Elisabetta Armiato

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Elisabetta Armiato (Milano, 9 agosto 1962) è una ballerina italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Elisabetta Armiato studia alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala diplomandosi nel 1981, anno in cui entra nel Corpo di Ballo del Teatro alla Scala.

Debutta al Teatro alla Scala in Coppélia[1][2] nel 1986 in coppia con Biagio Tambone. Nel 1987 viene nominata prima ballerina. Nel 1989 apre la stagione lirica alla Scala nel Divertissement delle Quattro Stagioni de I Vespri Siciliani di Giuseppe Verdi con Carla Fracci e Patrick Dupont,[3] mettendo in mostra "il virtuosismo tecnico tipico della scuola milanese di Caterina Beretta".[4] Nel 2000 viene nominata prima ballerina interprete.

Definita ballerina "di tecnica brillante e temperamento vivace",[5] oltre ai già citati Coppélia e Divertissement delle Quattro Stagioni, interpreta Tatjana alla Scala (1993), alternando il ruolo della protagonista con Carla Fracci, Oriella Dorella e Isabel Seabra.[6] Nel 1994, con il Corpo di Ballo del teatro meneghino, danza al Teatro dell'Opera del Cairo il balletto La Strada ispirato al film La Strada di Federico Fellini, che il coreografo Mario Pistoni realizza nel 1966 su musiche di Nino Rota.[7]

Oltre ai ruoli del repertorio ottocentesco (La Bayadère) e del Novecento (Onegin), è protagonista anche dei nuovi balletti narrativi tra cui Il rosso e il nero di Uwe Scholz (1994); Giselle di Mats Ek (1997)[8] per il quale le viene assegnato il premio Danza & Danza.[9] Tra le sue numerose performance si ricordano Les deux pigeons di F. Ashton (1992), Capriccio per piano di George Balanchine su musiche di Stravinsky (1994),[10] oltre a Lo schiaccianoci (1994) e Don Chisciotte (1995) su coreografie di Rudolf Nureyev.

Nel 2007 abbandona la danza[11] dopo 35 anni di carriera in cui ha danzato coreografie classiche (Marius Petipa, Rudol'f Nureev, George Balanchine, Natalija Makarova, Frederick Ashton, John Cranko, Heinz Spoerli, Uwe Schulz, Hans Van Manen) e contemporanee (Mario Pistoni, Roland Petit, Alvin Ailey, Jiří Kylián, William Forsythe, Paul Taylor, Mats Ek, Wayne Eagling, Louis Falco, Mauro Bigonzetti).[1]

Attualmente è presidente della Fondazione Culturale Pensare Oltre.[12]

Premi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Intervista a Elisabetta Armiato, su sipario.it. URL consultato il 27 giugno 2020.
  2. ^ RAI, Domenica In, su youtube.com.
  3. ^ RAI, I Vespri Siciliani, su youtube.com.
  4. ^ Luigi Rossi, Il ballo ha salvato l’inaugurazione della Scala [collegamento interrotto], in Danza & danza, n. 40, gennaio 1990, p. 6.
  5. ^ "Dizionario dello Spettacolo Mame", su spettacolo.mam-e.it.
  6. ^ Onegin, la Russia imperiale in scena a Milano, su corrieredellospettacolo.net. URL consultato il 27 giugno 2020.
  7. ^ Gelsomina commuove gli egiziani, su ricerca.repubblica.it.
  8. ^ Dizionario dello Spettacolo Mame, su spettacolo.mam-e.it.
  9. ^ a b Premio Danza & Danza, su www1.adnkronos.com. URL consultato il 6 marzo 2020.
  10. ^ Horst Koegler, Dizionario Gremese della danza e del balletto, Gremese Editore, 1998, p. 30.
  11. ^ Intervista a Elisabetta Armiato, su secoloditalia.it.
  12. ^ Elisabetta Armiato (PDF), su Fondazione Culturale PENSARE oltre. URL consultato il 24 aprile 2024 (archiviato il 29 giugno 2022).
  13. ^ Premio Arenzano in Danza, su arenzanoindanza.it. URL consultato il 6 marzo 2020.
  14. ^ dancehallnews.it. URL consultato il 27 agosto 2020.
  15. ^ Festival Internazionale della Danza e delle Danze, su festivalinternazionaledelladanzaedelledanze.com. URL consultato il 27 agosto 2020.
Controllo di autoritàVIAF (EN91145857813123020555 · SBN RAVV629452 · BNE (ESXX5630039 (data)