Discussione:François Quesnay
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Ho eliminato le righe finali, in quanto:
- "Infine si potrebbe dire..."
- sembra un'opinione, che tra l'altro si rivela errata.
- "che ha concepito un processo che in un certo modo rispetta il presupposto della concorrenza perfetta senza porsi il problema della domanda effettiva"
- Quesnay si pone sicuramente il "problema della domanda effettiva"; ad esempio, perché il processo descritto nel Tableau possa realizzarsi è necessario che i proprietari spendano metà del loro reddito in prodotti del settore produttivo e che il denaro non venga accumulato in patrimoni mobiliari.
- "ovvero tutto quello che viene prodotto deve essere rimesso in circolo e quindi investito e consumato"
- Appunto: non è ciò che si verifica, così da non far sussistere un problema di domanda effettiva, ma è ciò che si verificava nella Francia mercantilista e non deve verificarsi per assicurare prosperità.
- "Nel suo pensiero la moneta non conta e non è soggetta ad alcuna domanda effettiva"
- Impreciso. Nel suo pensiero la moneta è endogena e ne è sufficiente una quantità pari al prodotto netto.
- "Il suo modello tratta un equilibrio stazionario"
- Punto controverso. Alcuni sono d'accordo, ma altri ritengono che il suo modello sia di tipo dinamico.
- "e non esiste una teoria del valore in senso proprio"
- Non esistono né una teoria del valore-terra come in Cantillon, né una teoria del valore-lavoro come nei classici, ma esiste una teoria del "valore venale".
Mi propongo di allargare la voce, aggiungendo anche i riferimenti che giustificano quanto sopra.