Erminio Criscione

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Erminio Criscione
NascitaMineo, 3 dicembre 1955
MorteLugano, 9 marzo 1992
Vittime accertate6
Periodo omicidi4 marzo 1992

19:00-20:30 (CET)

Luoghi colpitiOriglio, Rivera, Massagno (Ticino, Svizzera)
Metodi uccisioneFucile d'assalto, Norinco (7,62 mm)
ArrestoCamorino, 4 marzo 1992

Erminio Criscione (Mineo, 3 dicembre 1955Lugano, 9 marzo 1992) è stato un criminale italiano, noto per la strage effettuata il 4 marzo 1992 in Svizzera, più precisamente nel Canton Ticino.

L'uomo ha esploso 42 colpi di fucile uccidendo 6 persone e ferendone altrettante in modo grave, si è reso così protagonista di quella che i massmedia svizzeri dell’epoca hanno definito la “Strage di Rivera”.[1][2][3]

Il fatto ha provocato una vera e propria sollevazione di massa in una regione sino ad allora tranquilla e non abituata a disgrazie del genere. La discussione ha contribuito notevolmente alle restrizioni applicate negli anni seguenti nell'ambito del commercio e della vendita di armi, sia nel Canton Ticino che nel resto della Confederazione.[4]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Criscione, di origine siciliana, è cresciuto nella parte germanofona della Svizzera per poi trasferirsi in Ticino per lavoro. Dapprima ha vissuto per qualche anno a Rivera, poi nel 1988 si è stabilito a Cimo. Inizialmente ha lavorato come macellaio, mentre in un secondo momento è diventato rappresentante di un'azienda di carni della svizzera interna. Negli archivi è stato trovato soltanto un documento che racconta una delle sue passioni ovvero quella per il mondo equino. Molti di quelli che lo hanno incontrato, l'hanno descritto come un lavoratore affidabile, una persona educata, tranquilla ed estremamente riservata.[5]

La strage di Rivera[modifica | modifica wikitesto]

Negli istanti successivi alle 19:00 del 4 marzo 1992, Criscione è uscito di casa imbracciando una Norinco (calibro 7,62 mm), ossia un'arma da fuoco di origine cinese che è una copia diretta del Kalašnikov, acquistata settimane prima. Ha percorso a bordo della sua vettura le strade del luganese, compiendo, in poco più di un'ora, uno dei più gravi fatti di sangue mai accaduti su suolo elvetico. Secondo fonti giornalistiche del momento, l'omicida aveva stilato una lista di nomi da “punire” che comprendeva persone con le quali aveva avuto rapporti lavorativi, screzi di poco conto e uomini politici ticinesi.[6]

Alle 19:25 di quella macabra sera di marzo, ha raggiunto a Origlio (comune dell'immediata periferia di Lugano) l'abitazione della sua prima vittima e ha pigiato sul suo campanello. Un amico e collega gli ha aperto, lui senza proferire parola lo ha colpito alle gambe con una raffica di proiettili.[7]

Dopo essersi spostato verso nord, alle 20:00 è giunto a Soresina, una frazione di Rivera, dove ha aperto il fuoco su 8 persone che stavano per sedersi a tavola per cenare. Due delle sopracitate sono decedute nell'immediato mentre una terza ha perso la vita nei giorni a venire.[8]

In seguito si è recato a Massagno alla ricerca dell'ennesimo obiettivo, sull'uscio di casa si è presentata la signora Kestenholz. La donna, moglie del suo formatore alla camera di commercio dal quale era stato bocciato, è stata gravemente ferita.[9]

Dopo un breve tragitto, ha fatto ritorno a Rivera con l'intenzione di scovare l'allora funzionario statale e vicesindaco del paese Solca. La visita di Criscione è purtroppo stata letale per il precitato, sua moglie e uno dei suoi figli.

