Edwin Foresman Schoch

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Edwin Foresman Schoch
Edwin Foresman Schoch sull'XF-88 Voodoo a Edwards AFB
NascitaOakmont, 13 settembre 1916
MorteElsberry, 13 settembre 1951
Dati militari
Paese servitoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti d'America
Forza armata United States Navy
Anni di servizio19411945
GradoTenente
CampagneSeconda guerra mondiale
Decorazionivedi sotto
Altre carichePilota collaudatore
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Edwin Foresman Schoch (Oakmont, 13 settembre 1916Elsberry, 13 settembre 1951) è stato un ingegnere e militare statunitense, pilota di caccia dell'United States Navy e pilota collaudatore.

Come tenente della United States Navy Reserve, ha volato in combattimento contro le forze giapponesi nel Pacifico; poi, con la fine della guerra, è divenuto uno dei più noti piloti collaudatori della McDonnell Aircraft Corporation, e ha collaudato diversi modelli di caccia a getto sperimentali e pionieristici experimental tra cui l'XF-85 Goblin[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giovinezza[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Oakmont, Pennsylvania nel 1916 in una famiglia di ferrovieri che si è trasferita più volte durante la sua crescita, Edwin F. Schoch si è diplomato presso la South Park High School di Buffalo, New York, poi ha lavorato per diversi anni come impiegato ferroviario, risparmiando denaro durante la Grande depressione per potersi finanziare gli studi universitari. Si è iscritto al Politecnico della Virginia a Blacksburg, Virginia, completando gli studi con una laurea in ingegneria meccanica e un incarico di Sottotenente nell'Esercito americano.[2]

Avendo imparato a pilotare al Politecnico della Virginia nell'ambito del programma «Reserve Officers' Training Corps», desiderava volare sui caccia. Convinto che le sue possibilità di farlo fossero migliori nella Marina che nell'Esercito, al momento della laurea nella primavera del 1941, si dimise dall'Esercito arruolandosi nella Riserva Navale degli Stati Uniti come Comune di seconda classe, e, essendo già in grado di pilotare, fu rapidamente accettato nel programma di addestramento al volo della Marina.[2]

L'Alfiere Ed Schoch in un OS2U Kingfisher durante l'addestramento al volo della Marina USA.

Seconda guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Una volta acquisite le ali di pilota della Marina, Schoch fu assegnato al Fighting Squadron 19, che si stava formando all'epoca in vista dei combattimenti con i Giapponesi nel pacifico come parte dell'Air Group 19. Con la sua laurea in ingegneria, Schoch fu designato come ufficiale ingegnere dello squadrone, e volò in 46 missioni di combattimento dalla USS Lexington (CV-16) nell'Estate e Autunno del 1944.

Pilotando il Grumman F6F Hellcat, abbatté 4 aerei Giapponesi durante il turno di combattimento dello squadrone, e piazzò una bomba su una portaerei Giapponese durante la Battaglia del Golfo di Leyte.[3]

Il tenente Ed Schoch nell'abitacolo di un F6F-5 Hellcat a bordo della USS Lexington, 1944.

Alla conclusione del turno di combattimento, nel Gennaio 1945, Schoch fu assegnato al Fighter-Bomber Squadron 150, che si stava formando negli Stati Uniti in preparazione dell'invasione del Giappone prevista per il 1945, e riprese ad addestrarsi, ancora una volta come ufficiale ingegnere, sul nuovo Vought F4U-4 operando da basi sulla costa orientale degli USA e sulla portaerei USS Lake Champlain (CV-39) recentemente entrata in servizio.[4]. La resa del Giappone rese superflua sia l'invasione, sia lo Squadron 150.[5]

La guerra finì prima che lo squadrone e la portaerei fossero impegnate in combattimento, e Schoch lasciò la Marina nel Novembre 1945.[2]

Carriera alla McDonnell[modifica | modifica wikitesto]

Assunto subito dopo come ingegnere aeronautico dalla McDonnell Aircraft Corporation, Schoch progredì rapidamente fino alla posizione di Pilota collaudatore mano a mano che l'azienda cresceva.[6]

Fu il decimo uomo a pilotare l'FH-1 Phantom della fabbrica[7], il primo caccia a getto della U.S. Navy a qualificarsi per le operazioni da portaerei, e fu il secondo pilota a far volare l'F2H Banshee, il successore del Phantom.

