Egmont Prinz zu Lippe-Weissenfeld

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Egmont Prinz zur Lippe-Weissenfeld
Soprannome"Egi"
NascitaSalisburgo, 14 luglio 1918
MorteSt. Hubert, 22 marzo 1944 (25 anni)
Cause della morteabbattuto in azione
Dati militari
Paese servitoBandiera della Germania Germania nazista
Forza armataLuftwaffe
SpecialitàPilota di caccia
GradoMajor (maggiore)
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna del Nordafrica
BattaglieBattaglia d'Inghilterra
DecorazioniCroce di Cavaliere con Fronde di Quercia in Oro, Spade e Diamanti
Medaglia d'oro al valor militare
Fonti citate nel testo
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Egmont Prinz zur Lippe-Weissenfeld (Salisburgo, 14 luglio 1918St. Hubert, 22 marzo 1944) era un pilota da caccia e un asso della Luftwaffe della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Anni giovanili[modifica | modifica wikitesto]

Egmont Prinz zur Lippe-Weissenfeld nacque a Salisburgo, in Austria, il 14 luglio 1918, figlio del principe Alfred zur Lippe-Weissenfeld (1886-1975), ufficiale dell'esercito austro-ungarico e discendente di una branca cattolica del Lippe, e di Anna Weissenfeld, nata von Grëss, appartenente alla nobiltà stiriana. Egmont era l'unico figlio maschio di quattro bambini: le sorelle Carola, Sophie e Dora erano tutte più giovani di lui; la prima avrebbe avuto fama in Austria quale scrittrice ed antropologa, la seconda, moglie del conte Ulrich von Deym, è madre del politico Wenzel Deym (Partito Cristiano d'Austria). La famiglia risiedeva presso l'antica castello di Alt Wartenburg in Alta Austria; pochi giorni dopo la nascita di Egmont, la famiglia, erede di un minuscolo principato tedesco, a causa del crollo della monarchia tedesca, perse ogni diritto di successione.

Egmont, durante la sua giovinezza, fu amante della montagna e della vita nei boschi; partecipò ad una caccia al cervo in Carinzia a soli quattordici anni e a tredici era entrato nei Pfadfinder Österreich, gli scout austriaci. Inoltre Egmont era molto interessato alla musica classica e allo sport, e scoprì il suo amore per il volo a Gaisberg, presso Salisburgo. Dopo il gymnasium ottenne di poter frequentare la migliore scuola aeronautica austriaca, l'Austrian Aero Club; inoltre frequentò basilari corsi di volo presso l'accademia militare Teresiana di Wiener Neustadt, uscendone sottotenente nel 1936.

Nella Luftwaffe[modifica | modifica wikitesto]

Entrato a far parte dell'esercito austriaco a soli diciotto anni, inizialmente servì in fanteria, ma dopo l'Anschluss entrò a far parte della Luftwaffe, la migliore aviazione d'Europa. Nel 1939 fu promosso tenente e ricevette la Luftwaffe Pilots Badge; fu docente presso le scuole di volo di Fürstenfeldbruck e Vienna. La sua vera e propria carriera nella Luftwaffe ebbe inizio con il II Gruppe von der Zerstöreregeschwader 76 (ZG 76), per poi essere trasferito nel Nachtjagdgeschwader 1 (NJG 1) nel 1940, distinguendosi come uno dei migliori piloti notturni.

Durante l'estate 1940 fu trasferito a Leeuwarden, nei Paesi Bassi, acquisendo il comando di unità indipendenti di cacciatori notturni; il suo primo scontro con i piloti della Royal Air Force britannica avvenne nella notte tra il 16 e il 17 novembre 1940, ed Egmont riportò la sua prima grande vittoria abbattendo un bombardiere Vickers Wellington nello Squadrone Nr. 115 RAF; la sua seconda vittoria avvenne nella notte del 15 gennaio 1941 con l'abbattimento di un Armstrong Whitworth AW.38 Whitley N1521.

I primi successi[modifica | modifica wikitesto]

Poco dopo la mezzanotte del 10 aprile 1941 Egmont avvistò il No. 12 Squadron RAF presso IJsselmeer, riuscendo a distruggerne gran parte; questa spettacolare vittoria fu celebrate allAmstel Hotel di Amburgo insieme a quelle del generale Josef Kammhuber, di Wolfgang Falck, Werner Streib ed Helmut Lent.

Elogiato persino presso l'Oberkommando der Wehrmacht, anche grazie alla prodigiosa opera di intercettamento notturno, nel luglio 1941 fu promosso capitano e comandante della 5. Staffel Nachtjagdgeschwander 2 (NJG 2); alla fine dell'anno aveva conseguito quindici vittoria aeree.

Il 25 gennaio 1942 ricevette la croce tedesca in oro e la Croce di Cavaliere della Croce di Ferro il 16 aprile; entro il 27 marzo aveva riportato ventisette vittorie e in poco tempo divenne uno dei pochi assi di caccia notturni ad aver riportato più di trentasette vittorie.