L'assassino ha tentato ulteriori agguati senza però ottenere alcun risultato. Si è recato due volte invano a Pregassona (dopo Origlio e dopo Massagno) nella dimora dell'allora consigliere nazionale Adriano Cavadini. È probabile che abbia anche cercato di rintracciare l'abitazione della signora Erminia Petrocchi, ex dipendente della banca Raiffeisen, la quale aveva rifiutato i suoi tentativi di approccio[10].

Arresto e detenzione[modifica | modifica wikitesto]

Una volta terminata la sequenza di aggressioni, Criscione ha chiamato la moglie da una cabina telefonica dicendole di “aver combinato un disastro”. L'uomo ha poi deciso di consegnarsi spontaneamente alle forze dell'ordine, raggiungendo il posto di polizia di Camorino poco dopo le 21:00. Dopo l'arresto è stato trasportato alla centrale di Lugano per un primo interrogatorio ed è stato rinchiuso nelle carceri pretoriali. “L’omicida sta in silenzio e piange come un bambino” ha dichiarato dopo l’arresto l'ex procuratore ticinese Jacques Ducry.[11]

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Il 9 marzo 1992, tra le 17:45 e le 20:00, Criscione si è impiccato in una cella con un lenzuolo annodato alle inferriate delle finestre. L'uomo è sempre stato sorvegliato da vicino durante la custodia nonostante non avesse menzionato o fatto intendere alcuna idea suicida durante l'interrogatorio del giorno precedente. Il suicidio si è consumato durante il cambio della guardia. L'autopsia effettuata sul corpo del pluriomicida ha rivelato che è stato duramente e ripetutamente percosso da un oggetto contundente, oltre che un'emorragia ai testicoli con ogni probabilità provocata da una pedata. La responsabilità è stata attribuita agli agenti di custodia, i quali si è supposto si siano difesi durante uno scatto d'ira del reo.[12][13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Vent'anni fa la strage di Rivera, su Corriere del Ticino, 3 marzo 2012. URL consultato il 27 novembre 2023.
  2. ^ (EN) L. A. Times Archives, 6 Killed as Gunman Goes Door-to-Door in 3 Swiss Villages, su Los Angeles Times, 6 marzo 1992. URL consultato il 4 aprile 2024.
  3. ^ (DE) Chronik der Amokläufer in der Schweiz, 8 ottobre 2001. URL consultato il 4 aprile 2024.
  4. ^ (EN) By, GUNMAN HELD IN RAMPAGE COMMITS SUICIDE IN JAIL, su Orlando Sentinel, 11 marzo 1992. URL consultato il 4 aprile 2024.
  5. ^ Edizione straordinaria: quando la cronaca diventa storia - Edizione straordinaria: la strage di Rivera - Play RSI. URL consultato il 27 novembre 2023.
  6. ^ Blangi - Cronaca di una vita molto distratta, su www.blangi.it. URL consultato il 27 novembre 2023.
  7. ^ archivio.unita.news, https://archivio.unita.news/assets/main/1992/03/06/page_010.pdf.
  8. ^ (EN) Erminio Criscione Background information, Erminio Criscione, su Amok Wiki. URL consultato il 27 novembre 2023.
  9. ^ LUGANO, SEI LE VITTIME DEL FOLLE STRAGE A COLPI DI KALASHNIKOV - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 6 marzo 1992. URL consultato il 27 novembre 2023.
  10. ^ R. S. I. Info, La strage di Rivera - Edizione straordinaria, su RSI Info, 21 novembre 2023. URL consultato il 27 novembre 2023.
  11. ^ Vent'anni prima, vent'anni dopo, su Corriere del Ticino, 3 marzo 2012. URL consultato il 27 novembre 2023.
  12. ^ S' IMPICCA IN CELLA IL KILLER DEL CANTON TICINO - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 11 marzo 1992. URL consultato il 27 novembre 2023.
  13. ^ (EN) SWISS SLAYER OF 6 HANGS SELF DURING CHANGE OF GUARD, su Deseret News, 26 gennaio 2024. URL consultato il 4 aprile 2024.

Link esterni[modifica | modifica wikitesto]

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