Emilio Melón

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Emilio Melón
Nazionalità Bandiera dell'Argentina Argentina
Calcio
Ruolo Attaccante
Termine carriera 196?
Carriera
Giovanili
195?-1956River Plate
Squadre di club1
1957-1959River Plate18 (3)
1960-1962Huracán51 (7)
1963-1964Los Andes3+ (3+)
1967Millonarios11 (1)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Emilio Arturo Melón (Buenos Aires, 1º marzo 1936[1]13 luglio 2010) è stato un calciatore argentino, di ruolo attaccante.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Giocava come ala sinistra.[2] Era dotato di grande dinamismo.[2]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Melón debuttò in Primera División Argentina nella stagione 1957: nel suo ruolo, ala sinistra, il titolare era Roberto Zárate; Melón era la sua riserva.[2] Passò tre annate al club, giocando in poche occasioni; nel 1960 Néstor Rossi, tecnico dell'Huracán, lo volle alla sua squadra.[2] Nel club di Parque Patricios fu titolare, giocando sia come ala che come centrocampista sinistro.[2] Nel 1963 si trasferì al Los Andes, in seconda divisione, e segnò 3 gol al suo primo anno ai bianco-rossi.[3] Nel 1967 si trasferì al Millonarios di Bogotà, in Colombia, con cui raggiunse il secondo posto in campionato.[4]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Competizioni nazionali[modifica | modifica wikitesto]

River Plate: 1957

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ scheda giocatore, su globopedia.com.ar. URL consultato il 13 luglio 2021.
  2. ^ a b c d e (ES) Fallecieron Roberto Tesouro y Emilio Melón[collegamento interrotto], terra.com.ar, 13 luglio 2010. URL consultato l'8 marzo 2012.
  3. ^ (ES) José Carluccio, 1ra. "B" AFA 1963, su historiayfutbol.obolog.com. URL consultato l'8 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2011).
  4. ^ (ES) EN LOS 60: Época de grandes transformaciones [collegamento interrotto], su terra.com.co. URL consultato l'8 marzo 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]