Ennio Santucci

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Ennio Santucci (Atri, 18 aprile 1914Roma, 1988[1]) è stato un dirigente d'azienda italiano. Dal 1971 al 1983 è stato presidente e amministratore delegato della società Autostrade per l'Italia S.p.A.[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Ettore. Laureatosi a Torino, presso il Politecnico, in Ingegneria industriale (Industria elettrotecnica) il 26 ottobre 1939[3]

Fu capo segreteria tecnica (1959) e direttore tecnico (1962) per la Società Idroelettrica Piemonte (SIP) di Torino[4][5].

Passò all'Enel nel 1964 come direttore del compartimento di Torino per Piemonte, Val d'Aosta, Liguria[6][7].

Dal 1971 al 1983 fu presidente e amministratore delegato della società Autostrade per l'Italia S.p.A.; inoltre dal 20 giugno 1972 fu vicedirettore dell'AISCAT per il triennio 1972/'74.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere del lavoro - nastrino per uniforme ordinaria
— 1º giugno 1976[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Atri, domani l’intitolazione di una via a Ennio Santucci, in ilcentro.it, 6 aprile 1918. URL consultato il 28 agosto 2018.
  2. ^ Pierluigi Ciocca, Storia dell'IRI: L'IRI nella economia italiana, vol.VI, Roma-Bari, Gius.Laterza & Figli Spa, 2015.
  3. ^ Allievi che conseguirono la laurea in Ingegneria, nell'Anno accademico 1938-1939 (PDF), in biblio.polito.it, Il Politecnico di Torino, 1939. URL consultato il 27 agosto 2018.
  4. ^ The Industrial Challenge of Nuclear Energy: The market for nuclear equipment and instrumentation, vol. IV, Paris, The organisation for european economic co-operation, 1959-1960, p.263.
  5. ^ Lucien Chalmey, Congres de l'Union internationale des producteurs et distributeurs d'energie electrique: Lausanne, 30 juin - 8 juillet 1958, Paris, RGE, 1959, p.22.
  6. ^ Un solo compartimento dell'Enel per Piemonte, Val d'Aosta, Liguria, "La Stampa", Torino, 1º marzo 1964.
  7. ^ L'Elettrotecnica, an. LI, AEEI (Associazione Elettrotecnica ed Elettronica Italiana), 1964.
  8. ^ Due sono torinesi fra i 25 nuovi cavalieri del lavoro, "La Stampa", Torino, 2 giugno 1976, p.12.