Ernest Guilbert

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Ernest Charles Démosthène Guilbert

Ernest Charles Démosthène Guilbert (Parigi, 17 settembre 1848Barcellona, 1º gennaio 1913) è stato uno scultore francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Saffo, esposta al Salone del 1895 (ubicazione attuale sconosciuta).

Ernest Charles Démosthène Guilbert nacque il 17 settembre 1848 da Anaxagore Epaminondas Guilbert e Augustine Florence Mahieux.[1] Seguì le lezioni alla scuola nazionale superiore di belle arti e fu uno studente dello scultore Henri Chapu (1833-1891).[2]

Nell'arco della sua vita ricevette varie commissioni che gli valsero molti premi. Ai Saloni parigini espose varie statue, come un'Eva, acquistata dallo stato per il museo di Rouen, e una Saffo la cui ubicazione attuale è ignota.[3] Con un monumento dedicato a Étienne Dolet, Ernest Guilbert si guadagnò il primo premio per un concorso l'8 maggio 1885.[4][5]

Dopo aver realizzato un monumento in onore dell'ex-presidente della repubblica Adolphe Thiers, Ernest Guilbert venne nominato cavaliere dell'ordine nazionale della Legion d'onore il primo agosto 1879.[1][3] Egli si spense a Barcellona nel 1913.[1]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Busto di Auguste Vitu per la sua tomba al cimitero di Père-Lachaise.

Ernest Guilbert è noto soprattutto per essere l'autore di numerose sculture in bronzo[6] e di opere visibili negli spazi pubblici, tra cui quattro opere elencate nell'inventario generale del patrimonio culturale della Francia.

  • Il generale Édouard Hyacinthe Lucas, 1876, medaglione in bronzo, Niort, cimitero Cadet.[7]
  • Monumento a Thiers, 1879, bronzo, Nancy, opera in deposito.[8] Una replica della statua, priva del piedistallo originario, si trova in una piazza di Saint-Savin e proviene dal monumento eretto nel 1879 a Bona, in Algeria.[9]
  • La Storia incide sulle sue tavolette la data de l'evacuazione di Nancy dai prussiani il primo agosto 1873, 1879, statua in bronzo, Nancy, museo della Lorena. Proveniente dal piedistallo del Monumento a Thiers di Nancy.[10]
  • Dafni e Cloe, 1886, gruppo in marmo, Ivry-sur-Seine, municipio.[11]
  • Marianne, 1881, busto in gesso, Lione, gruppo scolastico Allix.[12]
  • Monumento a Charles Victor Frébault, 1892, Pointe-à-Pitre, place de la Victoire.
  • Monumento a Étienne Dolet, 1889, Parigi, place Maubert. Distrutto in quanto venne fatto fondere sotto il regime di Vichy.[13]
  • Tomba di Augustin-François Feyen detto Perrin, 1892, Parigi, cimitero di Montmartre.[14]
  • Temi, 1893, busto in bronzo, Parigi, corte di cassazione, camera di consiglio della prima camera civile.[2]
  • Medaglione di Marie Legrand, coniugata Loisel, 1895, Parigi, cimitero di Père-Lachaise.[15]
  • La Poesia, 1898 circa, marmo, Parigi, teatro nazionale dell'Opéra-Comique.
  • Pulpito, 1899, Saint-Cloud, chiesa di San Clodoaldo.[16][17] Questo pulpito in legno scolpito venne commissionato dal curato della chiesa, che aveva lanciato una sottoscrizione a tale scopo, e presentato all'esposizione universale del 1900 prima di essere installato nell'edificio.[18] Ernest Guilbert si autoritrasse sulla destra nelle vesti di San Giovanni.[19] Un San Giovanni Evangelista in gesso è stato ritrovato nel 2009 nel sottotetto della chiesa, poi venne restaurato e messo in deposito nel Musée des Avelines. Si tratta di uno schizzo per una delle figure del pulpito ligneo.[18]
  • Busto di Auguste Vitu, 1901, Parigi, cimitero di Père-Lachaise.

Critica[modifica | modifica wikitesto]

Più attenta al suo successo ufficiale che alla sua arte, Edmonde Charles-Roux scrisse su di lui:

(FR)

«Un champion toutes catégories de la course aux honneurs : Ernest Démosthène Guilbert, artiste accablé de commandes et de récompenses… Guilbert avait semé des manifestations de son génie sous forme de stèles, de bas-reliefs, de bustes et de médaillons à la gloire de Thiers sur diverses places du territoire national. Il avait aussi créé, toujours à la gloire de Thiers, des bronzes d'art, destinés aux bureaux des ministres. Thiers servait de garniture de cheminée : il était devenu sujet de pendule. Partout Guilbert avait fait de son mieux, même si, ainsi que l'a dit Léon Bloy “Faire de son mieux, c'est la retape”.»

