Esteban Juan Caselli

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Esteban Juan Caselli

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato2008 –
2013
LegislaturaXVI
Gruppo
parlamentare
Il Popolo della Libertà
CoalizioneCoalizione di centro-destra del 2008
CircoscrizioneESTERO B (America Meridionale)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoIl Popolo della Libertà
ProfessioneAmbasciatore

Esteban Juan Caselli (Buenos Aires, 28 novembre 1942) è un politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Attività privata[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1969 al 1976 fu amministratore e socio di una società agricola. Dal 1974 al 1976 fu presidente di una società immobiliare. Risale a questo periodo la sua vicinanza politica al dirigente siderurgico Victorio Calabrò, a quel tempo governatore della provincia di Buenos Aires[1].

Dal 1986 al 1989 fu presidente di una società metallurgica, con competenze computeristiche, collegata con la ditta Microsistema (GRUPO SADE- PEREZ COMPANC) e con la ditta ITRON (Gruppo Macri).

Dal 1989 al 1990 fu direttore di una società mista di siderurgia argentina, la SOMISA. Risale a questo periodo il suo stabile collegamento con Hugo Franco, uno dei principali agenti politici del gruppo di alti prelati più conservatori: ciò gli consentì di accreditarsi con Carlos Menem, che lo utilizzò per stringere rapporti con il cardinale di Córdoba Raul Francisco Primatesta, il cardinale Antonio Quarracino e i vescovi Emilio Ognenovic e Desiderio Collino[1].

Attività pubblica in Argentina[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1989 al 1990 fu Asesor del Ministro della salute e dell'azione sociale della Repubblica argentina.

Indi svolse alcune funzioni di elevatissimo livello presso la Presidenza della Repubblica argentina:

  • dal 1990 al 1991: Jefe de Asesores del Segretario Generale della Presidenza;
  • dal 1993 al 1995: Subsecretario de Acción de Gobierno della Presidenza;
  • nel 1995: Secretario de Estado de Coordinación della vicepresidenza.

Nella sua veste di sottosegretario alla Presidenza della Repubblica di Carlos Menem, intervenne a nome della Casa Rosada sul Ministro della difesa a favore della ditta Sarlenga, poi coinvolta in un processo per traffico d'armi alla Croazia e all'Ecuador[2].

Il progressivo distacco dalla presidenza Menem fu consacrato dall'aspra polemica pubblica con l'ex ministro dell'economia argentino Domingo Cavallo, il quale esplicitamente ascrisse a Caselli l'appartenenza ad una 'mafia' legata ad Alfredo Yabran, personaggio collegato tra l'altro all'uccisione di José Luis Cabezas, fotografo del settimanale politico argentino 'Noticias'. Cavallo nel 1997 ripetutamente e pubblicamente accusò[3] Caselli di essere coinvolto anche nel citato traffico illegale di armi tra Argentina, Croazia ed Ecuador, in un traffico d'oro e di essere coinvolto nella rete di protezione dei colpevoli dell'attentato antiebraico alla Amia (Associazione di mutua assistenza israelo-argentina) che causò a Buenos Aires una ottantina di morti e centinaia di feriti il 18 luglio 1994[4].

In prosieguo (1997-1999) Caselli fu nominato ambasciatore argentino in Vaticano, incarico che utilizzò per consolidare la sua amicizia e il suo sodalizio con l'allora segretario di Stato del Vaticano, il cardinale Angelo Sodano. Un rapporto privilegiato che gli consentì di esercitare grande peso in patria: al vescovo Rafael Rey, titolare della Cáritas Argentina, suggerì di moderare le sue critiche al governo Menem; fu sempre Caselli a indicare, per la sede episcopale di Iguazù, il tesoriere di Primatesta, Marcelo Martorell, che ottenne la carica malgrado l'opposizione del cardinale Jorge Bergoglio[1].

Nella veste di ambasciatore argentino trasmise al papa il messaggio con cui Menem censurava l'intervento pubblico del vescovo argentino monsignor Justo Laguna, in quanto giudicato irrispettoso nei confronti della decisione del Vaticano di intercedere per la liberazione a Londra del dittatore cileno Augusto Pinochet[5].

