Discussione:Decostruttivismo

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Il Decostruttivismo è forse fine a se stesso, cerca qualcosa che non trova, si ripete. Certamente affascinano alcune forme di Gehri, ma rimangono sospese nel vuoto, vogliono dirci qualcosa ma è come se non trovassero le parole. Potrebbe dipendere da noi, abituati a vedere nelle nostre dimensioni, legati alla nostra logica, riusciamo a vedere solo il nostro mondo Euclideo. Il decostruttivismo , quindi, come elaborazione intellettualistica come dicono alcuni? Forse no, cerca, una nuova dimensione che per adesso non trova. Viene da chiedersi però, ad esempio, come possa essere una casa decostruttivista: non costruita? diroccata? senza regole? temporale? non spaziale? Eh! Si va nella Filosofia e la strada si fa dura e irta d'insidie, ammesso che conduca da qualche parte.--ClaudioArch 02:21, 24 apr 2006 (CEST)[rispondi]

Angelo Arch.[modifica wikitesto]

Non avevo una idea precisa di cosa fosse il Decostruttivismo, anche perchè nella Facoltà di Architettura di Palermo dove ho studiato si parla, predica e progetta tanto Razionalismo e poco o niente su tutto il resto. La curiosità di conoscere mi ha spinto a fare un po’ di luce su questi mondi.

Nella corrente architettonica del Decostruttivismo certamente è insito il concetto di Scultura in quanto esiste una palese assonanza con il modo di operare, intellettualmente, dello scultore. Sin dalla scelta del blocco di pietra da trasformare da lavorare, lo scultore esercità la sua arte, studiando gli aspetti tecnici, ma anche estetici e formali quali il disegno delle venature, il colore, la grana, la consistenza. Nella sua bottega con i suoi strumenti trasforma consapevolmente la materia primitiva in qualcos'altro. Qualcosa che non sarà più pietra.

Anche l'architetto decostruttivista si esprime nel blocco squadrato di pietra da modellare. Il blocco questa volta non è tangibile, è un pensiero informe, può essere un cubo per qualcuno, una sfera, un parallelepipedo... in ogni caso la scelta della forma iniziale del nostro blocco è già progetto! Nella nostra "bottega" iniziamo a lavorare il cubo, tagliamo, ruotiamo, trasliamo e distorciamo... alla fine l'immagine nella nostra mente diviene tangibile. Ma se si associa il decostruttivismo alla scultura o se questo trae ispirazione dalla scultura, dove sta l'Architettura? Nel Decostruttivista manca l'approccio compositivo al progetto, l'accostamento dei piani verticali e orizzontale, le linee, l'intersezione, si tratta di un procedere istintivo, emozionale fatto di tanta sensibilità in cui conta l'idea primordiale. Allora è proprio così, la Forma prima di tutto. Ma l'architettura non è scultura, è un artificio che possiede una sua precisa ragione di essere, ed è quella di essere contenitore di funzioni per l'uomo che ha la necessità di svolgerle al suo interno.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.33.225.79 (discussioni · contributi) 12 novembre 2007.