Edoardo Imparati

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Edoardo Imparati (circa il 1925)

Edoardo Imparati (Piacenza, 27 gennaio 1872Piacenza, 30 luglio 1945) è stato un ornitologo e naturalista italiano, e un medico specializzato in dermosifilopatia.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Edoardo Imparati nacque a Piacenza da Mariano, medico chirurgo[2] nativo di Salerno, e da Giustina Pizzi.[3]

La formazione giovanile e l'inizio della attività di insegnamento[modifica | modifica wikitesto]

Allievo di Pietro Pavesi, zoologo della R. Università degli Studi di Pavia, si laureò in Scienze naturali nel 1896 quando già, dall'anno precedente, svolgeva l’incarico di insegnante di Scienze naturali nel Collegio comunale Vittorio Emanuele II di Castel San Giovanni.[4] Era stato anche nominato Conservatore del Gabinetto di Storia naturale del R. Istituto Tecnico Gian Domenico Romagnosi di Piacenza (Istituto di Istruzione Superiore “Gian Domenico Romagnosi”) e assistente della cattedra di Scienze naturali ed agraria che era stata di Michele del Lupo e di Giacomo Trabucco.[5][6]

Esemplare di upupa (Upupa epops Linnaeus, 1758) della collezione ornitologica del Museo Civico di Storia naturale di Piacenza. Faceva parte della raccolta del R. Istituto Tecnico di Piacenza, riordinata e ampliata da E. Imparati (Immagine riprodotta per gentile concessione del Museo Civico di Storia naturale di Piacenza).

Al R. Istituto Tecnico si incaricò di riordinare, catalogare e ampliare la già consistente collezione ornitologica portandola a circa 350 esemplari determinati, che poi sarebbero stati donati al nascente Museo di Storia naturale di Piacenza (Museo Civico di Storia Naturale, dal 2007), dove sarebbero andati a costituire il nucleo principale del percorso espositivo museale, per quanto riguarda l’avifauna.[5]

Esemplare di svasso maggiore (Podiceps cristatus Linnaeus, 1758) della collezione ornitologica del Museo Civico di Storia naturale di Piacenza, proveniente dalla raccolta del R. Istituto Tecnico di Piacenza, riordinata e ampliata da E. Imparati (Immagine riprodotta per gentile concessione del Museo di Storia naturale di Piacenza).

Forte delle sue profonde conoscenze naturalistiche, diede inizio alla sua produzione scientifica pubblicando, tra l'altro, nel 1897 Coleotteri del Piacentino, un primo catalogo delle specie determinate ed elencate della collezione entomologica del R. Istituto Tecnico e, successivamente nel 1888 e nel 1889, le due monografie sull'avifauna del territorio di Piacenza: Uccelli del Piacentino e Uccelli del Piacentino: 2ª Nota.[1]

Il periodo ravennate, l'insegnamento e la professione medica[modifica | modifica wikitesto]

Copertina di Avifauna Ravennate (1934) di E. Imparati (immagine tratta da: Imparati, 1934).

Nell'ottobre del 1900 si trasferì a Ravenna, nominato reggente di scienze fisiche e naturali presso la R. Scuola normale femminile "Margherita di Savoia"[7] (successivamente: Liceo Classico "D. Alighieri" - Istituto Magistrale "Margherita di Savoia"), incarico che manterrà fino al 1922 quando, per le conseguenze di una grave malattia contratta nel 1917, si vide costretto a chiedere il collocamento in aspettativa.[8]

Intanto aveva iniziato a frequentare, a titolo di studio, l’Ospedale di Ravenna[9] e a seguire i corsi di Medicina e Chirurgia presso la R. Università di Bologna dove, allievo di Domenico Majocchi conseguì, nel 1906,[10] la sua seconda laurea con una tesi su: L'eredità sifilitica della seconda generazione (eredo-sifilide), pubblicata da Vallardi nel 1907 e, successivamente, la qualifica di specialista in dermosifilopatia,[11] avviando questa professione che avrebbe esercitato fino all'estate del 1944.[1]

