Ardelia Noli, assieme ai figli Pietro, Giulio, Valeria e Annibale[2]. Annibale fu l'unico che si sposò con Caterina Bernardi, i quali ebbero tre figli: l'ultimo, Carlo, morì senza eredi nel 1651, quindi vi subentrarono i Vimercati[2].

L'ultimo Vimercati a possedere l’edificio fu Agostino che nel 1857 commissionò al capomastro Antonio Crivelli un sostanziale rifacimento della facciata[3]; tuttavia, solo due anni dopo si trasferì nel palazzo acquistato in Contrada di Porta Ripalta, (l'attuale palazzo che ospita l'archivio diocesano).

Lo stabile passò quindi a Cristoforo Agnesi[3].

Nel 1927 vi fu un nuovo intervento alla facciata, su progetto di Massimo Girbafranti, che le diede caratteri stilistici che si rifanno al Quattrocento[3][4].

Nell'anno 1938 il palazzo fu acquistato dall'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro le Malattie (INAM) che lo detenne fino al 1968, quando fu venduto per 39 milioni di lire al Comune di Crema che promosse l'insediamento di una scuola[3].

Attualmente l'edificio ospita abitazioni ed uffici, nonché la sede del Centro di ricerca documentale "Alfredo Galmozzi"[4].

Il Centro Ricerca Alfredo Galmozzi[modifica | modifica wikitesto]

Nel palazzo vi ha sede un'associazione culturale costituitasi nel 1999 per raccogliere e promuovere la ricerca storica, culturale, sociale, socio-economica e politica di Crema e del Cremasco[5].

Fondi d'archivio[modifica | modifica wikitesto]

Fondo Anni Note
Fondo Alfredo Galmozzi 1837-2007 [6]
Società generale cremasca di mutuo soccorso fra operai ed artisti di Crema 1916-2009 [6]
Camera del lavoro di Crema 1985-2006 [6]
Fondo Ferruccio Bianchessi 1940-1991 [6]
Fondo Giuseppe Benzi 1944-2000 [6]
Donazioni e prestiti 1871-2009 [7]
Archivio fotografico (10.285 immagini) - [6]

Persone legate al palazzo[modifica | modifica wikitesto]

  • Emilio Vimercati, durante l’invasione austro-russa tra il 1799 ed il 1800 fu a capo della Regia Delegazione di Polizia[8] con il compito di indagare e inquisire chi aveva precedentemente operato o patteggiato per il governo della Repubblica cisalpina[9].

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Il rifacimento della facciata richiama moduli quattrocenteschi[4] con le finestre riquadrate da cornici in cotto; quelle del primo piano sono dotate da elaborate inferriate, il cui disegno è il medesimo della ringhiera del balcone collocato sopra il portale; questo è in posizione decentrata, caratterizzato da arco a tutto sesto con cornice in cotto[4].

Molto articolato l'ultimo piano sottogronda, introdotto da cornice marcapiano: le finestre sono inframezzate da decorazioni[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Benvenuti, p. 75.
  2. ^ a b Perolini, p. 335.
  3. ^ a b c d Perolini, p. 338.
  4. ^ a b c d e 27 - Piazza Premoli 4, su umap.openstreetmap.fr. URL consultato il 9 maggio 2024.
  5. ^ Centro ricerca Alfredo Galmozzi - CRAG, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 10 maggio 2024.
  6. ^ a b c d e f Fondi documentari. Inventario (aggiornato al 2012) (PDF), su centrogalmozzi.it. URL consultato il 10 maggio 2024.
  7. ^ Fotografie, su galmozzi.sicapweb.net. URL consultato il 10 maggio 2024.
  8. ^ Perolini, p. 336.
  9. ^ Benvenuti, p. 238.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Sforza Benvenuti, Dizionario biografico cremasco, Bologna, Forni editore, 1888.
  • Mario Perolini, Vicende degli edifici monumentali e storici di Crema, Crema, Leva Artigrafiche, 1995.