Discussione:Cucciolo e Beppe

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Più che la storia editoriale dei due personaggi, la voce è sulla storia editoriale di varie testate delle Edizioni Alpe. Propongo di spostarle in voci dedicate e lasciando questa solo sui due personaggi. Idraulico liquido (msg) 12:45, 5 giu 2017 (CEST)[rispondi]

Riporto qui per memoria il testo:

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'''Gli Albi di Scimmiottino.''' Quasi simultaneamente all'uscita di ''Panterino'' (1938) e un anno prima di quella di ''Codino'' "la risposta italiana a Topolino" (Edital 1939)<ref>''Editori a Milano (1900-1945)'', repertorio, a cura di Patrizia Caccia, 2013 pag. 129 riporta che Mario Conte, proprietario della Edital, editrice dei romanzi polizieschi ''Gialli K'' e delle collane de ''Il Giornale dei bambini, Albi Mundus'' e ''I Cartoni Animati'/Codino'', era ''«forse lo stesso proprietario delle Edizioni economiche italiane, poi Edizioni Alpe.»''</ref>, un nuovo animale umanizzato tenta di fare concorrenza ai personaggi Disney. Il 1º luglio 1938, pubblicato dalle Edizioni Economiche Italiane, poi [[Edizioni Alpe]], esce il numero 1 della collana ''Gli albi di Scimmiottino'', che graficamente ricorda i mondadoriani "Albi d'Oro" e che prosegue fino al N. 84 del 13 dicembre 1941. Il protagonista, creato da Enver Bongrani e continuato da Rino Anzi e Giuseppe Perego, è una scimmietta (nelle ristampe del dopoguerra è ribattezzata "Cucciolino", quindi "Topy") che agisce in coppia con il maialetto Didò, ma nell'ambito della serie compaiono anche fascicoli con avventure realistiche o con altri personaggi comici (come ''Cignottino'' e ''Orsolino'' di Albano).
Nel numero 76, del 4 settembre 1941 esce l'albo ''Cucciolo e la scure miracolosa'', un racconto di genere fantastico-fiabesco interpretato dai cagnolini Cucciolo e Beppe, due personaggi graficamente molto simili a Topolino e Pippo. L'episodio è firmato dal disegnatore Rino Anzi e l'autore della sceneggiatura non è indicato, ma lo stile narrativo è analogo a quello della seconda avventura, ''Cucciolo nel paese dei Maghi'' (N. 78, 18 settembre 1941) e delle successive, che portano l'indicazione "Testo di Antonio Carozzi". Dietro questo pseudonimo si cela Federico Pedrocchi (1907 - 1945), grande sceneggiatore Disney, che utilizza il cognome della moglie, in quanto non può firmare con il suo nome una serie concorrente.
Cucciolo e Beppe ricompaiono in altri quattro "Albi di Scimmiottino", poi, dopo l'uscita del N. 84, ''Cucciolo e il bandito Musonero'' (13 dicembre 1941) la pubblicazione passa da quindicinale a settimanale e assume il nome ''Gli Albi della Fantasia''.

'''Gli Albi della Fantasia'''. Per disposizione del Ministero della Cultura Popolare, le nuvolette e la divisione in vignette (un altro divieto, meno noto e spesso disatteso) sono bandite dai periodici per ragazzi, e la nuova collana si distingue dalla precedente in quanto fa uso di testi tipografici in prosa (nel dopoguerra alcune storie, come per esempio ''Cucciolo e la gara di pesca'' nello "special" ''Le imprese di Cucciolo'' del 1953, vengono ristampate in una nuova versione fumettata).

La coppia Cucciolo - Beppe compare fin dal primo numero della serie (''Cucciolo e la stellina spenta'', 15 gennaio 1942)<ref>Vedi ''Guida al fumetto italiano'', ed. Epierre</ref>, la quale, come la precedente, pubblica anche riduzioni di fiabe classiche come il ''Gatto con gli stivali'', saghe cinquecentesche come ''I Paladini'', vicende umoristiche come ''Bagolino Frottolini'' di Da Passano.<ref>Vedi:http://www.mastromarcopugacioff.it/Umorismo.htm</ref>. Nel N. 32 del 1943 compare il primo di 9 albi di Coriolano, allenatore dello scimmione Pantaleo. Scritta e molto ben disegnata nello stile di Elzie C. Segar ("Braccio di Ferro") da Walter Faccini, è l'unica altra serie della collana a sopravvivere nel dopoguerra e a continuare per anni sulle pagine di "Gaie Fantasie" e di "Cucciolo" libretto (vedi più avanti), illustrata anche da Giorgio Rebuffi, Luciano Bottaro, Antonio Terenghi. 

