Discussione:Mauro De Mauro

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Rimosso dalla voce perché senza fonte:

In questo periodo venne segnalato dal servizio segreto britannico, il SIS, quale infiltrato nei reparti partigiani e delatore, appartenente alla Guardia Nazionale Repubblicana (GNR). Il 25 gennaio 1944 la Gestapo, su informazioni di Mauro De Mauro, all'epoca sottotenente delle SS italiane, e infiltrato in Bandiera Rossa, arresta Aladino Govoni, Unico Guidoni, Uccio Pisino, Ezio Lombardi, Tigrino Sabatini. Moriranno il 24 marzo 1944 alle Fosse Ardeatine[senza fonte]

Caso rintraccio fonti attendibili, ammesso ripristino. --Fantasma (msg) 01:32, 14 mag 2011 (CEST)[rispondi]

Per questa serve fonte altrimenti profuma di ricerca originale:

Pochi giorni prima della sua scomparsa, De Mauro aveva appreso da Borghese del tentativo di colpo di stato che sarebbe stato portato a termine l'8 dicembre 1970 (tre mesi dopo la scomparsa del giornalista). De Mauro e Borghese ("Il comandante", come veniva da lui chiamato) erano ottimi amici, come lo era di tutti i circoli legati alla destra extraparlamentare ed alla disciolta X^ MAS. Ma De Mauro era anche amico del boss italo-americano Nick Gentile, con cui scambiava notizie e confidenze, anche quella del preparativo del colpo di stato. A sua volta, Gentile lo confidò all'agente del KGB Leonid Kolossov, il quale non tardò a capire che il golpe era inquadrabile nel contesto della "Strategia della tensione", e che avrebbe fornito un pretesto per imporre una legislazione extracostituzionale atta a metter fuorilegge il Partito Comunista Italiano che stava raggiungendo il massimo storico di consensi in Italia, il che preoccupava non poco la CIA ed il governo statunitense all'unisono.[senza fonte]

E per questa altrettanto occorre controllo di provenienza malgrado la fonte ci sia, perché le affermazioni sono "forti" e sono rese in forma non sufficientemente riferita alla loro origine:

Non è provato che De Mauro avesse ricevuto questa interpretazione del putsch, ma il suo appunto lascia presupporre appunto questo. Di certo, De Mauro aveva appreso che la Mafia era stata contattata da Borghese per favorire il golpe in cambio di una sostanziale revisione dei processi giudiziari in corso e ne aveva chiesto conferma ad un potente esponente mafioso dell'epoca Vito Guarrasi. Secondo i pentiti di Mafia, fu proprio Guarrasi ad impartire l'ordine di eliminare De Mauro, seppure non sia noto se la decisione fosse stata assunta solo per proteggere la società criminale od anche i servizi segreti statunitensi, in considerazione del fatto che il Guarrasi era stato la testa di ponte per lo sbarco degli americani in Sicilia nel 1943 ed era personalmente presente alla firma dell'Armistizio di Cassibile nel settembre del medesimo anno[1].
In questo contesto[1], la figura di De Mauro potrebbe rientrare a pieno titolo nell'elenco delle celebri morti legate alla strategia della tensione, comprendenti il "Caso Moro", l'uccisione di Antonio Chichiarelli e di quasi tutti i componenti della Banda della Magliana, ed altri ancora. Tanto più che, a tenere i contatti con Borghese, erano i noti "esattori mafiosi", i cugini Salvo (il cui nome, anni dopo, sarebbe giunto alla ribalta in occasione del processo subìto dal senatore a vita Giulio Andreotti per i presunti intrecci tra Mafia e politica), e De Mauro stava raccogliendo indizi fin troppo esaustivi sugli intrallazzi di questi malavitosi di spicco. Un giovane investigatore, che sarebbe divenuto il capo della Squadra Mobile di Palermo e che sarebbe stato ucciso per ordine della Mafia nel 1979, Boris Giuliano, aveva intuito che la scomparsa di De Mauro non era legata al traffco internazionale di droga, od alla morte di Enrico Mattei, in cui la Mafia era altresì pesantemente coinvolta, trattandosi di una serie di clamorosi depistaggi. In uno scritto lasciato dal giudice Rocco Chinnici, a sua volta ucciso dalla Mafia nel 1983, si faceva riferimento alle investigazioni svolte da Boris Giuliano sui legami tra la scomparsa di De Mauro e l'accoppiata Mafia - Servizi Segreti.[senza fonte]

