Edmondo Mazzuoli

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Edmondo Mazzuoli
NascitaBologna, 28 febbraio 1889
MorteSagrado, 21 ottobre 1915
Cause della morteucciso in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArma di Fanteria
Reparto12ª Compagnia 3º Battaglione, 31º Reggimento, Brigata "Siena", 19ª Divisione
Anni di servizio1915
GradoSoldato
GuerrePrima guerra mondiale
BattaglieTerza battaglia dell'Isonzo
Decorazionivedi qui
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Edmondo Mazzuoli (Bologna, 28 febbraio 1889Sagrado, 21 ottobre 1915) è stato un militare italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria durante la prima guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Bologna il 28 febbraio 1889, figlio di Ettore ed Armida Franzini. Mentre lavorava come magazziniere in un albergo di Firenze, dove come podista correva nella locale società Itala,[1] l’Italia entrò nella prima guerra mondiale ed egli lasciò subito il lavoro per arruolarsi nel Regio Esercito come volontario. Assegnato al 31º Reggimento fanteria[2] della Brigata "Siena" fu mandato subito in zona di guerra sul fronte tra San Pier d'Isonzo e Ronchi, partecipando alle azioni che portarono alla conquista di Castelnuovo (18 luglio-3 agosto 1915) e poi alla terza battaglia dell'Isonzo.

Durante questa battaglia, scatenata dal Capo di stato maggiore dell’esercito Luigi Cadorna a partire dal 18 ottobre 1915, si distinse particolarmente nei combattimenti nella linea della trincea denominata "delle Frasche"[3], offrendosi più volte come volontario per la missione di sfondamento dei reticolati austriaci. Il 21 ottobre, già ferito da una pallottola ad un braccio, proseguiva nell'assalto, esortando gli altri soldati del gruppo, fino a cadere colpito a morte dagli avversari.

Il 15 settembre 1916 gli fu conferita la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria. Per onorarne il ricordo il comune di Sagrado gli ha intitolato una via in frazione Poggio Terza Armata.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Con mirabile ardimento, per ben sei volte, nello spazio di pochi giorni, fece volontariamente parte di pattuglie incaricate della distruzione dei reticolati dinanzi alle trincee nemiche. Iniziatasi l’azione contro queste, fu il primo fra tutti a slanciarsi all’assalto. Ferito al braccio, continuò ad avanzare, incitando i compagni e gridando loro: “Sono ferito, ma avanti lo stesso, avanti contro gli austriaci! “. Cadde colpito a morte, mentre stava per scavalcare la trincea avversaria. Sagrado - Monfalcone, 21 ottobre 1915.[4]»
— Decreto Luogotenenziale del 15 settembre 1916

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 1, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 2, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Mario Canella, Sergio Giuntini, Sport e fascismo, Milano, Franco Angeli Editore, 2009.
  • Alberto Cavaciocchi, Andrea Ungari, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.