Elda Fezzi

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Elda Fezzi

Elda Fezzi (Graffignana, 10 gennaio 1930Cremona, 21 febbraio 1988) è stata una storica dell'arte e critica d'arte italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Compie gli studi classici presso il Liceo Daniele Manin di Cremona dove ha come insegnanti Alfredo Puerari e Mario Monteverdi che la indirizzano verso la storia dell'arte. Si iscrive alla Facoltà di Lettere Moderne dell'Università di Bologna e frequenta i corsi di Roberto Longhi e Francesco Arcangeli. Nel 1953 si laurea con una tesi sul futurismo (relatore Rodolfo Pallucchini).

Si iscrive all'Ordine dei giornalisti nel 1962.[senza fonte]

Dal 1968 al 1988 insegna italiano presso l'Istituto Tecnico Industriale Torriani di Cremona. Negli anni Settanta è assistente del professore Alfredo Puerari per i corsi di Arte contemporanea presso la Facoltà di Magistero dell’Università di Parma, nella sede di Cremona[1]

Attività professionale[modifica | modifica wikitesto]

A 24 anni Inizia a lavorare come assistente di Rodolfo Pallucchini che nel 1962, in qualità di Segretario generale della Biennale di Venezia, le affida l'allestimento della sala dedicata allo scultore Alberto Giacometti. È l'inizio di una lunga collaborazione che la vedrà sempre legata sia all'AICA, Associazione internazionale dei critici d'arte, sia alla Biennale.

Nei primi anni Sessanta inizia l'attività di saggista e di storica dell'arte. Profonda conoscitrice della pittura dell'800 e '900, mostra grande attenzione anche ai pittori del '500 e del '600. Collabora al «Bollettino edito dalla Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente» di Milano e al «Bollettino della Unione Arte e Storia», rivista fondata a Roma nel 1908, scrivendo recensioni di mostre su Amedeo Modigliani, Giacomo Manzù e Renato Guttuso, sul futurismo e sulla Quadriennale (l’ottava). Collabora anche con «Le Arti» (dal 1965 al 1976), nella cui redazione entra a far parte negli ultimi anni, con «Nostro tempo. Cultura arte vita» fondato a Napoli nel 1952, con «Critica d'arte» di Firenze fondato da Carlo Ludovico Ragghianti nel 1967 e con «NAC» (Notiziario Arte Contemporanea) fin dalla nascita nel 1968.

Studia grandi artisti come Renoir, Gauguin, Picasso, Boccioni, Morandi, Giacometti, Archipenko, Moore[2] ed entra a far parte del gruppo dei collaboratori della collana Classici dell'arte di Rizzoli con il volume dedicato a Renoir [3]. Dedica grande attenzione anche a Medardo Rosso[4].

Contestualmente inizia l'attività di critica d'arte, con la presentazione di centinaia di artisti in gallerie private a Cremona e soprattutto in Emilia, Lombardia e Veneto, ma anche a Firenze e Roma. Recensisce mostre di artisti di grande rilevanza internazionale ospitate a Parigi, al Grand Palais, a Milano, alla Galleria Permanente, a Trento al Palazzo delle Albere a Verona a Palazzo Forti, a Monza alla Villa Reale, a Genova a Villa Croce, a Zurigo, alla Kunsthaus, a Roma a Palazzo Venezia e alla Galleria d'arte moderna, ad Oslo, a Bologna al Museo Civico, al Centro Studi e Archivio della comunicazione dell'Università degli Studi di Parma, a Ferrara al Palazzo dei Diamanti e alla Galleria d'arte moderna di Palazzo Massari a Ferrara.

La profonda conoscenza dei fermenti artistici nazionali ed internazionali più aggiornati e la collaborazione, particolarmente assidua, con la galleria Sanseverina di Parma, la galleria Martano a Torino, la galleria Milano, la Trentadue di Alfredo Paglione, la Bergamini, la Gian Ferrari, l’Annunciata, la Toninelli, la Permanente e la Vinciana a Milano, la galleria Spriano a Omegna, la Civica galleria d'arte moderna di Gallarate, le consentono di portare vivacità e novità anche in quegli ambienti culturali. Offre anche la sua collaborazione, dalla metà degli anni Sessanta, con le gallerie cremonesi La cornice e Ai Portici.

