Discussione:Ghetti nazisti

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Alcune considerazioni[modifica wikitesto]

L'attuale storiografia è allineata con quanto ha scritto sia Raul Hilberg (La distruzione degli Ebrei d'Europa) che Saul Friedländer (Gli anni dello sterminio - La Germania nazista e gli ebrei(1939-1945) in poche parole: nessun piano iniziale programmato da Hitler e dai nazisti per sterminare gli Ebrei. Diversi (anche nella nostra enciclopedia) sono tanto convinti del contrario, che leggono ogni avvenimento della persecuzione (anche cruenta) degli Ebrei come una fase studiata da tempo che doveva raggiungere il punto più alto nella "soluzione finale"(e il problema è che non solo lo pensano, ma lo scrivono anche nelle voci, e a volte a tradire questa attitudine è una semplice parola o un piccolo periodo che però non è in linea con "la storia").

Quanto accadde dopo il 1941 e quello che fu davvero "programmato" con la Conferenza di Wannsee nel gennaio 1942, non va assolutamente confuso con gli avvenimenti che si verificarono prima di quelle date: la notte dei cristalli, gli altri progrom, le leggi razziali, l'identificazione degli ebrei con due triangoli e gli stessi ghetti non c'entrano con la soluzione finale e non erano fasi che dovevano portare in maniera "programmata" alla distruzione. Che poi i ghetti servirono anche come deposito di vittime da trucidare poi con la "soluzione finale" è un'altro paia di maniche, ma i ghetti non furono costruiti per quello scopo. Noi partiamo a volte facendo di tutta un erba un fascio, Hitler cattivo, colpevole e criminale, i suoi burocrati che in quanto ad essere criminali non erano da meno, per cui "figuriamoci se menti così criminali non avevano già programmato la distruzione dei poveri Ebrei".

Vi ricordo che Hilberg e Friedländer sono storici ebrei e nonostante possono aver avuto molte più ragioni di noi nell'odiare un regime che ha sterminato gran parte del propria gente, sono stati "distaccati" ed "equilibrati" nello scrivere gli avvenimenti di quel cruciale periodo. Un consiglio: attenzione alle migliaia di fonti che circolano su internet e non sto parlando dei vari Faurisson, Leuchter o del nostrano Mattogno, parlo proprio di siti pro Ebrei o video che è vero ci fanno vedere scene strazianti dell'olocausto (e le scene o le foto sono davvero riferite al periodo dell'Olocausto), ma le voci, i commenti e le informazioni sovraimpresse di chi sono? sappiamo qual'è la fonte? Molte volte ci sono errori dettati dalla emotività di persone che in buona fede vogliono dire la loro, ma non sono storici, prendiamo quelle fonti con le pinze

A mio avviso la voce va ampliata proprio nella parte che ne delinea lo scopo. Come si arrivò alla costruzione dei ghetti? quali furono le ragioni?, bisogna scrivere soprattutto di come si venne a trovare il Governatorato generale di sua maestà Hans Frank dopo che a qualche burocrate venne l'idea malsana di ammassare tutti gli Ebrei del Reich e dei territori incorporati nel Governatorato. Segnalo anche al Progetto interessato.--Fcarbonara (msg) 18:49, 13 mar 2019 (CET)[rispondi]

Non posso che condividere la verità storica prima di tutto--Pierpao.lo (listening) 20:04, 13 mar 2019 (CET)[rispondi]

Questa è fresca fresca![modifica wikitesto]

Quella che segue l'ho "scoperta" oggi, ma di fiorellini simili è pieno zeppo il web, per cui vigili! e cerchiamo di verificare sempre la fonte, se non è "storica" prendiamola con le pinze e analizziamola ai raggi x prima di "scappare" e metterla in voce.
Tema: Primo Levi conobbe mai Jean Améry visto che ambedue furono internati nello stesso periodo ad Auschwitz?

Per questa fonte non solo i due si conoscevano, condividevano la stessa baracca ad Auschwitz, ma addirittura litigarono. L'articolo parte per la tangenziale con un'asserzione notevole (in neretto), questa: Améry ha avuto un rapporto non facile con Primo Levi Cavolo! con un particolare simile sul loro rapporto chi ha mai il coraggio di mettere in dubbio che i due si conoscevano bene? Scriviamolo subito in voce (leggetevi tutto l'articolo).

    • Fonte 2019, paragrafo di un libro, volume 8 di "Storia della Shoah" (autorevolezza: molta, visto che a parte i singoli paragrafi scritti da importanti storici (p.e. Saul Friedlander), è supervisionata da quattro altri storici Marcello Flores, Enzo Traverso, Marina Cattaruzza e Simon Levis Sullam, la casa editrice è l'UTET su progetto del Corsera per 10 volumi.

Pagina 14 del capitolo Sopravvissuti: Primo Levi, Elie Wiesel, Jean Amery e altri: «Non sappiamo se Amery e Levi si siano incontrati ad Auschwitz. Amery ricorda un giovane chimico italiano con il quale aveva condiviso per qualche settimana la baracca. Levi invece non riusciva a ricordarsi di questo giovane intellettuale austriaco emigrato in Belgio [...]».
Due fonti, due posizioni estremamente diverse, su cosa "scegliere" penso non ci siano dubbi:"le storie-lle" contro "la storia".--Fcarbonara (msg) 19:01, 17 mar 2019 (CET)[rispondi]