Eckart Ratz

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Eckart Ratz

Ministro dell'Interno
della Repubblica austriaca
Durata mandato22 maggio 2019 –
3 giugno 2019
PresidenteAlexander Van der Bellen
Capo del governoSebastian Kurz
Hartwig Löger (ad interim)
PredecessoreHerbert Kickl
SuccessoreWolfgang Peschorn

Presidente della Corte Suprema
della Repubblica austriaca
Durata mandato1º gennaio 2012 –
1º luglio 2018
PredecessoreIrmgard Griss
SuccessoreElisabeth Lovrek

Dati generali
Partito politicoIndipendente
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità di Innsbruck

Eckart Ratz (Bregenz, 28 giugno 1953) è un magistrato e politico austriaco.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Si è laureato in giurisprudenza presso l'Università di Innsbruck nel 1978. In seguito è divenuto magistrato. È stato presidente della Corte Suprema della Repubblica austriaca dal 1º gennaio 2012 al 1º luglio 2018.

Ministro dell'Interno[modifica | modifica wikitesto]

Dal 22 maggio 2019 è stato nominato Ministro dell'Interno del Governo Kurz I.

È stato chiamato ad assumere l'incarico governativo dopo la destituzione del Ministro dell'Interno Herbert Kickl, a seguito del cosiddetto Ibizagate. Lo scandalo emerso il 18 maggio 2019 che ha riguardato il vicecancelliere e ministro dello sport Heinz-Christian Strache, membro del Partito della Libertà Austriaco (FPÖ), il partito di estrema destra facente parte della coalizione di maggioranza, che ha rassegnato le dimissioni da entrambi gli incarichi dell'esecutivo, oltre che da presidente del suo partito, in seguito alla pubblicazione da parte del quotidiano Suddeutsche Zeitung e del settimanale Der Spiegel di un video girato nel 2017 a Ibiza in cui Strache accettava offerte di corruzione dalla sedicente nipote di un oligarca russo (in realtà una giornalista d'inchiesta).[1][2][3]

Sebastian Kurz, infatti, dopo le dimissioni ha destituito il ministro dell'interno Herbert Kickl al fine di consentire lo svolgimento di un'inchiesta, determinando le dimissioni di tutti i membri di governo del Partito della Libertà Austriaco.[4] Ha quindi annunciato elezioni anticipate.[5][6][7][8]

Il 27 maggio 2019 il Governo Kurz I viene sfiduciato dal Parlamento austriaco, con 103 voti a favore su 183,[9][10][11][12] e il Presidente della Repubblica Alexander Van der Bellen affida l'incarico di cancelliere a Hartwig Löger (Oevp), con l'impegno di individuare un governo provvisorio in vista delle elezioni. Ratz resta quindi nell'incarico di ministro dell'interno per il disbrigo degli affari correnti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tonia Mastrobuoni, Austria, il video che imbarazza il Cancelliere: il vice fa affari con i russi, su repubblica.it, la Repubblica, 17 maggio 2019. URL consultato il 28 maggio 2019 (archiviato il 18 maggio 2019).
  2. ^ Austria, si dimette il vice-cancelliere Strache per il video sui legami dell'ultradestra con i russi, su Repubblica.it, 18 maggio 2019. URL consultato il 18 maggio 2019.
  3. ^ In Austria si vota di nuovo, su Il Post, 19 maggio 2019. URL consultato il 20 maggio 2019.
  4. ^ Austria, governo al collasso: via i ministri della destra populista, su Repubblica.it, 20 maggio 2019. URL consultato il 20 maggio 2019.
  5. ^ Caos a Vienna, si dimettono tutti i ministri populisti, su ANSA.it, 20 maggio 2019. URL consultato il 20 maggio 2019.
  6. ^ (EN) Austrian chancellor calls for new elections after leader of far-right ally resigns in scandal, su washingtonpost.com. URL consultato il 18 maggio 2019.
  7. ^ (EN) Austrian Leader Calls for Snap Election After Far-Right Vice Chancellor Resigns, su nytimes.com. URL consultato il 18 maggio 2019.
  8. ^ (EN) Austria chancellor calls for snap election after corruption scandal, su bbc.com. URL consultato il 18 maggio 2019.
  9. ^ Il Parlamento austriaco ha sfiduciato il cancelliere Sebastian Kurz, su Il Post, 27 maggio 2019. URL consultato il 27 maggio 2019.
  10. ^ Spö e Fpö voteranno sfiducia a Kurz - Trentino AA/S, su Agenzia ANSA, 27 maggio 2019. URL consultato il 27 maggio 2019.
  11. ^ Austria: il Parlamento sfiducia Kurz - Ultima Ora, su Agenzia ANSA, 27 maggio 2019. URL consultato il 27 maggio 2019.
  12. ^ Austria, il Parlamento sfiducia il cancelliere e lui lancia la campagna per la sua rielezione, su la Repubblica.it, 27 maggio 2019. URL consultato il 27 maggio 2019.

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Controllo di autoritàVIAF (EN73391229 · ISNI (EN0000 0000 3945 7105 · LCCN (ENno00010712 · GND (DE1071375504