Discussione:Giacomo De Martino

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In questa voce è stata fatta confusione tra Giacomo De Martino Ambasciatore e Giacomo De Martino Governatore. Erano cugini ma persone evidentemente diverse. Giacomo De Marino Governatore della Somalia, dell'Eritrea e quindi della Cirenaica è nato a Londra nel 1848 ed è morto a Bengasi nel 1921. Erano figli di fratelli! Giacomo De Martino (Governatore) nacque a Londra nel 1848 da Giacomo (l'ultimo ministro degli esteri del Regno delle Due Sicilie)e Aimée d'Ehernhof, sposò Teresa Marquard e debbe i seguenti figli: Gino (1 campione italiano di Tennis) Renata, Ugo e Uberto. Nel sito del Senato esiste una sua scheda che è in elaborazione. In questa scheda la data di nascista è diversa da quella da me citata e probabilmente più esatta Morì a Bengasi nel 1921. Comunque è il bisnonno di mia moglie! Vedo che non è stato preso atto di quanto vi ho scritto. E non vi accorgete neanche che vi sono contraddizioni fortissime in quanto scritto. Però quando qualcuno scrive di qualcosa almeno controllate che sappia di ciò che scrive! Ecco la sceda del senato DE MARTINO Giacomo*

La presente scheda è in corso di preparazione. Si pregano istituti, fondazioni, enti e privati di contattare l'Archivio storico del Senato per comunicare dati anagrafici e dati biografici dei senatori del Regno e/o per segnalare l'esistenza di documenti, archivi, foto o ritratti , scrivendo al seguente indirizzo: archiviostorico@senato.it




.:: Dati anagrafici ::.


Data di nascita: 21/09/1849 Luogo di nascita: LONDRA Data del decesso: 23/11/1921 Luogo di decesso: BENGASI



.:: Nomina a senatore ::.


Nomina: 04/03/1905 Categoria: 03 Relatore: Fabrizio Colonna Convalida: 23/03/1905 Giuramento: 23/03/1905 Annotazioni: Gruppo Senato: Non ascritto a gruppi Nessuna azione. Certo che Giacomo De Martino aveva il dono dell'u biquità. Era al Ministero degli Esteri e contemporaneamente a Mogadiscio.

Ieri 18 Gennaio 2011 alla sala Zuccari di Palazzo Giustiniani alle ore 16 è stato presentato il secondo volume del "Repertorio biografico dei Senatori dell'Italia liberale" che è articolato im 9 tomi e comprende le biografie di 1504 senatori nominati tra il 1862 e il 1922. Tra questi c'è anche Giacomo de Martino nato il 21 Settembre 1849 a Londra e morto il 23 Novembre 1921 a Bengasi nominato senatore il 4 marzo 1905 e persona completamente diversa da Giacomo de Martino ambasciatore. Adesso ci crederete che siano persone differenti? Io ieri al senato c'ero e quel libro l'ho consultato. A proposito ho anche parlato di Negri di Sanfront. Lo cambieranno! Oggi 23 Gennaio 2011 vedo pubblicata la scheda di Giacomo de Martino Governatore da parte del Senato e ve la quoto, ma stranamente fate sparire quella di Giacomo l'Ambasciatore. Forse potevate fare un'altra scheda! Così invece tentate di nascondere la polvere sotto il tappeto!

DE MARTINO Giacomo*

 .:: Dati anagrafici ::. 

Data di nascita: 21/09/1849 Luogo di nascita: LONDRA Data del decesso: 23/11/1921 Luogo di decesso: BENGASI Padre: Giacomo Ambrogio Madre: D'EHRENHOFF Emé [sic] Luisa Carlotta Roxelane Nobile al momento della nomina: No Nobile ereditario No Titoli nobiliari Conte, titolo di conte concesso con regio decreto del 30 dicembre 1920 Nobile Coniuge: DE MARCUARD Enrichetta Carolina Teresa Figli: Ugo, Gino, Renata, Uberto Fratelli: Renato, padre di Giacomo e Amedeo, nipoti Luogo di residenza: BENGASI Professione: Possidente Cariche politico - amministrative: Governatore civile della Somalia italiana (luglio 1910-1916) Governatore dell'Eritrea (16 settembre 1916-20 luglio 1919) Governatore della Cirenaica (5 agosto 1919-23 novembre 1921) Cariche amministrative: Consigliere provinciale di Napoli Cariche e titoli: Socio della Società geografica italiana (1867) Fondatore dell'Istituto Coloniale italiano (1905)

.:: Nomina a senatore ::.  

Nomina: 04/03/1905 Categoria: 03 Relatore: Fabrizio Colonna Convalida: 23/03/1905 Giuramento: 23/03/1905 Annotazioni: Gruppo Senato: Non ascritto a gruppi

Onorificenze: Commendatore dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 26 agosto 1897 Grande Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 24 gennaio 1909 Gran Cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro 12 settembre 1913 Cavaliere ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia

.:: Camera dei deputati ::. 