Durante quegli anni trascorsi a Ravenna, come insegnante e come medico specialista, si intensificò la sua attività di studio e di ricerca e più prolifica e multiforme divenne la sua produzione scientifica. Scrisse infatti saggi di patologia e di pratica medica in dermosifilopatia, di ittiologia, erpetologia e batracologia del territorio piacentino, oltre che, naturalmente, di ornitologia. Nel 1934 fu pubblicata la sua monografia più rilevante: Avifauna ravennate. È un trattato di oltre 300 pagine con 283 illustrazioni, contenente un elenco ragionato di 233 specie osservate in Romagna, comprensivo di classificazione, nomi scientifici (in nomenclatura trinomiale), nomi dialettali o popolari, distribuzione geografica, frequenza, nidificazione, migrazioni, rapporti con l'agricoltura, luoghi di cattura e di caccia, oltre ad informazioni più generali sulle caratteristiche degli habitat naturali dell'Agro ravennate.[12] L’importanza dell’opera è testimoniata anche dalla pubblicazione, nel 1981, di una sua ristampa anastatica.[13]

Ravenna. Biblioteca Classense.

Nella notte del 25 agosto 1944, la sua casa di Ravenna venne colpita durante un violento bombardamento aereo. La sua devota governante morì, lui sopravvisse ma rimase sepolto a lungo sotto le macerie. Nella tragedia, che segnò la fine della sua attività professionale e scientifica, perse gran parte delle sue raccolte naturalistiche tra cui la collezione ornitologica sulla quale stava ancora lavorando per la monografia: Uccelli esotici da gabbia e da uccelliera. L'opera, di quasi 500 pagine, è rimasta così allo stato di manoscritto ed è conservata nella Biblioteca Classense di Ravenna.[1]

Morì nell'estate dell'anno successivo, poco dopo essere ritornato a Piacenza.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicazioni scientifiche di ornitologia[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicazioni scientifiche di scienze naturali diverse dall'ornitologia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sunti ed appunti sulla partenogenesi vegetale ed animale, in Rivista It. Sc. Nat. e Boll. del Naturalista, XV, n. 2, Siena, Tip. e Lit. Sordo-muti di L. Lazzeri, 1895, pp. 23-25.
  • Contribuzione alla miologia delle regioni antero-laterali del torace, costale e delle spalle nelle scimmie, in Rivista It. Sc. Nat. e Boll. del Naturalista, XV, n. 10, Siena, Tip. e Lit. Sordo-muti di L. Lazzeri, 1895, pp. 118-121; Continuazione, n. 11, 1895, pp. 129-132; Continuazione, n. 12, 1895, pp. 145-148; Continuazione, n. 12, 1895, pp. 145-148; Continuazione, XVI, n. 1, 1896, pp. 7-9; Continuazione e fine, XVI, n. 1, 1896, pp. 17-23.
  • Coleotteri del piacentino, in Rivista It. Sc. Nat. e Boll. del Naturalista, XVII, 3 e 4, Siena, 1897, pp. 35-37 e pp. 49-51.
  • I pesci del piacentino, Piacenza, Soc. Tip. Editoriale Porta, 1938, pp. 1-14. (Già pubbl. in: Strenna dell'anno XVI, Piacenza, Istituto nazionale di cultura fascista. Sezione di Piacenza, 1938, pp. 5-19).
  • Gli anfibi del piacentino, Piacenza, Soc. Tip. Editoriale Porta, 1939, pp. 1-10. (Già pubbl. in: Strenna dell'anno XVII, Piacenza, Istituto nazionale di cultura fascista. Sezione di Piacenza, 1939, pp. 174-183).
  • I rettili del piacentino, Piacenza, Soc. Tip. Editoriale Porta, 1940, pp. 1-11. (Già pubbl. in: Strenna dell'anno XVIII, Piacenza, Istituto nazionale di cultura fascista. Sezione di Piacenza, 1940, pp. 151-162, fig. 21).

Pubblicazioni scientifiche di medicina[modifica | modifica wikitesto]

  • La sifilide ereditaria della seconda generazione: eredo-eredo-sifilide, Milano, Vallardi, 1907, pp. 1-32.
  • Esantema da blenorragia. Comunicazione letta al XV Congresso sanitario interprovinciale dell'Alta Italia, Trento e Trieste il 21 settembre 1908, Piacenza, Stab. Tip. A. Bosi, 1908, pp. 1-12.
  • Sopra un caso di psoriasi volgare coniugale, in Giornale italiano della malattie veneree e della pelle, LII, fasc. VI, Milano, Tip. degli Operai, 1912, pp. 746-754.
  • Acariasi da grano, in La Romagna Agricola, Industriale e Commerciale, XIV, n. 9-10, Ravenna, Tip. Ravegnana, pp. 1-7.

