Discussione:Kōan

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Il testo seguente è stato rimosso dall'articolo, in attesa che qualcuno possa gentilmente spiegare cosa ha a che fare con Koan e... cosa vuol dire Koan

avrei trovato un sito "zen" http://www.monasterozen.it/imp_koan/koan_n.htm ma non ho nessuna voglia di leggerlo (Tomi)

Gli Haiku, sono piccoli poemi scritti da famosi maestri Zen, in essi vive tutto il sapore dell'istante e del presente libero da fronzoli ridondanti, l'haiku mira a far percepire la bellezza dell'attimo attraverso la diretta percezione intuitiva della realtà. A che servono tante parole quando un solo gesto rende vivido ciò che vogliamo comunicare? quale messaggio arriverà all'orecchio di chi ascolta se il carro della parola e di per sé imperfetto? ma soprattutto, quale sarà il significato che ne dedurrà chi ascolta se questo verrà percepitò dai sensi che per loro stessa natura sono ingannevoli?
Gli Haiku scavalcano questo problema attraverso un'immagine lampo, chiara, senza l'inquinamento della ragione, in un colpo tutto, in un solo istante già tutto è percepito, che altro dire?

C'ero soltanto... C'ero. Intorno cadeva la neve.

Issa (1763-1828) 

Autunno: persino gli uccelli e le nuvole sembrano invecchiare

Mokusen(1847-1920)

http://digilander.libero.it/haikuzen/


Ho raccolto un po' di definizioni in giro... ma non ho capito cosa c'entrano gli Haiku coi Koan (a parte che sono entrambi "strumenti" dello Zen)

Sbisolo 10:16, Dic 31, 2003 (UTC)

Un Koan classico è "il suono del battito di una sola mano". Con questo vogliono intendere per aforisma enigmatico apparentemente senza senso. Inoltre, se non sbaglio, gli Haiku dovrebbero essere composti da 3 versi. In se ha regole regide, infatti il primo verso dev'essere composto da 5 sillabe, il secondo da 7 sillabe ed il terzo nuovamente da 5 sillabe, per un totale di diciasette sillabe.

Un haiku potrebbe essere:

Tornata ancora al bicchiere di sakè la mosca annega

[Sono Sochiro]


haiku e koan sono strattamente legati: il koan infatti non è altro ke un paradosso, una contraddizione che però si carica di significato se percepita in modo a-razionale. Allo stesso modo, spesso l'haiku sembra insensato, ma ha in sè un significato a-temporale, a-spaziale, a-logico che gli consente di elevarsi a frammento di esistenza, istantanea del reale che mostra il "qui e ora". So che per chi non conosce molto lo zen può sembrare difficile capire cosa c'entri una frase senza senso con 17 sillabe dal tono naturalistico, ma il collegamento c'è, e anche forte.


[killing_buddha]


Immaginate la mente occidentale come una diga: davanti c'è la razionalità, dietro c'è il satori. il koan è l'ago che va a colpire una fessura minuscola nella parete. Da lì poi la forza dell'acqua farà tutto il resto, creatosi lo spiraglio per riuscire ad affiorare. L'acqua scorre e pulisce, insegna e fluisce. Il koan per i logici è nient'altro che la domanda: dire che esso "ha una risposta a-razionale" equivale, nelle categorie occidentali, ad affermare che non ha risposta. La logica, la soluzione al koan nemmeno la vede, nemmeno la suppone. Ma nemmeno agli orientali importa troppo della soluzione: il problema infatti non è tanto RISPONDERE al koan, quanto MEDITARLO. Il koan è una domanda che mette a nudo i limiti della logica e della razionalità, non è tesa, come invece le nostre domande, ad essere risolta, ma ad essere pensata. Pensata e ripensata, masticata e rimasticata finchè "non ci siamo consumati i denti". Successo ciò non si hanno più le forze di continuare a vedere il problema dalla prospettiva logica: è a questo punto che la "risposta" affiora. Essa non può essere detta, dato che non esistono parole per dire quello che si è capito. MA niente è più evidente di una persona che ha "passato la sponda": qualunque suo gesto lascia trasparire che essa ha raggiunto il satori... Con una tazza di thè in mano, egli beve o è bevuto? Passeggiando, egli cammina o è camminato? Sotto un temporale diventa pioggia, in un bosco è ogni albero ad un tempo... Le categorie di transitivo e intransitivo gli paiono rozze, approssimate ed imprecise, visto che il suo stesso essere le trascende...

La voce andrebbe rivista[modifica wikitesto]

Koan è la lettura giapponese dei caratteri cinesi 公案. La maggior parte dei 公案 esistenti sono di origine cinese. In questa voce manca totalmente l'origine di questi "aneddoti". --Xinstalker (msg) 18:59, 19 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Sto rimettendo mano alla voce. Ma è possibile che non esista in Italia nessuno a cui vada di fare questo? eppure il nostro paese è pieno di studiosi, curiosi e praticanti di detta scuola. Fanno persino numerosissimo seminari teologici su questo! Io mi ero affacciato su wiki per lo sconosciuto Tiantai... Che qualcuno si affacci e si dia da fare.. c'è peraltro da terminare la voce Buddhismo Chan. Per favore! --Xinstalker (msg) 11:23, 25 apr 2009 (CEST)[rispondi]
Memo da integrare (5° In Hakuin kōjō 向上 eliminare ultime tracce dell'orgoglio del sé).--Xinstalker (msg) 10:20, 29 apr 2009 (CEST)[rispondi]

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