Egidio Gherlizza

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Egidio Gherlizza (Trieste, 6 agosto 1909Milano, 1995) è stato un fumettista, disegnatore e drammaturgo italiano.[1][2][3][4]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Trieste nel 1909, all'epoca parte dell'Impero austro-ungarico, dopo il diploma al liceo artistico, inizia a scrivere commedie per il teatro dialettale che, come ad esempio Ridere ridere ridere, vengono rappresentate dalla compagnia di Cecchelin; contemporaneamente negli anni trenta scrive racconti umoristici per pubblicazioni come il Bertoldo e battute pre vignette disegnate da altri come Giovanni Guareschi, Albertarelli e Steinberg. Arriva a vincere il premio della rivista Marc'Aurelio.[3][2]

Si trasferisce poi a Milano dove scrive per alcune compagnie teatrali di rivista, come quelle di Dapporto e Maresca. Nell'editoria, nel 1946 prende il posto di Rino Albertarelli nella realizzazione della serie a fumetti Bagonghi il pagliaccio pubblicata su Topolino della Mondadori, all'epoca chiamata Helicon Italiana e poi venne assunto dalla Editoriale Subalpino (poi divenuta Edizioni Alpe) per la quale disegnò fiabe e fumetti su testi di altri autori come ad esempio Jimmy and Johnny, del 1948, scritta da Antonio De Vita.[3][2] Fu anche membro dello studio Bierecci di Luciano Bottaro e Giorgio Rebuffi.[2][5] A fine anni 1940 creò un personaggio[senza fonte] che verrà pubblicato solo nel 1952, Serafino, e lo stesso anno La Famiglia Chicchirichì, l'orsetto Gianni e il pinguino Marcello, questi ultimi due, in coppia saranno per anni presenti in molte testate della Alpe.[3][2] Ha disegnato diverse copertine di altri personaggi dei fumetti, come Picchiarello e Tiramolla.

Crea poi, nel 1963, la serie del Signor Giulivo che verrà ripreso successivamente per la testata Redipicche curata da Luciano Bottaro e Carlo Chendi.[5][3]

Lavora anche per il mercato francese realizzando vari episodi della serie Kiwi, ideata da Jean Cézard e pubblicati poi anche in Italia da Mini Comics; in Francia vengono anche pubblicate traduzioni dei suoi lavori italiani; dopo la chiusura della Alpe collabora con la Settimana Enigmistica.[3] Morì a Milano nel 1995.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ EGIDIO GHERLIZZA | Cartoonist globale, su lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com. URL consultato il 7 novembre 2019.
  2. ^ a b c d e (EN) Egidio Gherlizza, su lambiek.net. URL consultato il 7 novembre 2019.
  3. ^ a b c d e f g FFF - Egidio GHERLIZZA, su lfb.it. URL consultato il 7 novembre 2019.
  4. ^ Giovanni La Mantia, Tiramolla 60 - Comicus, su comicus.it. URL consultato il 7 novembre 2019.
  5. ^ a b Carlo Chendi e Sergio Badino, Conversazione con Carlo Chendi: da Pepito alla Disney e oltre : cinquant'anni di fumetto vissuti da protagonista, Tunué, 2006, ISBN 9788889613160. URL consultato il 7 novembre 2019.
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