Elisabetta Pierazzo

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Elisabetta Pierazzo (Noale, 4 luglio 1963Tucson, 15 maggio 2011) è stata un'astronoma italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1989 si trasferì negli Stati Uniti dove seguì una scuola di specializzazione presso il Department of Planetary Sciences dell'Università dell'Arizona a Tucson ove vinse il Gerard P. Kuiper Memorial Award[1]. Successivamente fu ricercatrice associata presso la stessa Università per poi lavorare dal 2002 sino alla data della sua morte presso il Planetary Science Institute come ricercatrice esperta (senior scientist)[2]. Da studiosa di planetologia studiò gli impatti meteoritici sui pianeti del sistema solare e gli effetti ambientali e astrobiologici di tali impatti sulla Terra e su Marte[1]. In particolare studiò il cratere di Chicxulub e degli effetti dell'impatto che creò quel cratere sull'estinzione dei dinosauri. Si occupò anche del rilascio di materiale organico dalle comete. Fu molto attiva nella divulgazione scientifica e nella promozione dell'educazione scientifica. Come membro attivo della comunità dei ricercatori in scienze planetarie fece parte di numerosi gruppi di valutazione di progetti della NASA[2].

Morì nella sua casa di Tucson nel 2011[1].

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

A Elisabetta Pierazzo la UAI ha intitolato il cratere lunare Pierazzo[3] e l'asteroide della fascia principale 15339 Pierazzo.

La città di Noale, sua città natale, le ha dedicato l'istituto scolastico "Istituto Comprensivo di Noale Elisabetta "Betty" Pierazzo".

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Elisabetta Pierazzo (1963 - 2011) | American Astronomical Society, su aas.org. URL consultato il 20 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2018).
  2. ^ a b Mark Sykes, Obituary: Elisabetta (Betty) Pierazzo (1963-2011), vol. 43, 1º dicembre 2011, p. 031, DOI:10.3847/BAASOBIT2011031. URL consultato il 19 febbraio 2018.
  3. ^ (EN) Cratere Pierazzo, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Department of Planetary Sciences

Planetary Science Institute

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