Nella nona storia che vede protagonisti Cucciolo e Beppe, ''Cucciolo al concorso inventori'' (N. 4 del 15 febbraio 1942), i personaggi hanno subito una radicale trasformazione: da animali umanizzati sono divenuti "veri" bambini. Non c'è alcuna spiegazione della metamorfosi, anche se sarebbe stato facile farla operare dalla Fatina Azzurra nel numero precedente (''Cucciolo incontra Pinocchio''). Cucciolo e Beppe "umani" mantengono le caratteristiche psicologiche. i ricordi, e, vagamente, la fisionomia dei loro predecessori (nella nuova versione la frangetta di Beppe gli conferisce un'espressione particolarmente svanita); sono cambiati invece gli abiti, ora malamente rattoppati, forse nell'intento - mai portato avanti - di farli agire in un setting dickensiano. Beppe partecipa al concorso con un cavallo meccanico, confermandosi un geniale progettista (a dimostrare la continuità con il suo [[alter ego]] canino, cita il suo "Aeroterracqueo", che aveva dato titolo a uno dei racconti "animali"); i due sono affiancati da un terzo bambino, "Pino", gemello di Pinoccho ma senza naso, che è probabilmente destinato a diventare un personaggio fisso della serie, ma subito scompare dalla scena. 
Nel racconto ''Nella terra dei sosia'' (N. 33, 1943) illustrato da Roberto Peroni (pseudonimo di Ferdinando Corbella), Cucciolo indossa un cappello floscio; e, come Beppe, acquisisce il caratteristico ciuffo; i due cominciano gradualmente a invecchiare, trasformandosi da bambini in ragazzi di età imprecisata. Nel corso di quella storia, i due scoprono una tribù di uomini preistorici tutti uguali tra loro e con l'identico nome "Poldo", personaggi che ritornano in altri tre albi (Nn. 35, 48 e 52). La collana - che come la precedente pubblica alternativamente varie serie - si interrompe con il N. 64 del 1943 prima che escano altri racconti interpretati dai due amici.

