Ester Wajcblum

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Ester Wajcblum, nome scritto anche Estusia o Esterka (Varsavia, 16 gennaio 1924campo di concentramento di Auschwitz, 6 gennaio 1945), è stata una partigiana e vittima dell'Olocausto polacca, una delle quattro donne impiccate ad Auschwitz per il ruolo avuto nella preparazione della rivolta dei Sonderkommando del 7 ottobre 1944.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ester nacque nel 1924 a Varsavia, in Polonia, da Jakub Wajcblum e Rebeka Jaglom. Aveva una sorella maggiore, Sabina, e una minore, Hanka (poi nota come Anna Heilman).[1][2]

Lei e la sua famiglia, ad eccezione di Sabina che si era maritata e aveva lasciato la Polonia, furono costretti a trasferirsi nel ghetto di Varsavia e nel maggio 1943 vennero deportati a Majdanek, dove i genitori di Ester trovarono la morte.[1]

Ester e Hanka furono poi trasferite ad Auschwitz-Birkenau nel settembre del 1943. Al loro arrivo vennero costrette ai lavori forzati presso la fabbrica di munizioni Weichsel-Union-Metalwerke e impiegate nella produzione della polvere da sparo.[1]

Le due si unirono poi ad un movimento di resistenza che si stava formando all'interno del lager. Assieme ad alcune compagne di prigionia, come Ala Gertner, Regina Safirsztajn e Rose Grunapfel Meth, contrabbandarono la polvere da sparo fuori dalla fabbrica e la consegnarono alla partigiana Roza Robota, impiegata nella sartoria di Birkenau, che a sua volta la passò ai membri del Sonderkommando.[3][4]

Il 7 ottobre 1944 i Sonderkommando usarono la polvere da sparo per far saltare in aria il crematorio IV di Birkenau. Ala, Roza, Ester e Regina vennero arrestate per il loro coinvolgimento nella vicenda, barbaramente torturate e infine impiccate pubblicamente il 6 gennaio 1945.[1] Hanka sopravvisse e fu trasferita in un sottocampo di Ravensbrück denominato Neustadt Glewe, per poi essere liberata nel maggio 1945.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Portrait of Estusia Wajcblum (cropped version of W/S #00151). – Collections Search – United States Holocaust Memorial Museum, su collections.ushmm.org. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  2. ^ Biography, Estusia Wajcblum, su German Resistance Memorial.
  3. ^ (EN) Teaching about Women and Resistance, su teaching-about-women-and-resistance.html. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  4. ^ (EN) Prisoner Revolt at Auschwitz-Birkenau, su ushmm.org. URL consultato il 27 gennaio 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]