Il Phantom non prestò mai servizio in zone di combattimento, mentre il Banshee fu ampiamente usato durante la Guerra di Corea come velivolo da ricognizione.[8]

Schoch è stato il solo al mondo a pilotare l'XF-85 Goblin, presso ciò che è la Edwards Air Force Base[9][10]. Il Gobin era un caccia “parassita” sperimentale, concepito per essere utilizzato dalla U. S. Air Force in congiunzione con il bombardiere B-36[11]. Con il gigantesco bombardiere ancora indisponibile all'inizio del programma di test, per la fase di collaudo lo speciale “trapezio”[12] necessario per lanciare e recuperare il piccolo aeroplano fu applicato a un Boeing EB-29.[13][14]

Edwin Foresman Schoch e l'XF-85 Goblin a Muroc AFB (che presto sarebbe divenuta Edwards AFB)

Pilotare il Goblin richiedeva una rilevante capacità aviatoria[15], considerata la difficoltà della manovra d'aggancio e la mancanza di un vero carrello d'atterraggio: in sette voli liberi[16], solo il secondo, terzo e quarto si conclusero con agganci riusciti con l'aereo madre EB-29[17], mentre i rimanenti quattro si conclusero con atterraggi d'emergenza sullo speciale pattino del parassita.[18][19]

Schoch è anche stato uno dei principali piloti del programma di test del McDonnell XF-88.[20][21] Sia il programma XF-85, sia l'XF-88 furono cancellati nei primi Anni Cinquanta, ma l'XF-88 si mostrò così promettente da essere risuscitato pochi anni dopo per divenire, con diverse modifiche, il F-101 Voodoo.

Negli intervalli tra le sperimentazioni della McDonnell a Edwards Air Force Base[22], Schoch ha svolto numerosi voli di routine e manutenzione per velivoli già in produzione agli stabilimenti di St. Louis dell'azienda.[23]

Inoltre, durante il servizio presso il Naval Air Test Center di Patuxent River, nel gennaio 1948 ha pilotato il North American FJ-1 Fury.[24]

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Durante un volo di collaudo di routine sulla campagna del Missouri il giorno del suo trentacinquesimo compleanno, la fatica meccanica causò il cedimento della sezione di coda dell'F2H-2 che stava pilotando, e l'aereo si spezzò in volo. Perse la vita nel successivo impatto col suolo.[25]

Edwin Foresman Schoch nell'XFD2 Banshee

Non si saprà mai cosa di preciso sia capitato – i pochi testimoni si trovavano a un miglio o più di distanza[26], e in quell'epoca l'aereo non era dotato di “scatole nere”.

Il luogo del disastro è a circa sessanta miglia a nord-ovest di St. Louis[27].

Certificato accompagnatorio della New York State Conspicuous Service Cross conferita a Edwin Foresman Schoch il 28 dicembre 2020

