Enrico Jacchia

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Enrico Jacchia

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato1996 –
2001
LegislaturaXIII
Gruppo
parlamentare
Lega, misto, UDR, Rinnovamento Italiano, Forza Italia
CircoscrizioneVeneto
CollegioVenezia
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoLega Nord, Unione Democratica per la Repubblica, Rinnovamento Italiano, Forza Italia
Titolo di studioLaurea
Professionedocente universitario

Enrico Jacchia (Venezia, 8 giugno 1923Roma, 17 dicembre 2011) è stato uno scrittore, giornalista e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Veneziano di nascita, Enrico Jacchia si considerava piuttosto "un europeo"[1].

Scrittore, giornalista, politico, è stato in tutte le sedi in cui si faceva l'Europa: dal Consiglio d'Europa a Strasburgo, all'UEO a Londra, alla CEE a Bruxelles fin dalla sua fondazione. Lasciando la Comunità col titolo di Direttore Generale Onorario, aveva completato la messa in piedi del controllo di sicurezza nucleare.

È stato autore di numerosi libri, tra cui, sulla sicurezza nucleare: Il rischio delle radiazioni nell'era nucleare (ed. Giuffre, Milano), Atome et securitè (Dalloz), Atom, Sicherheit und Rechtsordnung (Lutzeier); sulla costruzione dell'Europa: Europa perché? (Mondadori), Europa e difesa (ed. Ministero Difesa e Marina); sull'equilibrio strategico: L'affare Plumbat (Mondadori, Du Seuil), La guerra chimica, Incubo sull'Europa (SugarCo).

Dedicatosi all'insegnamento universitario nella Luiss, è stato docente di Studi Strategici e fondò con Guido Carli e Rosario Romeo il Centro di Studi Strategici dell'Università stessa.

È stato editorialista del "Giornale" di Montanelli, commentatore di politica internazionale del TG1, del TG2 e del Giornale Radio Rai ed ha collaborato con editoriali al "Corriere della Sera", allo "Herald Tribune", al "Los Angeles Times", al "Moskoskie Novosti".

Nel 1996 viene eletto per la XIII Legislatura al Senato della Repubblica Italiana con la Lega Nord, partito che abbandona nel 1998 per aderire prima al gruppo misto, poi all'UDR e poi a Rinnovamento Italiano; nel gennaio 2001 passa a Forza Italia. Nei cinque anni di mandato parlamentare è stato membro delle commissioni Esteri, Difesa e Bilancio.

È scomparso nel 2011 all'età di 88 anni[2].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Il rischio delle radiazioni nell'era nucleare, ed. Giuffrè Milano, 607 pagg, 1963
  • Atome et securitè, Dalloz, 1964
  • Atom, Sicherheit und Rechtsordnung, Lutzeier, 564 pagg, 1965
  • Europa perché?, Mondadori, 265 pagg, 1979
  • Europa e difesa, ed. Ministero Difesa e Marina
  • L'affare Plumbat, Mondadori e Du Seuil, 218 pagg, 1977
  • La guerra chimica, Incubo sull'Europa, SugarCo, 166 pagg, 1984

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Come affermato da lui stesso a pag. 23 del suo libro "L'affaire plumbat", Ed. Seuil, 1977
  2. ^ Notizia della morte dal sito del Giornale Radio Rai

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Controllo di autoritàVIAF (EN38205709 · ISNI (EN0000 0000 8771 6642 · SBN CFIV036976 · LCCN (ENn80004246 · GND (DE1216664218 · J9U (ENHE987007278291405171 · WorldCat Identities (ENlccn-n80004246