(IT)

«Un campione in tutte le categorie della corsa agli onori: Ernest Démosthène Guilbert, un artista travolto da commissioni e premi... Guilbert aveva seminato manifestazioni del suo genio sotto forma di steli, di bassorilievi, di busti e di medaglioni a gloria di Thiers in diversi luoghi del territorio nazionale. Aveva anche creato, sempre a gloria di Thiers, dei bronzi d'arte, destinati agli uffici dei ministri. Thiers adornava un caminetto: era divenuto il soggetto di un orologio. Ovunque Guilbert aveva fatto del suo meglio, anche se, come diceva Léon Bloy “Fare del proprio meglio è il rimedio”.»

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
— 1 agosto 1879

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (FR) Recherche - Base de données Léonore, su www.leonore.archives-nationales.culture.gouv.fr. URL consultato il 14 novembre 2022.
  2. ^ a b (FR) Cour de cassation, su archive.wikiwix.com. URL consultato il 14 novembre 2022.
  3. ^ a b (EN) The Drawing room. Mar. URL consultato il 12 novembre 2022.
  4. ^ (EN) Sergiusz Michalski, Public Monuments: Art in Political Bondage 1870-1997, Reaktion Books, 1998-12, ISBN 978-1-86189-025-2. URL consultato il 12 novembre 2022.
  5. ^ (FR) Janice Best, Les monuments de Paris sous la Troisième République : contestation et commémoration du passé, Éditions L'Harmattan, 2010, p. 149.
  6. ^ (FR) Ernest Charles Démosthène Guilbert, su www.artnet.fr. URL consultato il 14 novembre 2022.
  7. ^ (FR) Le portrait du général Lucas à Niort : une œuvre inédite du sculpteur Ernest Guilbert - Patrimoine et inventaire de Nouvelle-Aquitaine - site de Poitiers, su inventaire.poitou-charentes.fr. URL consultato il 14 novembre 2022.
  8. ^ (FR) Monument à Thiers – Place Thiers – Nancy (déposé) | E-monumen, su e-monumen.net, 5 luglio 2011. URL consultato il 14 novembre 2022.
  9. ^ (FR) De l'Algérie à Saint-Savin : l'histoire mouvementée de la statue d'Adolphe Thiers - Patrimoine et inventaire de Nouvelle-Aquitaine - site de Poitiers, su inventaire.poitou-charentes.fr. URL consultato il 14 novembre 2022.
  10. ^ (FR) L’Histoire écrit sur ses tablettes – Musée Lorrain – Nancy, su archive.wikiwix.com. URL consultato il 14 novembre 2022.
  11. ^ (FR) Groupe sculpté (grandeur nature) : Daphnis et Chloé, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 14 novembre 2022.
  12. ^ (FR) Buste : Marianne, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 14 novembre 2022.
  13. ^ (EL) Alexandros Moysis, Ο Γιαννιώτης Φοιτητής και το Παρισινό Άγαλμα, su agon.gr, 15 luglio 2022. URL consultato il 14 novembre 2022.
  14. ^ (FR) Buste de Charles Victor Frébault, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 14 novembre 2022.
  15. ^ (FR) Henry Jouin, La Sculpture dans les cimetières de Paris/Père-Lachaise, in La Sculpture dans les cimetières de Paris, 1897, pp. 153–159. URL consultato il 14 novembre 2022.
  16. ^ (FR) Chaire à prêcher, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 14 novembre 2022.
  17. ^ (FR) La chaire de l'Eglise Saint Clodoald de Saint-Cloud à #Saint-Cloud #92 #92210, su www.petit-patrimoine.com. URL consultato il 14 novembre 2022.
  18. ^ a b (FR) Didier Rykner, Acquisitions récentes du Musée des Avelines à Saint-Cloud, su La Tribune de l'Art, 14 novembre 2022. URL consultato il 14 novembre 2022.
  19. ^ (FR) Montmartre. Cimetière. François Feyen Perrin., su Montmartre secret. URL consultato il 14 novembre 2022.
  20. ^ (FR) Edmonde Charles-Roux, Isabelle du désert, Grasset, 7 maggio 2003, ISBN 978-2-246-65109-3. URL consultato il 14 novembre 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Pierre Kjellberg, Les bronzes du xixe siècle, les Éditions de l’Amateur, 2001, p. 368.

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Controllo di autoritàVIAF (EN74126006 · ISNI (EN0000 0004 3498 4810 · GND (DE123244277 · BNF (FRcb14975318t (data) · WorldCat Identities (ENviaf-74126006
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