;Anni cinquanta
'''Gaie Fantasie'''. Dopo essere stata ribattezzata "Editoriale Subalpino" a causa di un fallimento nel periodo bellico, nel 1949 la Alpe riprese il suo nome e da quel momento si dedicò prevalentemente al fumetto umoristico, con l'eccezione della serie ''Belle Avventure'', chiusa nel 1957. il 15 aprile del 1949 uscì il primo numero della collana "Gaie Fantasie'', nota anche come'' Fantasie allegre ''e'' Le Gaie Fantasie di Cucciolo'', costituita da albi mensili di 48 pagine in grande formato. All'inizio la serie ristampava racconti da'' Gli Albi della Fantasia ''e'' Scimmiottino ''(qui chiamato con il suo nome originale), tra cui tutti quelli di'' Cucciolo ''(nella versione animale e umana) e quelli di'' Coriolano", accompagnati dalle fiabe e dalle altre storie in stile realistico. Come novità propose dal N. 2 la coppia pinguino-orsetto ''Gianni e Marcello'' di Enzo Piccardo, poi di Dario Guzzon (uno dei papà di [[Blek Macigno]]) e di Egidio Gherlizza, e dal N. 3 lo Sceriffo Fox (primo personaggio Alpe di Giorgio Rebuffi. Nel 1950-51 la produzione di nuove storie cominciò a intensificarsi: nel 1952 la serie divenne quindicinale, dimezzò il prezzo, ridusse numero di pagine e formato e iniziò a pubblicare quasi esclusivamente materiale inedito. In "Gaie Fantasie" fecero la loro apparizione la giubba rossa canadese ''Baldo'' di Luciano Bottaro, ''Bingo Bongo re del Tongo'' di Giorgio Rebuffi (poi Carlo Gentina e Sergio Asteriti), ''Dan Lepre'' di Giulio Chierchini, ''La famiglia Chicchirichì'' di Egidio Gherlizza,  il gatto ''Maramao'' di Luciano Bottaro, ''Mac-Keron'' di Antonio Terenghi, ''Meo Bill'' di Zenobio Baggioli, ''Nonno Biglio'' di Gino Gavioli, ''Poldo'' di Antonio Terenghi, il canguro vagabondo Serafino di Egidio Gherlizza, il pirata ''Tim'' di Luciano Bottaro, ''I tre coniglietti'' di Giuseppe Perego.
Salvo rare eccezioni i protagonisti della collana mantengono l'aspetto di ragazzi dell'ultimo periodo de ''Gli Albi dell'Allegria''; abbigliamento e certi particolari del volto variano di disegnatore in disegnatore, ma Cucciolo è sempre caratterizzato dalla presenza del cappello floscio, quindi di un cappellino dalla lunga visiera che porta fino al 1953. Alla realizzazione delle loro nuove avventure contribuiscono subito Rino Anzi, Lina Buffolente (che a volte riveste Beppe con pantaloni alla zuava, spesso toglie a Cucciolo il suo tipico ciuffo e lo dota di orecchie a punta da elfo), Ferdinando "Roberto Peroni" Corbella, [[Egidio Gherlizza]] (che riveste Beppe con un golf nero), Giuseppe Perego (che gli fa indossare un maglione bianco con una striscia), Dario Guzzon (che ne riprende lo stile). Un altro illustratore anonimo realizzò una versione di Cucciolo in stile disneyano, con gli occhi a torta. Tra i copertinisti ricorrono il non meglio noto "Adry", autore anche del racconto "i due leoni", Franco Aloisi, Luciano Bottaro, Lina Buffolente, Carlo Gentina, Egidio Gherlizza, Dario Guzzon, Giuseppe Perego, E. Raineri, elusivo illustratore già collaboratore de "I Fumetti" e "Albi dell'Ardimento" per le Edizioni Alpe, il quale dotò Cuciolo e Beppe di una foltissima chioma.
Nel 1950 fece la sua apparizione Bombarda (''Cucciolo contro Bombarda'', N. 18); lo stesso anno comparvero i tre pestiferi nipotini (''Cucciolo e Tip, Top e Tap'', N. 20, disegni di Ferdinando "Roberto Peroni" Corbella). Nell'episodio ''Caccia grossa'' (ne ''L'isola del tesoro e altre storie'', N. 27, 1951) esordì nella serie [[Giorgio Rebuffi]], già noto per ''Fox''. ''Le istantanee di Beppe'' (N. 12, 1952, testi di Carlo Chendi) è la prima di tre storie di [[Luciano Bottaro]], già conosciuto per ''Tim'' e ''Maramao''. Con ''Cucciolo e Beppe parrucchieri provetti'' (N. 20, 1952) ebbe inizio la produzione di [[Umberto Manfrin]], noto con lo pseudonimo "Manberto"; successivamente l'apporto di Manfrin fu fondamentale al successo di [[Tiramolla]] (vedi più avanti); ''Negli abissi del Mar-Mellata'' (N. 5, 1954, testo di Cesare Solini) e ''Vacanze in Africa'' (N. 13, 1954) sono rispettivamente la prima storia di Tiberio Colantuoni e di Franco Aloisi. I racconti erano inizialmente semplici e infantili, e per tutto il 1952 convissero con quelli più elaborati realizzati da Rebuffi spesso su testi di Roberto Renzi per ''Cucciolo'' formato libretto (vedi più avanti), in cui Cucciolo e Beppe erano rappresentati come adulti. Il punto di congiunzione tra le due versioni dei personaggi è l'albo ''La banda del filo'' (N. 5, 1953) disegnato da Rebuffi, in cui compare anche Tiramolla.