Nel 1969 collabora con Enrico Crispolti e Giorgio Di Genova alle rassegne annuali della ‘Galleria Due Mondi’ di Roma. In seguito, tra gli anni Settanta e Ottanta, diviene l'anima di altre due gallerie cremonesi specializzate nel contemporaneo, Il Poliedro e Il Triangolo, dove, forte dei suoi contatti con i critici di spicco del panorama nazionale (Marco Valsecchi, Renato Barilli, Giovanni Testori, Lea Vergine Lorenza Trucchi, Umbro Apollonio, Mario De Micheli, Giulio Carlo Argan, Francesco Arcangeli, Rodolfo Pallucchini, Mina Gregori e altri), propone l'arte astratta, informale e arte concettuale.

Inoltre organizza mostre antologiche in S. Maria della Pietà, con relativo catalogo, per il Centro Culturale Città di Cremona. Per il Comune di Cremona e per il Circolo culturale per la Grafica Artistica promuove e allestisce La grafica degli scultori (1982), La grafica surrealista (1983), Gli artisti di Corrente (1984), La grafica dell'Astrattismo (1986), La figura umana nella grafica contemporanea e Omaggio a Domenico Cantatore (1988), un'intensa attività che attesta il suo interesse per la grafica e per artisti parzialmente o esclusivamente dediti alla grafica, come (Korompay, Renzo Sommaruga, De Vita, Crippa, Calandri, Anna Cingi, Enrico Della Torre, Galli, Franca Ghitti, Nanni, Saroni, Scheiwiller, Mario Benedetti, Gabriella Benedini e Sergio Tarquinio).

Critica d'arte[modifica | modifica wikitesto]

Collabora alle seguenti riviste di critica d'arte.

  • Bollettino della unione Storia ed Arte (1959-1961)
  • Bollettino della Società di Belle Arti ed Esposizione permanente di Milano (1977-1979)
  • Le Arti (1965-1976)[5], entrando a far parte della redazione
  • NAC, Notiziario Arte Contemporanea, 1968[6]

Collabora anche con il quotidiano La Provincia di Cremona scrivendo oltre 250 recensioni e interviste nel periodo dal 1956 al 1988.[7]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Omaggi[modifica | modifica wikitesto]

  • Premio Elda Fezzi, un’iniziativa dell’Associazione Artisti Cremonesi in collaborazione col Liceo Artistico Statale di Crema e Cremona volto a premiare un promettente allievo della scuola con una propria mostra personale presso l’Associazione. La prima edizione (settembre-ottobre 2002) premiò Marco Pagliardi.
  • Mostra "Cinque pittori per Elda Fezzi" presso la Galleria Il Triangolo nel 1993 e la mostra "Attraverso l’immagine" in S. Maria della Pietà del 1995.
  • Trentadue ex-libris e dieci testimonianze critiche per Elda Fezzi, Venezia, Centro internazionale della grafica, 1989.
  • Elda Fezzi è ricordata nel Cimitero di Cremona con una stele collocata nel viale degli artisti, opera della scultrice Margherita Serra[9]

Intitolazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • La città di Cremona le ha intitolato una strada[10]

Biblioteca e archivio personale[modifica | modifica wikitesto]

La sua biblioteca, composta di 1410 titoli, è stata trasferita come Fondo Fezzi nella Biblioteca Statale e Libreria Civica di Cremona [11]. Vi figurano, in particolare, i cataloghi di svariati padiglioni espositivi nazionali della Biennale per la quale ha steso recensioni, mentre le sue carte personali (1930-1988) sono state donate da Giuseppina Canesi, erede di Elda Fezzi nel 2008[12] all'Archivio di Stato di Cremona [13].