Legislatura Collegio Provincia 2001 Data elezione Gruppo Annotazioni XVII Castellamare di Stabia (Napoli IV) Napoli 23-11-1890* Centro-destra Mancata proclamazione. Proclamazione della Camera il 22 dicembre 1890 e convalidazione il 7 marzo 1891

XVIII Napoli XII Napoli 6-11-1892 Centro-destra XIX Napoli XII Napoli 26-5-1895 Centro-destra XX Napoli XII Napoli 21-3-1897 Centro-destra XXI Napoli XII Napoli 3-6-1900 Centro-destra

.:: Senato del Regno ::. 

Commissioni: Membro della Commissione per l'esame dei disegni di legge "Proroga del termine prescritto dall'art. 5 della legge 2 luglio 1905, n. 319, relativa ai provvedimenti per la Somalia Meridionale italiana" e "Ordinamento della Somalia italiana meridionale (Benadir)" (8 maggio 1906-13 marzo 1907. Dimissionario) Membro della Commissione per l'esame del disegno di legge "Ampliamento e miglioramento dei servizi postali, telegrafici e telefonici" (18 marzo 1907)

Commissario di vigilanza all'Amministrazione delle ferrovie dello Stato (21 dicembre 1907-17 marzo 1908. Dimissionario) 

.:: Governo ::.


Governo: Sottosegretario di Stato al Ministero dei lavori pubblici (11 marzo-11 luglio 1896), (14 luglio 1896-10 dicembre 1897), (14 dicembre 1897-16 gennaio 1898) Sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri (18 febbraio-3 agosto 1901)



.:: Atti parlamentari - Commemorazione ::.


