Eridio Bonardi

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Eridio Bonardi
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Calcio
Ruolo Centrocampista
Termine carriera 1934
Carriera
Giovanili
19??-1921Brescia
Squadre di club1
1921-1927Brescia113 (31)
1927-1929Atalanta40 (12)
1929-1930Milan0 (0)
1930-1932Comense14 (10)
1932-1933Brescia0 (0)
1933-1934Orceana? (?)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Eridio Bonardi (Brescia, 17 giugno 1903Brescia, 15 agosto 1975) è stato un calciatore italiano, di ruolo centrocampista.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Era un centrocampista veloce dotato di un "passo doppio" ubriacante.[1]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Cresce nel Brescia, con la cui maglia nella stagione 1921-1922 debutta in Prima Divisione (la massima serie dell'epoca) militandovi per sei anni, nei quali ottiene 113 presenze e realizza 31 reti. Fa il suo esordio con le rondinelle il 9 ottobre 1921 in Brescia-Legnano (1-1). È rimasta celebre la sua rete segnata a Torino il 21 ottobre 1923, che ha permesso al Brescia di battere la Juventus sul suo campo.

Nel 1927 Bonardi passa tra i cadetti all'Atalanta, squadra con la quale conferma la vena realizzativa, mettendo a segno 12 reti e ottenendo la promozione nella massima serie.

Dopo un biennio con i bergamaschi viene acquistato dal Milan, con cui disputa un anno con la formazione riserve; a fine stagione viene posto in lista di trasferimento.[2]

Negli anni seguenti si trasferisce prima alla Comense (due anni tra Prima divisione e Serie B), per poi fare ritorno al Brescia (un anno con la squadra riserve) e concludere la carriera con l'Orceana in Prima Divisione, la terza serie dell'epoca.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Atalanta: 1927-1928
Comense: 1930-1931

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ E. Corbani e P.Serina, op. cit., vol.2, p. 294
  2. ^ Liste di trasferimento su Il Littoriale, 8 agosto 1930, pag.6

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]