Gli ultimi anni di guerra e la morte[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ottobre 1942 fu posto al comando del I Gruppe Nachtjagdschwander e l'anno successivo ricevette la croce di cavaliere con fronde di quercia. Ricoverato in ospedale per un mese, fu promosso maggiore e Geschwaderkommodore dei Nachtjagdschwader. Egmont e i suoi secondi, l'Oberfeldwebel Josef Renette e l'Unteroffizier Kurt Röber morirono il 22 marzo 1944 a causa di un incidente aereo durante un volo di routine da Parchim ad Athies-sous-Laon. Sopra il Belgio incapparono in una densa tormenta di neve che li costrinse a tentare un atterraggio di fortuna sulle Ardenne, ma non ebbe successo e il velivolo di schiantò nella campagna presso St. Hubert, provocando la morte di tutti i passeggeri. Le esequie avvennero a Linz il 15 marzo. Egmont e il collega Heinrich Prinz zu Sayn-Wittgenstein sono sepolti presso Ysselsteyn nei Paesi Bassi.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Carl Octavio, conte di Lippe-Weißenfeld Hermann, conte di Lippe-Weißenfeld  
 
Karoline von Lang auf Mutenau  
Egmont, conte di Lippe-Weißenfeld  
Maria von Mengersen Friedrich, conte di Mengersen  
 
Therese von Bender  
Alfred, principe di Lippe-Weißenfeld  
Philipp, barone di Stillfried und Rathenitz Rüdiger, barone di Stillfried und Rathenitz  
 
Karoline Mahy de Corméré de Favras  
Karola von Stillfried und Rathenitz  
Hermine Batthyány de Német-Ujvár Vincenz, conte Batthyány de Német-Ujvár  
 
Josepha Rudnyák de Bátsfa de Magyar Bel  
Egmont, principe di Lippe-Weißenfeld  
Peter Karl, conte di Goëss Carl, conte di Goëss  
 
Maria Carolina Katzianer von Katzenstein  
Leopold, conte di Goëss  
Maria Welser von Welsersheimb Lipót Gáspár Vince, conte Welser von Welsersheimb  
 
Antonia Szápáry de Muraszombath, Széchysziget et Szapár  
Anna von Goëss  
Johann Duclas, conte di Thurn und Valssasina-Como-Vercelli Georg, conte di Thurn und Valsassina-Como-Vercelli  
 
Emilie Chorinsky  
Marianne von Thurn und Valsassina-Como-Vercelli  
Gabriele von Bray-Steinburg Otto, conte di Bray-Steinburg  
 
Ippolita Dentice di Frasso  
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Coppa d'onore della Luftwaffe - nastrino per uniforme ordinaria
Croce Tedesca in oro - nastrino per uniforme ordinaria
— 17 maggio 1943[2]
Croce di Cavaliere della Croce di Ferro - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di Cavaliere della Croce di Ferro con Fronde di Quercia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia di lungo servizio militare nella Luftwaffe (4 anni) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Obermaier 1989, p. 71.
  2. ^ Scherzer 2001, p. 59.
  3. ^ a b Scherzer 2007, p. 242.
  4. ^ Fellgiebel 2000, p. 144.
  5. ^ Fellgiebel 2000, p.94.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fellgiebel, Walther-Peer (2000). Die Träger des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939–1945. Friedburg, Germany: Podzun-Pallas. ISBN 3-7909-0284-5.
  • Hinchliffe, Peter (1998). Luftkrieg bei Nacht 1939-1945 (in German). Motorbuch Verlag. ISBN 3-613-01861-6.
  • Knott, Claire Rose (2008). Princes of Darkness — The lives of Luftwaffe night fighter aces Heinrich Prinz zu Sayn-Wittgenstein and Egmont Prinz zur Lippe-Weissenfeld. Hersham, Surrey: Ian Allan Publishing. ISBN 978-1-903223-95-6.
  • Obermaier, Ernst (1989). Die Ritterkreuzträger der Luftwaffe Jagdflieger 1939 - 1945 (in German). Mainz, Germany: Verlag Dieter Hoffmann. ISBN 3-87341-065-6.
  • Patzwall, Klaus D. and Scherzer, Veit (2001). Das Deutsche Kreuz 1941 - 1945 Geschichte und Inhaber Band II. Norderstedt, Germany: Verlag Klaus D. Patzwall. ISBN 3-931533-45-X.
  • Schaulen, Fritjof (2004). Eichenlaubträger 1940 - 1945 Zeitgeschichte in Farbe II Ihlefeld - Primozic (in German). Selent, Germany: Pour le Mérite. ISBN 3-932381-21-1.
  • Scherzer, Veit (2007). Die Ritterkreuzträger Die Inhaber des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939 von Heer, Luftwaffe, Kriegsmarine, Waffen-SS, Volkssturm sowie mit Deutschland verbündeter Streitkräfte nach den Unterlagen des Bundesarchives (in German). Jena, Germany: Scherzers Militaer-Verlag. ISBN 978-3-938845-17-2.
  • Scutts, Jerry (1998). German Night Fighter Aces of World War 2. Osprey Publishing. ISBN 1-85532-696-5.
  • Spick, Mike (1996). Luftwaffe Fighter Aces. New York: Ivy Books. ISBN 0-8041-1696-2.
  • Die Wehrmachtberichte 1939-1945 Band 1, 1. September 1939 bis 31. Dezember 1941 (in German). München: Deutscher Taschenbuch Verlag GmbH & Co. KG, 1985. ISBN 3-423-05944-3.
  • Die Wehrmachtberichte 1939-1945 Band 2, 1. Januar 1942 bis 31. Dezember 1943 (in German). München: Deutscher Taschenbuch Verlag GmbH & Co. KG, 1985. ISBN 3-423-05944-3.
  • Helden der Wehrmacht II - Unsterbliche deutsche Soldaten (in German). München, Germany: FZ-Verlag GmbH, 2003. ISBN 3-924309-62-0.

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