Eleonora Bergman

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Eleonora Bergman (Łódź, 22 ottobre 1947[1]) è una storica dell'architettura polacca, direttrice dell'Istituto Storico Ebraico di Varsavia tra il 2007 il 2011.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque in una famiglia ebrea da Stefan Bergman (1904–2000) e Aleksandra Kuczkowska (1906–2005). La sorella maggiore, Zofia Bergman-Zarębska (1934–2013), era biologa e docente presso l'Istituto di Biochimica e Biofisica dell'Accademia polacca delle Scienze (PAN).

Dopo essersi laureata in architettua presso l'Università di Tecnologia di Varsavia, lavora all'Istituto di Pianificazione Urbanistica e Architettura e poi presso i Laboratori di Conservazione dei Monumenti. Ha collaborato con l'Istituto d'arte dell'Accademia polacca delle Scienze, conducendo misurazioni di monumenti architettonici di diverse regioni polacche. È autrice e coautrice di numerosi studi storici sui piani di sviluppo urbano tramite zonizzazione, riguardanti principalmente le regioni polacche della Masovia e della Slesia.

Dalla metà degli anni '80 inizia a occuparsi delle reliquie culturali ebraiche, della loro storia e la seguente documentazione. Nel 1997 consegue il dottorato in discipline umanistiche presso l'Istituto di Storia d’arte dell'Università di Varsavia. La sua ricerca è rivolta al tema dell'influenza dell'Oriente nell'architettura delle sinagoghe nelle terre polacche tra XIX° Secolo e inizi del XX° [2] .

Riceve una borsa di studio presso il Centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali di Roma e una seconda presso la Fondazione Commemorativa per la Cultura Ebraica [3] a New York.

Dal 1991 lavora presso l'Istituto Storico Ebraico a Varsavia, del quale è direttrice tra il 2007 e il 2011. È coautrice dello spazio commemorativo ed informativo che segna il percorso delle mura del ghetto di Varsavia[4].

Dal 1º novembre 2009 fa parte del Consiglio per la Protezione della Memoria del Martirio e dei Siti di Lotta[5] [6] e del Consiglio della Fondazione di Auschwitz-Birkenau.

Il 25 ottobre 2012 la Francia le ha conferito la Legione d'Onore [7].

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • „Nie masz bóżnicy powszechnej” Synagogi i domy modlitwy w Warszawie od końca XVIII do początku XXI wieku (in polacco) (in italiano: „Nie masz bóżnicy powszechnej” Sinagoghe e case di preghiera a Varsavia, dalla fine del XVIII all'inizio del XXI secolo) (2007).
  • Nurt mauretański w architekturze synagog Europy Środkowo-Wschodniej w XIX i na początku XX wieku (in polacco) (in italiano: Lo stile moresco nell'architettura delle sinagoghe nell'Europa centrale e orientale del XIX e XX secolo) (2004) .
  • Zachowane synagogi i domy modlitwy w Polsce: katalog (in polacco) (in italiano: Sinagoghe e case di preghiera in Polonia restanti: catalogo) (l'Istituto Storico Ebraico a Varsavia, 1996), con Jan Jagielski.
  • Survey of historic Jewish monuments in Poland: report to the United States Commission for the prese (in inglese) (in italiano: Studio sui monumenti storici ebraici in Polonia: rapporto alla Commissione dichiarata Degli Stati Uniti) (World Monuments Fund, 1995), con Jan Jagielski e Phyllis Myers.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sito web di SARP, filiale di Varsavia (in polacco)
  2. ^ iN polacco: Orient w architekturze synagog na ziemiach polskich w XIX i na początku XX wieku.
  3. ^ In inglese: Memorial Fundation for Jewish Culture.
  4. ^ Tomasz Urzykowski: Tutaj był mur getta. (in polacco), sul sito warszawa.gazeta.pl, 2008-11-19.
  5. ^ Eleonora Bergman członkiem Rady Ochrony Pamięci Walk i Męczeństwa Archiviato il 21 febbraio 2012 in Internet Archive. (in polacco), l'Istituto Storico Ebraico a Varsavia, 17 dicembre 2009.
  6. ^ In polacco: Rady Ochrony Pamięci Walk i Męczeństwa.
  7. ^ Legia Honorowa dla Eleonory Bergman. „Stolica”, pag. 5, 11/2012.
Controllo di autoritàVIAF (EN164416049 · ISNI (EN0000 0001 1717 5702 · LCCN (ENn96086642 · GND (DE1203132506 · BNF (FRcb17733640k (data) · J9U (ENHE987007258520005171 · WorldCat Identities (ENlccn-n96086642