Pubblicazioni di argomenti vari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Cfr. Moltoni, 1946.
  2. ^ Nel 1872, anno di nascita di Edoardo, Mariano Imparati era medico di battaglione nel 2º Reggimento di Fanteria del Regio Esercito (cfr. Stati Maggiori dei Reggimenti di Fanteria, in Calendario generale del Regno d'Italia, X, Roma, Ministero dell'Interno, 1872, p. 279).
  3. ^ Cfr. Provincia di Principato Citeriore, Atti dello Stato Civile. Registro degli Atti di Nascita a norma delle disposizioni contenute nel Titolo secondo, Capitolo quarto del Codice per lo Regno delle Due Sicilie, parte prima, Leggi Civili. Dal primo Gennajo a tutto Dicembre mille ottocento trentanove. N. d'ordine 218. Mariano Antonio Gaetano Imparati, a cura di Archivio di Stato di Salerno. Stato civile della restaurazione. Salerno. Nati 1839. Immagini 440-441, Salerno, 1839.
  4. ^ Cfr. Notiziario. Nomine, promozioni, onorificenze e premi, in Rivista It. Sc. Nat. Bollettino del naturalista collettore allevatore coltivatore, XV, n. 11, Siena, Tip. e Lit. Sordo-muti di L. Lazzeri, 1995, p. 142.
  5. ^ a b Cfr. Museo civico di storia naturale di Piacenza, su storico.beniculturali.it, Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.
  6. ^ Intanto nel 1898 fu supplente di scienze fisiche, naturali e d'igiene nella Scuola normale superiore femminile Giulia Molino Colombini di Piacenza (cfr. Ministero della Pubblica Istruzione, Scuole normali femminili, in Annuario del Ministero della Pubblica Istruzione, Roma, Tip. Ditta Ludovico Cecchini, 1898, p. 302) e con R. Decreto del 30 settembre 1899 fu nominato, per merito di concorso dal 1º ottobre 1899, reggente di scienze fisiche e naturali e supplente di agraria nella scuola normale femminile "Pietro Domina" di Petralia Sottana (cfr. Ministero della Pubblica Istruzione, Disposizioni del personale. Istruzione secondaria. Scuole normali, in Bollettino del Ministero della Pubblica Istruzione, II, anno XXVI, n. 51, Roma, 1899, p. 2156).
  7. ^ Cfr. Ministero della Pubblica Istruzione, Scuole normali femminili, in Annuario del Ministero della Pubblica Istruzione, Roma, Tip. Ditta Ludovico Cecchini, 1901, p. 369.
  8. ^ Cfr. Elenco dei Capi d'istituto e del personale insegnante nelle R.R. Scuole normali e complementari in aspettativa., in Annuario del Ministero della pubblica Istruzione, Roma, Tip. Operaia Romana Cooperativa, 1922, p. 552.
  9. ^ Cfr. Romano Pasi, La millenaria storia ospedaliera di Ravenna, collana Storia, Ravenna, Longo Angelo, 2006, p. 628.
  10. ^ Il 14 maggio 1906 (cfr. Archivio storico dell'Università di Bologna (a cura di), Edoardo Imparati, su archiviostorico.unibo.it. URL consultato il 7 aprile 2020).
  11. ^ Cfr. Gazzetta Ufficiale del Regno d’Italia, Parte prima, XI, n. 105, Roma, 1933, p. 1883.
  12. ^ Cfr. Umberto Pierantoni, Recensioni. Biologia. Edoardo Imparati - Avifauna Ravennate, in Riv. di Fis., Mat. e Sc. Nat., Pavia, Tip. Fratelli Fusi, 1934, pp. 603-604.
  13. ^ Cfr. Recensione libri. Avifauna ravennate, su ornitocultura.com.
  14. ^ a b L'annunciata cattura di quattro esemplari di questa rarissima specie, osservata due sole volte in Europa, fu lungamente contestata dagli ornitologi Alfredo Brandolini e Pietro Zangheri che innescarono una vivace polemica con Imparati ed il tassidermista Ugo Bentivogli che aveva fatto montare due dei quattro esemplari. Si accertò in seguito che Bentivogli aveva fatto un falso ornitologico facendo preparare i due esemplari con pelli di provenienza giapponese, ad insaputa di Imparati che, in buona fede, aveva sostenuto nel suo articolo le catture (cfr. Regione Emilia-Romagna. Assessorato alla cultura e paesaggio. Servizio patrimonio culturale (a cura di), NatuRa - Museo Ravennate di Scienze Naturali Alfredo Brandolini. Chaetura caudacuta, su bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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