Nel 1998 co-presiedette anche la delegazione argentina alla conferenza per la creazione della Corte penale internazionale, a Roma.

Appena tornato in Argentina Caselli sostenne la campagna vincente di Carlos Ruckauf, eletto governatore della provincia di Buenos Aires: anche valendosi dei trascorsi legami con l'ambiente peronista che risalgono agli anni Settanta[6] ottenne in cambio l'incarico - dal 1999 al 2001 – di segretario generale nel governatorato della provincia di Buenos Aires, dove svolse anche funzioni di Secretario Legal y Técnico.

Abbandonato definitivamente il menemismo, durante i governi di Fernando de la Rúa e di Néstor Kirchner – nella veste di sottosegretario agli affari di culto del Ministero degli affari esteri, commercio internazionale e culto della Repubblica argentina, su nomina presidenziale, dal 2001 al 2003 - mantenne i suoi contatti e le sue relazioni con l'ala conservatrice della chiesa argentina, soprattutto con Martorell, il vescovo di Zárate-Campana Oscar Sarlinga e l'arcivescovo Héctor Aguer; il suo principale contatto a Roma era il cardinale argentino Leonardo Sandri[7].

Nella veste amministrativa firmò l'atto amministrativo che “con una rapidità miracolosa”[8] approvò il collocamento a riposo dell'arcivescovo Edgardo Storni, dopo che questi era stato denunciato per abusi sessuali su tre minorenni; l'atto consentì l'erogazione al prelato del vitalizio, nonostante non avesse ancora i 75 anni previsti dalla legge argentina per questo emolumento.

Attività politica in Italia[modifica | modifica wikitesto]

Elezione a senatore[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 2008 viene eletto al Senato della Repubblica, nella circoscrizione ESTERO B (America Meridionale) nelle liste del Popolo della Libertà, in virtù delle 50.400 preferenze personali.[9]

A seguito della scoperta di intercettazioni che comproverebbero un rogo di schede elettorali a sfavore della sua rivale Mirella Giai, è stato ipotizzato che in quella circoscrizione "la stessa distribuzione dei seggi sarebbe stata diversa".[10] Tali ipotesi si aggiungono alle lamentele di Luigi Pallaro, senatore uscente non rieletto,[11] e degli avversari politici.[12]

Il 9 febbraio 2010 il senatore Esteban Caselli, ha annunciato che, nel 2011, si sarebbe candidato alla presidenza dell'Argentina come leader del partito 'Pueblo de la Libertad', che ha recentemente fondato nel Paese.

