Ernst Oppert

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Ernst Jakob Oppert

Ernst Jakob Oppert (Amburgo, 5 dicembre 1832Amburgo, 19 settembre 1903) è stato un uomo d'affari tedesco.

È noto soprattutto per il fallito tentativo di trafugare a fine di ricatto i resti del padre del reggente coreano Heungseon Daewongun affinché quest'ultimo eliminasse le barriere commerciali coreane.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Oppert nacque in una ricca famiglia di banchieri di Amburgo. Due dei suoi fratelli, Julius e Gustav, divennero importanti orientalisti tedeschi[1].

Oppert aprì un'attività commerciale a Hong Kong nel 1851. Quando nel 1867 la società fallì, si interessò al commercio con la Corea, che all'epoca seguiva una rigida politica isolazionist e che Oppert visitò clandestinamente diverse volte[2]. Pur non avendola appresa, Oppert giudicò la lingua coreana molto più difficile da imparare rispetto al cinese o al giapponese:

«Le difficoltà nell'acquisire e parlare correttamente la lingua coreana non sono affatto inferiori a quelle che si incontrano nello studio del cinese, anzi sono considerate da molti infinitamente maggiori, e non possono essere paragonate alla facilità con cui anche gli stranieri riescono ad acquisire la conoscenza del giapponese in un tempo proporzionalmente breve[3]»

Il tentativo di trafugamento della salma del principe Namyeon[modifica | modifica wikitesto]

Mentre si trovava a Shanghai, Oppert incontrò un sacerdote francese di nome Féron, che aveva escogitato un piano per dissotterare e trafugare le spoglie del padre del reggente Yi Haeung, che governava il Paese per conto del figlio, Re Gojong, con lo scopo di ricattarlo e fargli aprire il Paese al commercio[4]. Riforniti di denaro e armi da un americano, E. F. B. Jenkins, partirono il 30 aprile 1867. Quando raggiunsero la tomba, cercarono di trafugare il corpo, ma furono fermati dalla massiccia lastra di pietra che copriva i resti del principe Namyeon e dovettero andarsene senza aver raggiunto il loro obiettivo[5]. Sulla via del ritorno, i soldati coreani ebbero uno scontro con il gruppo di Oppert e Féron, che dovettero fuggire dal Paese[6]. L'incidente fece infuriare i coreani, che divennero ancora meno propensi a commerciare con gli stranieri.

La tomba del principe Namyeon

Secondo A. H. S. Landor, la storia del fallito tentativo di Oppert era ancora ben nota in Corea verso la fine del XIX secolo e veniva raccontata agli stranieri al loro arrivo: si sosteneva che un membro del gruppo di razziatori vivesse ancora a Chemulpo[7].

Ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]

Oppert tornò in Germania, dove condusse una normale vita da uomo d'affari. Alcune fonti sostengono che abbia trascorso alcuni mesi in carcere per la vicenda del tentato trafugamento[6][8][9]. Nel 1880 pubblicò un libro sulla Corea intitolato Ein verschlossenes Land. Reisen nach Corea. Originariamente pubblicato dalla Brockhaus di Lipsia[1], il libro fu tradotto anche in inglese[5][10].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bräsel, 2002.
  2. ^ Lankov, 2005.
  3. ^ Oppert, 1880.
  4. ^ Neff, 2010.
  5. ^ a b Williams, 1880.
  6. ^ a b Neff, 2004.
  7. ^ Landor, 1895.
  8. ^ Kleiner, 2001.
  9. ^ Frazar, 1884.
  10. ^ Oppert (trad. in inglese), 1880.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Controllo di autoritàVIAF (EN57396710 · ISNI (EN0000 0000 8239 5886 · SBN RMSV081155 · LCCN (ENnr90020682 · GND (DE117605727 · J9U (ENHE987007332184105171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr90020682