Ernesto Caroli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Padre Ernesto Caroli (Palazzuolo sul Senio, 9 gennaio 1917Bologna, 23 marzo 2009) è stato un presbitero e religioso italiano, fondatore dell'Antoniano di Bologna.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ezio, questo il nome di battesimo di padre Ernesto Caroli, nacque alla Tomba di Misileo, località del Comune di Palazzuolo sul Senio. Settimo di quattordici figli di Giacomo e Agnese Vignini, proprio alla Pieve di San Giovanni Battista a Misileo il 7 giugno 1941 celebrò la sua prima Messa, dopo aver ricevuto l'ordinazione sacerdotale nella Cattedrale di San Pietro a Bologna.[1]

Divenuto padre francescano, visse da cappellano militare la seconda guerra mondiale e venne internato nei lager nazisti in Ucraina, Polonia e Germania. Conobbe la fame e rischiò la fucilazione per proteggere i compagni di prigionia.[1]

Nel dopoguerra padre Ernesto ebbe l'intuizione di costruire una mensa per i poveri a Bologna, nel convento di Sant'Antonio al quale era stato destinato: era il primo passo per la nascita dell'Antoniano di Bologna che lui ideò e realizzò con i tre confratelli padre Gabriele Adani, padre Benedetto Dalmastri e padre Berardo Rossi, insieme scherzosamente soprannominati "i quattro moschettieri". Ancora oggi la mensa accoglie quotidianamente numerosi indigenti e continuo è il flusso di attività assistenziali che vi si svolgono.[2] L'Antoniano, divenuto famoso per il grande messaggio di fratellanza dello Zecchino d'Oro, fu diretto da padre Ernesto fino al 1993.[1]

Durante la sua lunga vita si dedicò a numerosi progetti che avevano al centro l'impegno per i bambini, per i poveri e il messaggio di san Francesco d'Assisi; tra questi l'Accademia di arte drammatica, un centro rivolto ai bambini con sindrome di Down, varie iniziative editoriali del Movimento francescano e la rassegna internazionale di musica classica dedicata ai bambini "Premio Mozart".[1]

Verso la metà degli anni Novanta, divenne rettore dell'Eremo di Montepaolo, sito francescano presso Forlì celebre per la presenza di Antonio da Padova, che proprio a Forlì rivelò per la prima volta la sua eloquenza: a Montepaolo Caroli restaurò il Santuario e vi ravvivò la vita spirituale, rimanendone rettore fino al 2003.[3]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • L'Amministrazione comunale di Bologna nel 2001 gli ha conferito il premio Nettuno d'oro:

«per la sua attività pastorale che attraverso la musica ha aiutato tanti bambini in difficoltà e per l'importante ruolo svolto dall'Antoniano, di cui è ideatore e fondatore, rientra nell'eletta schiera di quei cittadini che hanno particolarmente onorato, con la loro attività e il loro stile di vita, la città di Bologna».

  • A Bologna, proprio nella piazza Trento e Trieste su cui si affaccia l'Antoniano, dal 2009, anno della morte di Caroli, c'è uno spazio verde che porta il suo nome.
  • Il suo Comune natale Palazzuolo sul Senio domenica 17 giugno 2012 ha intitolato a suo nome la via prospiciente ai giardini pubblici. L'evento è culminato col concerto delle Verdi Note, il coro del quale fanno parte i ragazzi più grandi dell'Antoniano. Il nome del coro venne coniato da padre Ernesto nel 1989.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luca Orsi, Dal Lager allo Zecchino d'oro. Padre Ernesto Caroli, Pontecchio Marconi, Digigraf, 2007, 2. ed., ISBN 889021984X.
  • Gina Basso e Riccardo Medici, Quando la neve sapeva di pane, San Donato Val di Comino (FR), Psiche e Aurora Editore, 2012, ISBN 9788889875285.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN12456532 · ISNI (EN0000 0001 0855 2051 · SBN RAVV092561 · LCCN (ENn89619568 · BNF (FRcb13480633j (data) · J9U (ENHE987007359546605171 · WorldCat Identities (ENlccn-n89619568
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Biografie