Alle elezioni politiche del 2013 non ottiene la ricandidatura con Il Popolo della Libertà, pertanto costituisce la lista Italiani per la Libertà con cui si ricandida nella sua circoscrizione: ottiene 7.100 preferenze e non viene rieletto, in quanto la lista non ottiene il seggio.[13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Giampiero Di Santo, ‘'Quel senatore che fa i vescovi; Protagonista in Argentina, è stato per due anni, '97 -'99, ambasciatore presso la S.Sede'’, in ‘'ItaliaOggi'’, 16 maggio 2008.
  2. ^ El Clarin, EL EX MINISTRO DE DEFENSA ACEPTO DECLARAR EN EL JUICIO ORAL Y RESPONDER PREGUNTAS DEL FISCAL, 7/03/2009, consultabile su (http://www.clarin.com/diario/2009/03/07/elpais/p-01872081.htm). Quando la magistratura lo interrogò, però, la testimonianza di Caselli (a dispetto di quanto da tempo sostenuto dall'ex ministro all'economia e candidato presidenziale Domingo Cavallo e da altri politici d'opposizione) fu nel senso che la pressione gli era pervenuta dallo stesso Menem; questi - dopo la fine della sua presidenza - in ragione di tale addebito finì in prigione nel 2001, inquisito come capo di un'associazione a delinquere, accusa dalla quale fu però assolto lo stesso anno: cfr. (http://www.emigrazione-notizie.org/news.asp?id=4592 Archiviato il 14 novembre 2011 in Internet Archive.). Carlos Menem, in cambio, lo denunciò per falsa testimonianza nel processo per la vendita illegale di armi all'Ecuador e alla Croazia: Giampiero Di Santo, Quel senatore che fa i vescovi; Protagonista in Argentina, è stato per due anni, '97 -'99, ambasciatore presso la S.Sede, in ItaliaOggi, 16 maggio 2008.
  3. ^ Marcela Valente ‘'ARGENTINA: YABRAN? THE NAME DOES SOUND FAMILIAR, OFFICIALS ADMIT'’ agenzia IPS-Inter Press Service/Global Information Network, June 19, 1997.
  4. ^ Strage di Baires Coperture al vertice per i responsabili, su Archivio La Stampa, 18 giugno 1997. URL consultato il 20 gennaio 2022 (archiviato il 20 gennaio 2022).
  5. ^ agenzia EFE del 4 marzo 1999: ‘'PINOCHET A ARGENTINA MENEM APOYA AL PAPA ANTE CRITICAS POR INTERCEDER POR PINOCHET'’.
  6. ^ Olga Wornat, Nuestra santa madre, § 11, consultabile su ( Copia archiviata, su elortiba.org. URL consultato l'8 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2009).), gli ascrive un ruolo di consulente ai militari Viola e Bignone; ciò anche se in altre fasi della dittatura militare si trovò dalla parte perdente e trascorse anche un breve periodo in prigione: cfr. Giampiero Di Santo, ‘'Quel senatore che fa i vescovi; Protagonista in Argentina, è stato per due anni, '97 -'99, ambasciatore presso la S.Sede'’, in ‘'ItaliaOggi'’, 16 maggio 2008.
  7. ^ Giampiero Di Santo, Quel senatore che fa i vescovi; Protagonista in Argentina, è stato per due anni, '97 -'99, ambasciatore presso la S.Sede, in ItaliaOggi, 16 maggio 2008. I rapporti proseguirono anche dopo il mandato: cfr. Elisabetta Piqué, Preocupan al Vaticano los roces de la Iglesia y Kirchner, in La Nación 8 ottobre 2006.
  8. ^ Pagina/12, 16 ottobre 2007: Ex arzobispo procesado por abuso sexual cobra jubilación "de privilegio".
  9. ^ Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, su elezionistorico.interno.gov.it. URL consultato il 27 febbraio 2018.
  10. ^ ((http://www.udc-italia.it/News/SchedaReader.aspx?TypeID=3&ID=90168[collegamento interrotto]))
  11. ^ Secondo Luigi Pallaro, "me disseram que em uma mesa de apuração foram contabilizadas 960 cédulas a favor de Juan Esteban Caselli, todas aparentemente com a mesma caligrafia, e apenas 26 com voto para Pallaro": ANSA ‘'Noticiário em português'’, 16 aprile 2008 10:05 PM ‘'ITÁLIA: PROCURADORIA INVESTIGA FRAUDES EM VOTOS DO EXTERIOR'’.
  12. ^ Fabio Porta, deputato del PD: cfr. ((http://www.italiachiamaitalia.net/news/150/ARTICLE/20835/2010-03-24.html Archiviato il 29 marzo 2010 in Internet Archive.)). Dalla stessa parte politica, durante la campagna elettorale, provennero indimostrati addebiti sul passato del candidato Caselli, che sarebbe stato “protagonista di una impressionante carriera finanziaria che lo ha portato in poco tempo dal niente a controllare un ingente patrimonio finanziario e a condizionare la politica del governo argentino. Esteban 'Cacho' Caselli è stato attivo funzionario durante la dittatura, quando al potere erano i generali Viola e Bignone. Sulla cospicua eredità che gli avrebbe lasciato un ufficiale dell'aviazione militare, Miguel Cardalda, di cui era autista, sono state riempite pagine e pagine da giornalisti e scrittori": ‘'ELEZIONI:NERI (PD),CANDIDATO ESTERO PDL PERSONAGGIO EQUIVOCO'’,ANSA 12 marzo 2008 5:59 PM.
  13. ^ Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, su elezionistorico.interno.gov.it. URL consultato il 27 febbraio 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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