Doina Badea

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Doina Badea
NazionalitàBandiera della Romania Romania
GenereMusica leggera
Periodo di attività musicale1960 – 1977

Doina Badea (Craiova, 6 gennaio 1940Bucarest, 4 marzo 1977) è stata una cantante rumena di musica leggera.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Si diplomò alla Scuola d'arte di Craiova iniziando immediatamente la sua collaborazione con il coro della Filarmonico di stato "Oltenia", con il quale organizzò diversi tournée e spettacoli. Collaborò con teatri musicali e di rivista nel paese. Debuttò nel 1960 sul palcoscenico del teatro di Deva[1].

Nel 1963 fu impiegata al Teatro "Constantin Tănase" di Bucarest, fece diverse apparizioni in TV e alla radio e registrò dischi per Electrecord. Partecipò a tournée all'estero e la sua apparizione all'Olympia di Parigi fu uno dei suoi maggiori successi. Così come i due recital che tenne al Festival internazionale "Il cerbo d'oro", nel 1968 e 1971.

Nel 1966 partecipò al Festival di Sanremo[2] e l'anno seguente al Festival internazionale della canzone di Sopot[3].

Morì insieme a suo marito Traian e ai due figli maschi nella loro appartamento dietro la Casa Şuţu (oggi il Museo de storia di Bucarest) il 4 marzo durante il terremoto del 4 marzo 1977[4].

Eredità[modifica | modifica wikitesto]

Fu soprannominata "Dalida della Romania"[5]. Il musicologo George Sbârcea scrisse sul fenomeno Doina Badea:

«Aveva davvero un suo modo di interpretare qualsiasi canzone, una particolare risonanza dei toni. Non assomiglia a nessuno e nessuno riuscirà a imitarlo, perché Doina Badea è un'apparizione singolare, alla quale anche quelli indifferenti riconoscono la sua unicità irripetibile. Forse anche i musicisti di musica leggera rumeni meno noti hanno ascoltato almeno una volta nella vita della canzone "Cânta un matelot ..." composta da Vasile Veselovschi, sul testo di Ion Minulescu, e "Ploaia și noi" di Vasile Vasilache Jr su un testo di Flaviei Buref. Sono solo due dei grandi successi del cantante, che se non avessero la speciale interpretazione di Doina Badea, non avrebbero lo stesso impatto. Come sapeva intrufolarsi lei in una melodia che i compositori le avevano affidato con una molteplicità di malinconia! E quale interiorizzazione elegiaca ha conquistato le canzoni che ha interpretato, facendo sì che i successi si siano diffusi in tutto il paese![6]»

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album
  • Doina Badea (1969), Electrecord
  • Tangouri De Petre Andreescu (1972), Electrecord
  • Romanțe (1969), Electrecord
Singoli e EP
  • Un Refren / Orașul Seara (1964), Electrecord
  • Aliulé / Anciedad / Il Minuetto Di Ottocentotre / Nulla Rimpiangero (1964), Electrecord
  • Al IV-lea Concurs Și Festival De Muzică Ușoară Romanească Mamaia - 1966 (1966), Electrecord
  • Doina Badea (1966), Electrecord
  • Cînta O Mandolină / Să Nu Ne Despărțim (1967), Electrecord
  • Chitarra Romana (1967), Electrecord
  • Doina Badea Și Constantin Drăghici La Festivalurile Internaționale 1967 – Sopot (1968), Electrecord
  • Hăulita / Trecea O Șatră De Nomazi / Romanța Inimii / Vara Nu Are Sfîrșit (1970), Electrecord
  • Melodii De Vasile Veselovski (1973), Electrecord

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Venne premiata nel 1963 al Festival nazionale di musica leggera di Mamaia per l'esecuzione della canzone di George Grigoriu Spre soare zburăm e un anno dopo, nell'ambito dello stesso festival fu premiata per i brani Tu di Vasile Veselovschi e Nimeni di Henri Mălineanu.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (RO) Mihai Berindei, Dictionar de jazz, Bucarest, Editura Științifică și Enciclopedică, 1976.
  • (RO) Daniela Caraman Fotea, Meridianele cântecului, Bucarest, Editura Muzicală, 1989, ISBN 973-42-0006-2.
  • (RO) Daniela Caraman Fotea e Titus Andrei, Alternative pop-dance, Bucarest, Editura Humanitas Educational, Colecția Jurnalul Național, 2003.
  • (RO) Edmond Deda, Parada muzicii uşoare româneşti, Bucarest, Editura Muzicală a Uniunii Compozitorilor din Republica Socialistă România, 1968.
  • (RO) George Sbârcea, Muza cu har. Două secole de muzică ușoară românească, supplemento della rivista Muzica, Bucarest, 1984.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]