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Air Medal - nastrino per uniforme ordinaria
«Per il suo servizio durante il turno di combattimento del Fighting Squadron 19, che ha coperto in larga parte la campagna delle Filippine.»
Distinguished Flying Cross (Stati Uniti d'America) - nastrino per uniforme ordinaria
«Per aver abbattuto tre caccia giapponesi in un solo giorno, il 24 ottobre 1944, durante la Battaglia del Golfo di Leyte.[28]»
Navy Cross - nastrino per uniforme ordinaria
«Per aver piazzato una bomba semi-perforante sulla portaerei leggera giapponese Zuiho il 25 October 1944, concorrendo all'affondamento della stessa durante la Battaglia del Golfo di Leyte.[29]»
Conspicuous Service Cross (New York) - nastrino per uniforme ordinaria
Conspicuous Service Cross (New York)
«Conferita nel dicembre 2020 dal Governatore dello Stato di New York, per il servizio prestato nella Seconda Guerra Mondiale, su iniziativa della South Park High School di Buffalo, New York»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Steve Pace, X-Fighters: USAF Experimental and Prototype Fighters, XP-59 to YF-23, St. Paul, Minnesota, Motorbooks International, 1991, ISBN 0-87938-540-5.
  2. ^ a b c Ray Schoch, An Aviator: The Aerial Career of Edwin Foresman Schoch, San Francisco, California, Blurb Publishing Service, 2014, pp. 1–252.
  3. ^ Bruce W. Williams, History of Fighting Squadron Nineteen, 15 August 1943 to 14 December 1944, Washington, D.C., The History Unit, Op-33-J-6, Office of the Chief of Naval Operations, 1945.
  4. ^ C. S. Jr. Radford, History of Bomber Fighting Squadron One Hundred Fifty from 22 January 1945 to February 28, 1945, Inclusive, Washington, D.C., Naval Aviation History Unit, Op-33-J-6, Office of Editorial Research, 1945.
  5. ^ C. S. Jr. Radford, History of Bomber Fighting Squadron One Hundred Fifty from 30 June 1945 to 1 November 1945, Inclusive, Washington, D.C., Naval Aviation History Unit, Op-33-J-6, Office of Editorial Research, 1945.
  6. ^ Biggest thrill of the Navy show, in McDonnell Aircraft Corporation Airscoop, VI, n. 18, St. Louis, Mo., 1º novembre 1946.
  7. ^ M.A.C. Test Pilots Steal The Show, in McDonnell Aircraft Corporation Airscoop, VIII, n. 7, St. Louis, Mo., luglio 1949.
  8. ^ Steve Ginter, Naval Fighters Number Seventy-Three: Early Banshees' - The McDonnell F2H-1, F2H-2/2B/2N/2P, Simi Valley, California, Steve Ginter, 2006, ISBN 0-942612-73-6.
  9. ^ Giorgio Evangelisti, Macchine bizzarre nella storia dell'aviazione, Firenze, Italia, Editoriale Olimpia, 1980, pp. 227–232.
  10. ^ Jim Winchester, McDonnell XF-85 Goblin in Concept Aircraft: Prototypes, X-Planes and Experimental Aircraft, San Diego, California, Thunder Bay Press, 2005, ISBN 1-59223-480-1.
  11. ^ Robert F. Dorr, Beyond the frontiers: McDonnell XF-85 Goblin: The built-in fighter, in Wings of Fame, vol. 7, 1997.
  12. ^ Richard K. Smith, An Escort Appended... The Story of the McDonnell XF-85 Goblin, in Flying Review International, vol. 22, n. 16, dicembre 1967.
  13. ^ Marcelle Size Knaack, Encyclopedia of US Air Force Aircraft and Missile Systems: Post-World War II Fighters 1945–1973, vol. 1, Washington, DC, Office of Air Force History, 1978, ISBN 0-912799-59-5.
  14. ^ Bernard, ed. Fitzsimons, The Illustrated Encyclopedia of 20th Century Weapons and Warfare, vol. 5, London, Phoebus, 1978, ISBN 978-0-8393-6175-6.
  15. ^ Hugh W. Cowin, McDonnell's unmanageable Goblin, in Aviation News, giugno 2011.
  16. ^ August 23, 1948: XF-85 Goblin Aircraft debuts, su aftc.af.mil. URL consultato il 4 dicembre 2020.
  17. ^ Richard D Powers, Monstro and the Goblins, in American Aviation Historical Society Journal, vol. 18, 1973, pp. 146–159. URL consultato il 2 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2020).
  18. ^ Terry L. Sundey, Built-in Escort: The story of McDonnell's XF-85 'Goblin' parasite fighter, in Airpower, vol. 15, n. 1, gennaio 1985.
  19. ^ Bill Gunston, McDonnell XF-85 Goblin, United States, North Branch MN, Specialty Press, 1981, ISBN 0-933424-32-9.
  20. ^ Dennis R. Jenkins e Tony R. Landis, Experimental and Prototype U.S. Air Force Jet Fighters, United States, North Branch MN, Specialty Press, 2008, pp. 80–85, ISBN 978-1-58007-111-6.
  21. ^ XF-88 Evaluation Completed at Muroc, in McDonnell Aircraft Corporation Airscoop, IX, n. 8, St. Louis, Mo., agosto 1950.
  22. ^ Department of Desert Warfare - Muroc Air Force Base Operations, in McDonnell Aircraft Corporation Airscoop, VII, n. 7, St. Louis, Mo., agosto 1948.
  23. ^ M.A.C. Group At Institute of Aeronautical Science Meeting In Los Angeles, in McDonnell Aircraft Corporation Airscoop, VII, n. 8, St. Louis, Mo., settembre 1948.
  24. ^ Roy A. Grossnick, United States Naval Aviation 1910-1995, Appendix 30 - List of Early Naval Jet Pilots, Washington, D.C., Naval Historical Center, 1997, ISBN 978-0-16-049124-5.
  25. ^ Edwin F. Schoch 1916-1951, in McDonnell Aircraft Corporation Airscoop, X, n. 10, St. Louis, Mo., ottobre 1951.
  26. ^ Navy Banshee Crashes, Burns (JPG), in The La Crosse Tribune, La Crosse, Wisconsin, 14 settembre 1951. URL consultato il 4 dicembre 2020.
  27. ^ Another McDonnell Jet Pilot Killed in Test, in St. Louis Globe - Democrat, St. Louis, Mo., 14 settembre 1951.
  28. ^ VBF-150 Squadron History - 22 January 1945 to 28 February 1945 inclusive - Part III - Appendices - Thumb-Nail biographies of Squadron Commanding Officers and outstanding personalities (JPG), su cesarebrizio.it, United States Navy. URL consultato il 4 dicembre 2020.
  29. ^ Edwin Foresman Schoch, su valor.militarytimes.com. URL consultato il 4 dicembre 2020.

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