Enzo Capalozza

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Enzo Capalozza
Enzo Capalozza

Deputato della Repubblica Italiana
LegislaturaI e II
Gruppo
parlamentare
PCI
CircoscrizioneMarche
CollegioAncona
Sito istituzionale

Senatore della Repubblica Italiana
LegislaturaIII
Gruppo
parlamentare
Partito Comunista Italiano
CircoscrizioneRegione Marche
CollegioUrbino
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Comunista Italiano
Titolo di studiolaurea in giurisprudenza
Professioneavvocato

Enzo Capalozza (Fano, 21 agosto 1908Fano, 12 febbraio 1994) è stato un avvocato, politico e costituzionalista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Laureato in giurisprudenza, è stato sindaco di Fano dopo la Liberazione, deputato dal 1948 al 1958[1][2] e senatore dal 1958 al 1963.[3]

Ha fatto parte delle seguenti commissioni della Camera:[1][2]

  • Commissione Giustizia nella I e II legislatura con l'incarico di vicepresidente da luglio 1956 a giugno 1958;
  • Giunta per le autorizzazioni a procedere in giudizio con l'incarico di segretario da gennaio 1951 a giugno 1953 e poi come vicepresidente nella II legislatura;
  • Commissione speciale per l'esame dei provvedimenti relativi alla Corte costituzionale da aprile 1949 a giugno 1953

e del Senato:[3]

  • Giunta per le elezioni nella III legislatura;
  • Commissione Giustizia e autorizzazioni a procedere nella III legislatura.

È stato eletto giudice della Corte costituzionale dal Parlamento in seduta comune il 19 dicembre 1967 e ha giurato il 10 gennaio 1968. È cessato dalla carica il 10 gennaio 1977.[4]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Enzo Capalozza, su Camera.it - I legislatura, Parlamento italiano.
  2. ^ a b Enzo Capalozza, su Camera.it - II legislatura, Parlamento italiano.
  3. ^ a b Enzo Capalozza, su Senato.it - III legislatura, Parlamento italiano.
  4. ^ Sito web della Corte costituzionale: note biografiche giudice. Archiviato il 12 novembre 2014 in Internet Archive.
  5. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN305357796 · ISNI (EN0000 0004 2016 7780 · SBN IEIV018759 · WorldCat Identities (ENviaf-305357796