Le pubblicazioni continuarono fino al 1956, con 144 uscite divise in tre serie in tre diversi formati, numerate a partire da 1 a ogni annata e numerosi supplementi tra cui nel 1953 ''Cucciolo in 3D", il primo albo italiano a tre dimensioni'', sull'onda del boom dei fumetti tridimensionali pubblicati negli Stati Uniti.
'''Cucciolo "libretto".''' La popolarità di Cucciolo fu sancita dall'uscita di un albo che portava il suo nome in formato "libretto", lo stesso adottato con grande successo nel 1949 dal ''Topolino'' mondadoriano. L'editore Giuseppe Caregaro riteneva infatti di possedere una carta vincente per battersi con quella testata, e in effetti per alcuni anni Cucciolo costituì il principale concorrente del topo di Disney.<ref>Vedi: Cucciolo & dintorni, di Giorgio Rebuffi, edito dall'associazione culturale Annexia nel 2014</ref>. La prima uscita in formato "libretto" fu l'albo ''La strenna di Cucciolo'', supplemento al numero 29 di "Gaie Fantasie" del 15 agosto 1951 con il racconto ''Al fuoco!'' di Giorgio Rebuffi; il primo numero "regolare" di ''Cucciolo'' (mensile, 64 pagg. in bianco e nero e bicolore nero/arancio, Lire 70), uscì il 1º gennaio 1952.
Giorgio Rebuffi, che si autoritraeva nelle vesti del disegnatore "Mister Alt", reinventò una coppia di personaggi ora del tutto affrancati dai modelli grafici disneyani. Divenuti adulti, Cucciolo e Beppe entrarono a far parte della middle-class lavoratrice (anche se la loro occupazione non è chiara) muovendosi in un ambiente sempre più urbanizzato; quello che all'inizio era denominato "Il villaggio" diventa gradualmente una città poi battezzata per breve tempo "Cucciolopoli". Nell'avventura ''Il 1º congresso'', il personaggio di testata organizzò un grande incontro ("Team Up", come viene definito ai giorni nostri) tra i protagonisti delle storie pubblicate in quel numero del mensile, ''Fox, Bingo Bongo'' e ''Coriolano''; altre serie di contorno, molte delle quali già note ai lettori di ''Gaie Fantasie'', apparvero nei numeri successivi.<ref>Nella prima annata di Cucciolo furono pubblicate le storie di ''Bingo Bongo'' e di suo figlio Lippo Lappo (di Giorgio Rebuffi), ''Birba & Spacca'' e ''Buffalo Brill'' (ambedue di Giuseppe Perego), ''Coriolano'' e il gorilla pugilatore Pantaleo (qui di Giorgio Rebuffi, poi di Antonio Terenghi e Luciano Bottaro), lo [[Sceriffo Fox]] e Conny (Giorgio Rebuffi), ''Giacomino'' (Zenobio Baggioli), ''La famiglia Chicchirichì'' (Egidio Gherlizza), ''Gianni e Marcello'' (qui di Egidio Gherlizza), ''Nonno Bigio'' (Gino Gavioli), il piccolo corsaro [[Pepito]] (Luciano Bottaro), Poldo (Antonio Terenghi), il vagabondo [[Serafino]] (Egidio Gherlizza), ''Topy e Didò'' (già "Scimmiottino", e poi "Cucciolino") (di Rino Anzi e altri disegnatori; vedi <http://www.mastromarcopugacioff.it/FumettiSito/Cucciolino.htm>. Seguono molti nuovi personaggi di questi e altri autori, tra cui Carlo Peroni, Bonvi, Silver.</ref> Per mezzo di brevi raccordi Rebuffi collegà le varie storie di ogni albo con un filo conduttore, nell'intento di creare un mondo unificato analogo all'universo Disney. L'autore realizzò numerosi altri racconti "metafumettistici", in cui veniva eliminata la cosiddetta "quarta parete" e i protagonisti della vicenda parlavano direttamente con il lettore o interagivano con la "nostra" realtà, per esempio cancellando le armi dell'avversario con una gomma da disegno. Inventò inoltre nuovi e apprezzati personaggi come il cugino [[menagramo]] ''Giona'' (1954), l'imprendibile ''Fantasmak'' (1954), ''La Peppa'' (1956), il cosacco ''Ivan Ilià'' (1958), il "Luposki della steppa" ''Pugacioff'' (1959); attribuì un cognome a Beppe ("Dei Bepponi", nel racconto ''Il certificato''<ref>Retronika, 30 maggio 2014</ref>), e affinò le caratteristiche di personaggi già esistenti, come Bombarda. Presentato nell'albo "Il Bar di Beppe" come un oste disonesto e manesco (Gaie Fantasie N. 16, 1952), divenne poi malfattore a full time, e infine, grazie a Rebuffi, un quasi-ex-furfante a sua volta vittima dei famelici attacchi del Lupo Pugacioff.