(peraltro Boris Giuliano notoriamente lavorò sull'ipotesi Mattei-Guarrasi, quindi una fonte serve proprio e se la si trova va confrontata con eventuali altre discordanti prima di dare per certe simili conclusioni in voce) --Fantasma (msg) 02:17, 14 mag 2011 (CEST)[rispondi]


  1. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Viviano

Precisazione[modifica wikitesto]

Mi sembra inutile lasciar scritto "scomparso a Palermo" visto che diversi collaboratori di giustizia hanno confermato che De Mauro è stato ucciso il giorno stesso della sparizione; ci sono analoghi casi di persone assassinate il cui corpo non è stato ritrovato (come l'agente di polizia Emanuele Piazza) e giustamente wkipedia riporta come data di morte la data di scomparsa --212.171.43.173 (msg) 16:20, 28 mag 2016 (CEST)[rispondi]

sinceramente non mi sembra la cosa migliore e cmq avevi lasciato il dato con il punto interrogativo --ignis scrivimi qui 16:33, 28 mag 2016 (CEST)[rispondi]

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Villa Boscogrande[modifica wikitesto]

Da Tg2 Dossier dell'1 luglio 2013, replicato sabato 18 settmebre 2020:

  • la sra Elda Barbieri, moglie di Mauri De mauro, dichiarò che a Villa Boscogrande si tenne un incontro col generale arlo Alberto Dalla Chiesa, il quale le riferì che l'ordine dei vertici dei Servizi Segreti italiani era quelllo di "depistare" e di "insabbiare". Nello stesso periodo, il Ministro dell'Interno Restivo prometteva 200 milioni di lire a chiunque avesse forniti informazini utli a risolvere il caso. Anni più tardi l'ex capo della Digos di Palerm, Bruno Contrada, smentì sotto interrogtorio l'essitenza di tale patto.
  • il Teatro Massimo di Palermo ospitava un circolo di pokeristi incalliti ed era il luogo di incontro abituale dio politici, giornalisti, mafiosi, nobili decaduti e rampolli della borghesia cittadina.
  • De Mauro aveva promesso al regista Francesco Rosi di consegnarli del materiale utile per il suo film, entro metà marzo. Il materiale includeva dicumenti relativi alle ultime ore trascorse in Sicilia da Mattei, due giorni prima della morte.
  • secondo il giornalista e collega Lucio Galluzzo, De Mauro non era contento di essere stato trasferito nella sezione sportiva, che comunque era un posto di responsabilità, ce portava mlti lettori al giornale. Il cronista di punta del primo giornale antimafia sicliano non avvertiva pericolo per la propria incolumità.
  • nei giorni immediatamente precedenti la morte, De Mauro incontrò, fra gli altri, il cavalier Nino Buttfoco e l'avvocato Guarrrasi, siprannominato "Mister X" per i suoi rapporti fra la politica siciliana e quella nazionale.

Nel '75, Buttafuoco rilasciò un'intervista alla RAi in cui dichiarava che De Mauro era stato licenziato dal giornale e che il ministro Restivo si era personalmente recato a Palermo nella redazione del quotidiano per farlo riassumere.

  • l'omicidio vide il coinvolgimento di Emanuele D'Agostino ed Emanuele d'Agonia, alla prresenza di Stefano Bontade. Il collaboratore Di Carlo indicò che De Mauro fu ucciso in riva al fiume Orèto, in un luogo demaniale che non era proprietà di nessun, come era di prassi in quegli anni.
  • il giornalista Gigi Petix,di cui De mauro fu testimone di nozze, conserva una ricca collezione di documenti del suo maestro di giornalismo, che aveva raccolte prove sul bandito Giuliano.
La moglia di De Mauro racconta di aver ricevuto la visita del commissiarrio Boris Giuliano, vestito in abiti diversi dal consueto, per annunciarle che la battaglia questa volta non era stata vinta.
  • La figlia di De Mauro racconta che la madre vaneggiava che potsse essere ancora vivo. Il corpo non fu mai ritrovato, come nei casi di Lupara Bianca. Alla famiglia fu quindi negato l'accesso ai risarcimenti pe rle vittime di mafia.