Egidio Reale

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Egidio Reale (Lecce, 24 aprile 1888Locarno, 1º novembre 1958) è stato un avvocato, antifascista e diplomatico italiano, fratello maggiore del ministro repubblicano Oronzo Reale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Laureato in giurisprudenza all’Università di Roma, esercita la professione di avvocato. Aderisce al Partito Repubblicano Italiano e, in seguito è membro della direzione nazionale. Partecipa alla prima guerra mondiale[1]. Antifascista, per sfuggire all'arresto emigra in Svizzera, nel 1926. Raggiunge Trento in treno, partendo da Orte, con l'amico repubblicano Randolfo Pacciardi. Ernesta Battisti affida i due fuggiaschi ad alcuni contrabbandieri che li aiutano a espatriare in Svizzera attraverso il valico austriaco di Buchs: il 1º gennaio 1927 festeggiano il capodanno in un'osteria di Zurigo.[2]

All’estero, insegna presso l'Istituto di alti studi internazionali e di sviluppo e alle scuole superiori del Canton Ticino. Stringe contatti con il movimento antifascista Giustizia e Libertà di Carlo Rosselli[3] e con Gaetano Salvemini. Collabora con giornali e riviste di diversi paesi e pubblica studi di carattere giuridico, storico e politico in cui sostiene i principi democratici e liberali, contro il fascismo e il nazismo. Aderisce al Partito d'Azione, dove è già attivo il fratello Oronzo[1].

Dopo l’8 settembre 1943, si occupa di dar rifugio ad ebrei e antifascisti e del collegamento tra i Comandi alleati, la Resistenza italiana e quella francese. Ai primi di novembre del 1943, insieme a Ferruccio Parri, Leo Valiani, Alberto Damiani, Gigino Battisti e Adolfo Tino si incontra in Svizzera con i rappresentanti alleati Allen Dulles e John McCaffery per stringere accordi sullo sviluppo del movimento di resistenza avviato in Italia[4]. Per le sue capacità diplomatiche è nominato incaricato d’affari a Berna (1944). Lascia la politica attiva alla liberazione del paese. Dal 1947 al 1955 è prima Ministro plenipotenziario e poi Ambasciatore d’Italia a Berna[1]. Successivamente è Presidente della Commissione italiana per l'UNESCO[1]. Muore improvvisamente a Locarno, il 1 novembre 1958.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Stefano Baldi, Egidio Reale
  2. ^ Randolfo Pacciardi, "Verso l'esilio", in: AA.VV. Egidio Reale e il suo tempo, Firenze, 1961.
  3. ^ Giovanni Spadolini, Carlo Rosselli nella lotta per la libertà, con lettere tra Egidio Reale e Carlo Rosselli, «Nuova Antologia», anno 112°, Vol. 532°, Fasc. 2121-2124, settembre-Ottobre-Novembre-Dicembre 1977, pp. 3–16.
  4. ^ La vita di Ferruccio Parri
  5. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pantaleo Ingusci, Alfredo De Donno et al., Egidio Reale e il suo tempo, La Nuova Italia, 1961
  • Sonia Castro, Egidio Reale tra Italia, Svizzera e Europa, Franco Angeli, 2012
  • Sonia Castro, Al di sopra di ogni frontiera. Carteggio Guglielmo Canevascini - Egidio Reale 1927-1957, Casagrande, 2016

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