Il più noto dei personaggi creati graficamente da Rebuffi è [[Tiramolla]], ideato dal giornalista - sceneggiatore [[Roberto Renzi]]<ref>Tra gli altri soggettisti e sceneggiatori degli anni '50, oltre a gran parte degli autori dei disegni, citiamo Carlo Chendi, Attilio Mazzanti ("Alex Murray"), Andreina Repetto, Alfredo Saio, Cesare Solini</ref>, che fece la sua comparsa in "Cucciolo" N. 8 (1952) in una storia di Cucciolo divisa in 4 puntate (''Tiramolla'', ''Il mistero della villa'', ''Il castello d'acciaio'', ''Gli schiavi dello schiavo'', poi ristampata come ''Il mistero della villa''). Il successo del "figlio della gomma e della colla" fu tale che il 16 luglio 1953 le edizioni Alpe gli dedicarono un albo che portava il suo nome con le stesse caratteristiche di "Cucciolo" e a cui è dedicata una voce a parte.
Dal n. 14 del 1962 Cucciolo pubblicò in copertina il marchio delle "Garanzia Morale", associazione di editori italiani che assicurava l'assenza di disegni e situazioni eccepibili allo scopo di evitare una minacciata pre-censura governativa simile a quella cinematografica. Il logo della rivista subì due radicali modifiche nel 1963 (N. 10) e nel 1970 (N.1).
Giuseppe Caregaro diresse l'Alpe fino al 1963, anno della sua morte, che segnò l'inizio del declino della casa editrice. Lo sostituiscono lo scrittore Leonello Martini, direttore creativo e importante figura amministrativa della casa editrice fin dagli anni quaranta (1964-1976), quindi l'ex amministratrice Teresa Comelli, che diventò proprietaria dell'azienda nel 1977. Gli autori "classici" come Bottaro e Rebuffi passarono a lavori più remunerativi e artisticamente più soddisfacenti; la produzione di nuove storie - realizzate da Gino Esposito ("Gino Scott"), Mario Moletti, Alberico Motta, Attilio Ortolani ("Attor"), Nik Seccis, Maria Luisa Uggetti e, soprattutto, dai volenterosi Sante Villani, in arte Vilsa e Carlo Signoroni, in arte Willi's - ron riuscì a replicare il successo del periodo d'oro degli anni cinquanta e sessanta. Fin dagli anni cinquanta Cucciolo comparve in un'infinita serie di ristampe, albi speciali, raccolte nei formati più disparati.<ref>Di seguito alcuni dei titoli di copertina (non necessariamente corrispondenti a quelli “ufficiali” della registrazione in tribunale, in cui i fascicoli sono di solito accreditati come supplementi) collegati alla collana Cucciolo; la maggior parte delle testate, delle quali è indicato l'anno d'inizio, sono raccolte (R) o pubblicano ristampe (RIST); l'elenco non ha pretese di completezza e non include le altrettanto numerose pubblicazioni collegate a Tiramolla né quelle dedicate ad altri personaggi Alpe. ''Storie e fiabe'', 1951 (R di ''Gaie Fantasie'' con pochi albi inediti) poi albi originali (''Strenna di Cucciolo, Almanacco di Cucciolo, Super Strenna'' e altri), 1955 - ''Il (primo, secondo…) libro di Cucciolo'' (poi ''Il Nuovo Libro di Cucciolo, Raccolta di Cucciolo, Tutto Cucciolo'') (R di ''Cucciolo''), 1952 - ''Il Grande Cucciolo'' e ''Super Cucciolo'' (R di ''Storie e Fiabe''), 1959 - ''Le storie di Cucciolo'' (RIST), 1959 – ''I giuochi di Cucciolo'', 1960 - ''Raccolta Storie di Cucciolo'', Selezione Storie di Cucciolo (R Storie di Cucciolo), 1961 - Cucciolo gigante (RIST; grande formato), 1961 - Cucciolo Raccolta (R di Cucciolo Gigante), 1962 - ''Le avventure di Pugacioff'' (8 volumi RIST). 1963. Di gran parte di queste testate escono anche supplementi fuori serie.</ref> Alla fine, dopo effimeri tentativi di rinnovamento, ''Cucciolo'' e tutte le altre testate della Casa Editrice Alpe chiusero nel 1987 e i diritti delle storie e dei personaggi, di cui Teresa Comelli si riteneva esclusiva proprietaria, vennero ceduti alla casa editrice Vallardi, generando contenziosi non ancora risolti.
Nel 1990 la Vallardi tentò un rilancio del personaggio nell'ambito di ''Tiramolla'', un settimanale graficamente identico a ''Topolino'' pubblicizzato con un grande battage multimediale ma caratterizzato da storie di scarsa qualità. Nei primi mesi del 1993 la pubblicazione scomparve dalle edicole; nell'ottobre dello stesso anno la casa editrice Comic Art provò a riproporla in albi mensili in bianco e nero, ma la collana chiuse dopo tre numeri.
Spostata nella voce Edizioni Alpe. idraulico(scrivimi) 12:30, 12 nov 2018 (CET)[rispondi]