Atti Parlamentari - Commemorazione Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli senatori! Anche questa volta, pur troppo, nel riprendere i nostri lavori, mi incombe il doloroso dovere di annunciarvi la perdita di amati colleghi. [...] Dopo breve violenta malattia contro cui vanamente lottò la sua fibra robustissima, morì ieri mattina in Bengasi il conte Giacomo De Martino, governatore civile della Cirenaica. Nato a Londra il 21 settembre 1849, dimorò poi a lungo a Napoli, donde originava la sua nobile famiglia. Dopo una breve permanenza nella carriera diplomatica, quasi per non interrompere una tradizione costante della sua famiglia si dedicò alla vita politica, e Napoli lo inviò nel 1890 suo rappresentante alla Camera dei deputati per la 17^ legislatura. Alla Camera sedette fino al 1904 dando opera feconda alla soluzione dei molti problemi che interessavano la sua diletta città. Fu sottosegretario di Stato dapprima ai lavori pubblici per circa tre anni coi ministri Perazzi e Prinetti e poi nuovamente con quest'ultimo fu sottosegretario agli Affari esteri e si mostrò provetto e rigido amministratore, nemico d'ogni favoritismo. Il 4 marzo 1905 fu nominato senatore, ed anche nella nostra Assemblea, come già alla Camera, seppe far valere la sua grande cultura e la vasta competenza procacciatasi nelle cariche ricoperte, trattando sovratutto argomenti relativi alla politica estera ed alla marina. Ma la sua alta mente si dedicò con più fervido amore allo studio dei problemi coloniali e dell'emigrazione, nell'interesse delle numerose popolazioni italiane stabilite fuori dei confini della patria, la cui vita e le cui aspirazioni gli erano famigliari per i numerosi viaggi compiuti. E di ciò sono prove tangibili non solo i suoi discorsi parlamentari, taluno dei quali veramente memorabile, ma anche numerosi scritti, conferenze ed articoli. E dell'espansione italiana, specialmente nella Tripolitania, egli fu vero profeta e banditore fin dal 1902 e nel 1908 pubblicò un bellissimo volume "Cirene e Cartagine", relazione di un suo viaggio attraverso la Tripolitania e la Tunisia. Nel 1905 ideò e ben presto seppe far sorgere l'Istituto coloniale italiano, somma sua benemerenza; tale organismo, divenuto ben presto fiorentissimo, si propose fin dall'inizio di diffondere la conoscenza dei paesi che possono servire di sbocco alla nostra emigrazione e di creare un permanente legame tra gli italiani residenti all'estero e la Madre patria. Nel 1908 egli organizzò il primo congresso degli italiani all'estero, che vide convenire a Roma i delegati delle colonie italiane di tutto il mondo e nel quale tanti vitali problemi furono fecondamente discussi. Ma dal suo ardente apostolato d'italianità il conte De Martino doveva esser presto chiamato a servire attivamente quale governatore delle giovani colonie italiane. Nel 1910 fu assunto al Governo della Somalia, in momenti alquanto difficili: e la sua opera abile seppe estendere pacificamente la nostra occupazione rendendo sicuro il nostro dominio e cattivandoci l'animo degli indigeni. Nel 1916 fu chiamato a governare l'Eritrea e nel periodo di tre anni in cui resse quella colonia dette grande incremento ad essenziali opere pubbliche, intimamente collegate collo sviluppo dei traffici e dei commerci, che la sua mente sagace concepì sempre come la vera base della politica coloniale. Nel luglio 1919 ebbe l'incarico assai delicato di governare la Cirenaica, che tanti problemi difficili presentava. E qui sovratutto le sue doti rifulsero: egli seppe consolidare le nostre relazioni con la Senussia, consacrate nel trattato di El Regima e nel recentissimo accordo di El Abiar. Nello stesso tempo dette anche qui massimo impulso alle opere pubbliche ed alle iniziative dirette ad accrescere il valore e la prosperità della colonia. La sua breve opera sarà feconda di bene nell'avvenire. Ben può dirsi di lui esser egli morto come un soldato sul campo, poiché la malattia che doveva ucciderlo lo colpì nell'ultimo viaggio compiuto, per obbedire al dovere, nell'interno della colonia. Egli ha ben meritato della patria che ora lo piange. Sulla bara ancora schiusa dell'insigne cittadino, dell'uomo di stato eminente, dell'amato collega, inchiniamoci reverenti e vada alla orbata famiglia l'espressione del nostro vivo cordoglio. (Benissimo). [...] GIRARDINI, ministro delle Colonie. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. GIRARDINI, ministro delle Colonie. Dopo che l’illustre Presidente del Senato ha commemorata con tanta nobiltà di parole e di sentimento l’opera del senatore De Martino, al Governo non resterebbe che associarsi al rimpianto di cui egli è stato qui eloquente espressione. Giacomo De Martino, come fu ricordato, dopo una notevole carriera parlamentare fu nominato senatore; da allora, volse l’animo fervido di patriottismo e la passione politica alle cose coloniali, e in seguito a viaggi e a studi che maturarono la sua preparazione, fondò l’Istituto coloniale che fu promotore di utili iniziative, fra le quali merita di essere ricordato il primo Congresso coloniale tenutosi in Italia. In seguito fu nominato governato della Somalia, e mentre l’esperienza delle difficoltà nostre altrove incontrate e delle difficoltà di altri colonizzatori faceva prevedere che noi avremmo dovuto mandare in quella colonia, - dove allora non tenevamo che pochi posti - spedizioni militari e spendere molto sangue dei nostri soldati, egli seppe, con il senno e l’energia e con mezzi soltanto politici e pacifici, acquistarci interamente quella contrada e darle il primo ordinamento. È questa una benemerenza che raccomanda la memoria dell’onorevole De Martino alla gratitudine degli italiani. Dalla Somalia, passò, come governatore, in Eritrea e intuì uno dei principali bisogni di quella nostra colonia: favorire lo sviluppo edilizio. Fu anche fondatore del primo impianto idroelettrico laggiù, e, dopo il suo breve governatorato, partendo, lasciò un programma da svolgere per il dopo guerra programma notevole per insegnamenti e utili consigli. Fu nominato governatore della Cirenaica, dove un modus vivendi già istituito con la Senussia aveva assicurata la pace che, durante la guerra europea, non fu turbata nemmeno da un colpo di fucile. Egli seppe svolgere questo modus vivendi e fu uno dei principali autori del trattato di Regima; concezione politica pregevole, la quale confidiamo che, posta in atto, ci darà i frutti che ne attendiamo, cioè ci conserverà e ci darà la tranquillità e la piena disponibilità di quella colonia, che si presenta così ricca nell’avvenire di produzione e di lavoro. Il De Martino fu un uomo di straordinarie facoltà, ricco di energia, gran signore, di vivace intelligenza, suscitatore di operosità e di pensiero attorno a sé. Egli ha compiuto opera benefica, e da parte di tutti coloro che lo conobbero, da parte di tutti coloro che con lui collaborarono, va ora alla sua memoria un mesto saluto, doverosa testimonianza che è dovuta ai cittadini grandemente benemeriti del proprio paese. (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 24 novembre 1921.



Ringraziamenti: Dott.ssa Margherita Martelli - Società geografica italiana

Bibliografia: 1) "La Somalia italiana nei tre anni del mio governo. Relazione del sen. G. De Martino, presentata al Parlamento dal Ministro delle Colonie P. Bertolini", Roma, 1912. Sigla <Colonie> (coll.: Colonie IV. 2) 2) Pier Luigi Ballini, "La destra mancata. Il gruppo rudiniano-luzzattiano fra ministerialismo e opposizione (1901-1908)", Firenze, Le Monnier, 1984 <Ballini, Destra mancata>

Ringrazio per la segnalazione. Non siamo i soli a confondere i vari Giacomo De Martino. Il Dizionario Biografico Treccani addirittura confonde la voce De Martino, Giacomo) con quella del nonno nato nel 1811.--Mizar (ζ Ursae Maioris) (msg) 04:02, 9 apr 2011 (CEST)[rispondi]

Capolavoro di giustificazione! Ammettete l'errore ma non lo correggete! FAVOLOSO! Finalmente l'avete capita. C'è voluto un poco di tempo ma alla fine ci siete arrivati. Bravi!!! ma che capolavoro aveva fatto il rimo estensore: da cacciare!