Discussione:In partibus infidelium

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affermazione dubbia e NPVO[modifica wikitesto]

Ho inserito la necessità dei vescovi di fuggire all'arrivo degli infedeli[senza fonte]: l'affermazione appare sottilmente tendenziosa e NPVO in quanto i mussulmani - pur favorendo fiscalmente la propria fede - tolleravano le religioni del libro (ebraica e cristiana) non vi era quindi in generale ( non posso escludere rapprresagli in caso di guerra e conflitto) nessuna necessità di fuggire, come dimostra ancora oggi la presenza in Egitto dei cristiani copti etc.--Massimo Macconi (msg) 12:32, 23 mag 2008 (CEST)[rispondi]

Non credo che la tua preoccupazione sia fondata, anche perchè non si riferisce ai musulmani in particolare; proprio per questo penso che, in un certo senso, sia molto meno priva di equidistanza la tua obiezione, dato che tende a restringere ai soli musulmani il concetto di "infedeli" (tra l'altro inteso in senso dispregiativo, quando non ha solo una accezione negativa, ma questa operazione la compi tu nel caso degli islamici, non altri). Faccio poi notare che il passo si ispira a quello che c'è sulla Vichipedia in lingua inglese, da cui è stata presumibilmente tradotta la voce, che recita: "when bishops were forced to flee before the invading infidel hordes". Se mi permettete io cancellerei la segnalazione di "citazione necessaria". --SpeDIt 14:58, 23 mag 2008 (CEST)[rispondi]
Voglio solo aggiungere che l'unico riferimento ai musulmani nell'articolo è legato all'aneddoto del vescovo di Betlemme, che però è addizione recente, anch'essa proviene da una traduzione "vichipediana" e comunque è totalmente scollegata con la frase di cui si sta trattando. --SpeDIt 15:12, 23 mag 2008 (CEST)[rispondi]
rilevo che ora la versione inglese è when bishops were forced to flee from their see che mi pare più neutrale, che ne dici? Anche perché hai ragione quando dici che spesso i vescovi cattolici dovevano lasciare le loro sedi anche per invasioni diverse da quelle mussulmane ad esempio nel 568 in Italia all'arrivo dei Longobardi in parte pagani in parte cristiani ariani ( e in quest'ultimo caso il termine infedele può esser fuorviante, infatti nella nostra lingua è usato in particolare per i mussulmani vedi Gabrielli, Il grande Italiano 2008, Dizionario etc. "che è di religione diversa rispetto alla propria spec. i mussulmani per i cristiani e viceversa)--Massimo Macconi (msg) 21:48, 23 mag 2008 (CEST)[rispondi]
a ben pensarci la parola fuori luogo era la necessità di fuggire che dava l'idea di qualcosa di ineluttabile ho modificato così la frase (impreciso anche il riferimento all'accoglienza da parte di altre chiese):All'origine dell'espressione sta la circostanza che i vescovi che lasciavano o erano costretti a lasciare la propria sede di fronte all'arrivo di popolazioni non cattoliche venivano accolti da altre diocesi ma essi conservavano lo stesso il titolo che avevano in quella d'origine. Erano quindi vescovi ma di diocesi ormai in partibus infidelium. Che ne pensi?

Ripristino versione precedente all'unione con la voce Sede titolare[modifica wikitesto]

Ho ripristinato la voce alla versione precedente rispetto all'unione con la voce Sede titolare, poiché era stata svuotata e resa redirect senza una discussione preliminare o il coinvolgimento del progetto competente. Il consenso per il ripristino della versione precedente all'unione con la voce Sede titolare è emerso qui. --Krepideia judica causam tuam 17:22, 27 feb 2017 (CET)[rispondi]

Non posso che approvare quanto deciso da persone più esperte di me. --Piecon (msg) 17:58, 1 mar 2017 (CET)[rispondi]
Con rispetto, non sono d'accordo. Si tratta di un termine obsoleto, deprecato sin dal marzo di 135 anni fa. Tutte le sedi che fino a tale data venivano chiamate in partibus infidelium sono ora designate sempre come sedi titolari non solo ufficialmente ma anche nell'uso comune.
D'altra parte, le vicende della sede di Betlemme, alcuni dei cui vescovi, sulla base di un terreno di cui erano proprietari in Francia, volevano far riconoscere la sede come sede residenziale francese o almeno come l'equivalente di una tale sede, sembra meritare una voce a parte. Theodoxa (msg) 21:50, 4 mar 2017 (CET)[rispondi]
In un'enciclopedia non si raccolgono solo voci di uso corrente ma anche quelle il cui uso è oggi deprecato e che hanno segnato la storia, anzi... a maggior ragione quelle! In questa discussione di progetto io e Mountbellew abbiamo già spiegato che le sedi in partibus non descrivono in toto le sedi titolari, ma solo un caso specifico. --Krepideia judica causam tuam 00:48, 5 mar 2017 (CET)[rispondi]
[@ Theodoxa] A conferma di ciò che sostengo è interessante notare la presenza della "desueta" espressione anche nell'Enciclopedia Italiana Treccani come voce a sé stante. Secondo il tuo ragionamento invece questa voce non avrebbe ragione di esistere. --Krepideia judica causam tuam 01:01, 5 mar 2017 (CET)[rispondi]
Certo, la desueta locuzione latina merita una menzione in Wikipedia. Se meriti una voce doppione è un'altra questione. L'Enciclopedia Italiana del 1933 dava, nella voce sulla locuzione (desueta allora solo da 51 anni invece di 135), quelle informazioni che avrebbe potuto dare invece nella non esistente voce "sede titolare". Non ha pubblicato due distinte voci sulla stessa realtà.
Trovo che Wikipedia ha già un'ottima voce sulla sede episcopale di Betlemme. Theodoxa (msg) 10:39, 5 mar 2017 (CET)[rispondi]