Riporto qui elenco che era stato inserito nella voce ma la cui attinenza con la voce è dubbia e/o parziale:

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'''VITTORIO PAVESIO PRODUCTIONS'''

- Il grande Pugaciòff (1997)

- Pugaciòff (1996)

- Fox lo sceriffo (1997)

- Le storie di Pugaciòff (1998)

- Tiramolla 1952-2002 (2006) - Volume celebrativo per i 50 anni del personaggio

''(Volumi con altri personaggi di Giorgio Rebuffi)''

- Robot (1996)

- Robot (1998) - Fascicolo promozionale per Lucca Comics '98

- Lupi gatti e robot (1999)

- Vita a fumetti (1999)

- Robot 2 (2001)

- 4 Fumetti (2003)

- Tom Porcello & Artemidoro (2004)

'''EDITORIALE REPUBBLICA - L'ESPRESSO'''

- Tiramolla - Fumetti Serie Oro, Allegato di Repubblica, volume N. 60 (2005)

'''ASSOCIAZIONE CULTURALE ANNEXIA'''

- Pugaciòff & dintorni (3 volumi) - Storie del 1959-61 (2007) - Primo blocco della ristampa cronologica restaurata delle avventure del famigerato lupo della steppa comparse sulla testata ''Cucciolo'' formato libretto.

- Pugaciòff almanacchi e strenne (2008) - Ristampa cronologica restaurata delle avventure del lupo della steppa comparse sulle strenne trimestrali delle Edizioni Alpe.

- Pugaciòff & dintorni (3 volumi più special con storie inedite) - Storie del 1963-65 (2009) - Secondo blocco della ristampa cronologica restaurata delle avventure del lupo della steppa comparse sulla testata ''Cucciolo'' formato libretto.

- Pugaciòff magie e dintorni - Storie del 1966-68 (2012) - Dieci storie, separate dalla cronologia tradizionale, ambientate nel Medioevo.

- Tiramolla 60 (2012) - Primo volume di ristampe delle avventure di Renzi e Rebuffi

- Tiramolla 60+1 (2013) - Secondo volume che conclude le ristampe delle avventure di Renzi e Rebuffi

- Cucciolo e dintorni (2014)

''(Volumi con altri personaggi di Giorgio Rebuffi)''

- Amarcomix - Tramelogedia comica in atto unico (di Giorgio Rebuffi e Luca Laca Montagliani)

- Il fantasma Aiace e altre storie - Ristampe cronologiche restaurate dei personaggi: Aiace il fantasma, Torquato Porcello ostinato e Giotto il bassotto.


Idraulico liquido (msg) 14:35, 5 giu 2017 (CEST)[rispondi]

parti prive di fonti[modifica wikitesto]

Sposto qui parti prive di fonti che sembrano delle RO, in attesa che qualcuno riesca a trovarne i riferimenti. Idraulico liquido (msg) 10:02, 6 giu 2017 (CEST)[rispondi]

