Enrico Arrigoni

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Enrico Arrigoni, che operò sotto lo pseudonimo di Frank Brand, (Pozzuolo Martesana, 20 febbraio 18947 dicembre 1986) è stato un anarchico individualista italoamericano, oltre che un tornitore, imbianchino, muratore, drammaturgo e attivista politico influenzato da il lavoro di Max Stirner[1][2].

Vita e attivismo[modifica | modifica wikitesto]

Prese lo pseudonimo di "Brand" da un personaggio di fantasia in una delle commedie di Henrik Ibsen[2]. Negli anni '10 del '900 fu coinvolto nell'attivismo anarchico e nelle manifestazioni contro la guerra intorno a Milano. Dagli anni '10 fino agli anni '20, partecipò ad attività anarchiche e rivolte popolari in vari paesi tra cui la Svizzera, Germania, Ungheria, Argentina e Cuba.

Visse dagli anni '20 in poi a New York, e lì curò, dal 1928, la rivista anarchica individualista Eresia. Scrisse anche per altre testate anarchiche americane come L'Adunata dei Refrattari, Cultura Obrera, Controcorrente e Intessa Libertaria[2]. Durante la guerra civile spagnola, andò a combattere con gli anarchici ma fu imprigionato e fu aiutato nel suo rilascio da Emma Goldman[1]. In seguito, Arrigoni divenne un membro di lunga data del Libertarian Book Club di New York. Visse negli Stati Uniti come immigrato illegale.

Negli anni '60 aiutò gli anarchici cubani che stavano subendo la repressione del regime marxista-leninista di Fidel Castro, da poco tempo al potere[3]. Insieme all'anarchico cubano esiliato Manuel Ferro, iniziarono una campagna nella stessa Italia, rivolgendosi al più importante periodico anarchico italiano, Umanità Nova, la pubblicazione ufficiale della Federazione anarchica italiana, con l'idea di controbilanciare l'innegabile influenza de L'Adunata dei Refrettari nella comunità anarchica italo-americana; soprattutto però vi era la volontà di rispondere a una serie di articoli pro-rivoluzione cubana pubblicati su quel settimanale da Armando Borghi. Umanità Nova rifiutò di pubblicare gli articoli di Ferro (tradotti da Arrigoni), dicendo che non volevano creare polemica. A quel punto Arrigoni li accusò di essere al soldo dei comunisti, e alla fine pubblicarono le risposte di Ferro a Borghi. Pochi mesi dopo, Borghi - ignorando i punti sollevati da Ferro - pubblicò una nuova difesa del castrismo su L'Adunata, ma Umanità Nova si rifiutò di pubblicare la risposta di Ferro ad essa[4]. Arrigoni tradusse anche articoli scritti da Ferro che vennero pubblicati sulla stampa anarchica di Francia, Italia, Messico e Argentina. Secondo Ferro, «Nella maggior parte dei nostri ambienti [questi articoli] sono stati accolti con dispiacere», a causa dell' "entusiasmo" con cui era stata accolta la rivoluzione cubana. Ma in altri casi, gli anarchici si mobilitarono per la causa libertaria cubana. Reconstruir ("Ricostruire") a Buenos Aires, la cui casa editrice, Colectivo, pienamente identificata con gli anarchici cubani, ha pubblicato tutte le opere di Ferro.

Morì a New York a 92 anni il 7 dicembre 1986[2].

Lo scrittore anarchico americano Hakim Bey nel 1991 parlava di Arrigoni in questo modo: «Come gli stirneristi italiani (che ci hanno influenzato attraverso il nostro defunto amico Enrico Arrigoni) sosteniamo tutte le correnti anti-autoritarie, nonostante le loro apparenti contraddizioni»[5].

Opere scritte[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) The totalitarian nightmare (1975)
  • (EN) The lunacy of the Superman (1977)
  • (EN) Adventures in the country of the monoliths (1981)
  • (EN) Freedom: my dream, dapprima pubblicato dal Libertarian Book Club nel 1937, ristampato dal Western World Press e 1986, e da LBC Books (Little Black Cart), marzo 2012[6].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Enrico Arrigoni at the Daily Bleed's Anarchist Encyclopedia Archiviato il 2 maggio 2015 in Internet Archive.
  2. ^ a b c d Paul Avrich. Anarchist Voices: An Oral History of Anarchism in America
  3. ^ "In the company of his old Italian friend Enrico Arrigoni, and urged on by him, Ferro commenced “to write several articles about the Cuban reality” which, with the help of Arrigoni’s translations, were published in the anarchist press of France, Italy, Mexico, and Argentina. According to Ferro, “In the majority of our milieus [these articles] were received with displeasure,” owing to the “enthusiasm” with which the Cuban Revolution had been received in them. But in other cases anarchists rallied to the Cuban libertarian cause. Reconstruir (“To Reconstruct”) in Buenos Aires, whose publishing house, Colectivo, fully identified with the Cuban anarchists, published all of Ferro’s works."Frank Fernández. Cuban Anarchism: The History of A Movement
  4. ^ Frank Fernández. Cuban Anarchism: The History of A Movement
  5. ^ Hakim Bey. "An esoteric interpretation of the I.W.W. preamble"
  6. ^ Freedom: my dream
Controllo di autoritàVIAF (EN26078864 · ISNI (EN0000 0000 2855 5076 · LCCN (ENn86026201 · J9U (ENHE987007279995405171 · WorldCat Identities (ENlccn-n86026201