Scritti[modifica | modifica wikitesto]

  • Alexander Archipenko, Aleksandr Archipenko, a cura di Elda Fezzi, Milano, Fratelli Fabbri, 1966.
  • Elda Fezzi, Luis Gonzales Robles e Maurizio Calvesi, Pittori moderni, pittori americani, indici, in Atlante della pittura, Novara, De Agostini, 1968.
  • Renoir, Firenze, Sadea Sansoni, 1968, p. 39.
  • Renoir. L’opera completa di Renoir nel periodo impressionista, 1869-1983, Milano, Rizzoli, 1972, p. 128.
  • Umberto Boccioni, Umberto Boccioni. Disegni, a cura di Elda Fezzi, Milano, Martello, 1973.
  • Elda Fezzi e Fiorella Minervino, Noa Noa e il primo viaggio a Tahiti di Paul Gauguin, Milano, Rizzoli, 1974.
  • Henry Moore, Firenze, Sansoni, 1977, p. 96.
  • Biennale, nuova arte sovietica e dissenso, catalogo padiglione espositivo Biennale, in Bollettino della Società di Belle Arti ed Esposizione Permanente, 1977.
  • Dalla natura all’arte, dall’arte alla natura, in Bollettino della Società di Belle Arti ed Esposizione Permanente, 1978.
  • Paul Gauguin, Gauguin, a cura di Elda Fezzi, Milano, BUR arte, 1980.
  • La città illustrata. Immagini e parole, in Cremona, lo stile di una città, Milano, Alma, 1982, pp. 6-111.
  • Bruno Rosa, Picasso. Periodo blu e rosa, a cura di Elda Fezzi, Marino Ferrari e Adriana Luisa Menghi, Gorle, Velar, 1988, p. 138.
  • Medardo Rosso. Scritti e pensieri, 1889-1927, Cremona, Turris, 1994, p. 259, ISBN 887929041X, opera pubblicata postuma

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ L. Ruggeri, Elda Fezzi, una docente aperta ai problemi della cultura e della scuola, in A. Bellardi (a cura di), Elda Fezzi. Una donna per l'arte, Cremona, Società storica cremonese, 2020, p. 17.
  2. ^ Elda Fezzi, Henry Moore, collana I maestri del Novecento, Firenze, Sansoni, 1971.
  3. ^ Renoir. L’opera completa di Renoir nel periodo impressionista, 1869-1983, Milano, Rizzoli, 1972, p. 128.
  4. ^ Medardo Rosso. Scritti e pensieri, 1889-1927, Cremona, Turris, 1994, p. 259, ISBN 887929041X.
  5. ^ Le arti, su ACNP, Milano, Editoriale La Spiga, 1950-1976, ISSN 0004-3621 (WC · ACNP). URL consultato il 29 giugno 2022.
  6. ^ NAC notiziario di arte cintemporanea, su notiziarioartecontemporanea.it. URL consultato il 1º novembre 2022, versione digitale
  7. ^ Elda Fezzi, una donna per l'arte, su cassapadana.it, 14 settembre 2020. URL consultato il 25 luglio 2022.
  8. ^ Fezzi elda, su LombardiaBeniculturali.it. URL consultato il 28 marzo 2023.
  9. ^ Margherita Serra (PDF), in LimenArte2011, p. 197. URL consultato il 24 luglio 2022 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2022).
  10. ^ Via Elda Fezzi in Cremona, su nuove-strade.it. URL consultato il 9 settembre 2022.
  11. ^ Fondo Elda Fezzi, su bibliocremona.it. URL consultato il 29 giugno 2022. /
  12. ^ Carte Elda Fezzi. URL consultato il 9 settembre 2022.
  13. ^ Matteo Morandi (a cura di), Carte Elda fezzi, inventario (PDF), Cremona, Archivio di Stato di Cremona, 2010. URL consultato il 25 luglio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Stefania Ziliani, Esposizioni. Emergenze della critica d’arte contemporanea, Milano, Bruno Mondadori, 2012, ISBN 9788861596887.
  • Angela Bellardi (a cura di), Elda Fezzi, una donna per l’arte, Cremona, Società Storica Cremonese, 2020, p. 180, ISBN 9788894522303.
  • Trentadue ex-libris e dieci testimonianze critiche per Elda Fezzi, Venezia, Centro internazionale della grafica, 1989.
  • Elda Fezzi, a cura di Tiziana Cordani, in Strenna dell’ADAFA per l’anno 2008, Cremona 2008, pp. 175-178.
  • Per ricordare Elda Fezzi, su comune.cremona.it. URL consultato il 21 luglio 2022.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Elda Fezzi, su enciclopediadelledonne.it, Enciclopedia delle donne. Modifica su Wikidata
  • Elda Fezzi, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 29 giugno 2022.
  • Carte Elda Fezzi, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 24 luglio 2022.
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