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{{senza fonte|Le ragioni editoriali della trasformazione da animali umanizzati in esseri umani non sono mai state appurate. Si può ipotizzare che l'Alpe fosse stata minacciata di una causa per plagio dalla Mondadori/Disney, oppure che Mondadori stesso, con cui Caregaro era imparentato, lo avesse invitato a non tirare troppo la corda. D'altra parte, l'Italia era in guerra, la Mondadori era stata nazionalizzata (nel 1938 la ragione sociale era divenuta Anonima Periodici Italiani), la redazione si stava trasferendo ad Arona per evitare i bombardamenti, e la Disney era ormai fuori dagli affari italiani, il che rende l'ipotesi improbabile. Forse il Minculpop riteneva i personaggi animali troppo fiabeschi e preferiva eroi più realistici, magari suscettibili a essere trasformati in Balilla. O forse ancora era una semplice scelta dettata dal gusto personale, scelta che tra parentesi si rivelò vincente vista la longevità della coppia. Sta di fatto che, per ironia della sorte, nell'agosto 1942, sei mesi dopo la trasformazione di Cucciolo, anche Topolino fu sostituito da un alter ego umano in quanto per disposizione del governo fascista, era vietato utilizzare materiale proveniente dagli USA. Il posto Topolino, che aveva resistito più di ogni altro eroe d'importazione in quanto gradito a Romano Mussolini, fu preso da un bambino di nome Tuffolino: i disegni erano di Pier Lorenzo De Vita e i testi - ancora - di Federico Pedrocchi, il quale, forse, si era ispirato alla sua precedente operazione.}}
{{senza fonte|Pedrocchi morì in un motragliamento aereo nel 1945; l'unica storia di Cucciolo firmata con il suo vero nome uscì postuma quello stesso albo. Era un breve romanzo per ragazzi edito da Carroccio e intitolato "Cucciolo e il segreto dello specchio", ispirato all'albo "Cucciolo e le superstizioni di Beppe". Il volume costituiva una sorta di reboot della serie a fumetti: Cucciolo e Beppe erano due ragazzini disegnati in stile quasi realistico da Italo Orsi. Così Pedrocchi descrive i due personaggi: "Cucciolo (biondo, NdR) è un fanciullo non più alto di un comune bimbo (...) Beppe è uno spilungone di quelli che amano tanto il loro banco di scuola da desiderare di rimanervi due o tre anni senza cambiarlo. Ma non è uno sciocco, no: è soltanto un po' corto di vedute". C'è da chiedersi quale sarebbe stato il destino editoriale di Cucciolo se quell'aereo inglese non avesse colpito il treno Varese Milano in quel preciso momento del 20 gennaio.}}
Mi fanno notare che la fonte potrebbe essere Luca Boschi, bisognerebbe contattarlo. Idraulico liquido (msg) 10:25, 6 giu 2017 (CEST)[rispondi]

parti senza fonte 2[modifica wikitesto]

Sposto qui parti senza fonte del capitolo "Esordi e periodo anteguerra": (nella nuova versione la frangetta di Beppe gli conferisce un'espressione particolarmente svanita)[senza fonte] forse nell'intento - mai portato avanti - di farli agire in un setting dickensiano.[senza fonte] che è probabilmente destinato a diventare un personaggio fisso della serie,[senza fonte] Idraulico liquido (msg) 10:30, 6 giu 2017 (CEST)[rispondi]

Quando si scrive di Fumetti, non si può cercare solo le fonti senza leggere gli stessi. Se si scrive che Federico Pedrocchi è autore dei testi è perchè nella seconda avventura compare il suo pseudonimo: Antonio Carozzi, questo misterioso autore che firmerà tutti i testi di Cucciolo & Beppe. Se poi si legge e si analizza sia la prima avventura "La scure miracolosa" che la seconda "Nel paese dei maghi", si capisce che sia soggetto che sceneggiatura è opera dello stesso autore. Che l'autore sia Pedrocchi mi venne svelato dal Maestro Luciano Bottaro e poi confermata da Luca Boschi il quale mi diede anche il perchè di quel particolare nome e cognome del pseudonimo usato da Pedrocchi, ma essendo parte della sfera affettiva dell'autore, qui non ne riferirò i motivi. Che sia ancora lui, Pedrocchi, Antonio Carrozza, lo prova il fatto che una volta ucciso su quel treno (notizia confermata da più testimonianze), tutti i testi di Pedrocchi/Carozzi scomparvero dalla Alpe. Essendo i testi suoi, fin dal primo numero, fa capire bene come Caregaro abbia semplicemente indicato COME dovevano essere i nuovi personaggi, ovvero due cagnolini basando la sua idea sul modello di Topolino e Pippo. Ma da qui a dire che li abbia creati e dato loro una vitalità, c'è ne corre. E per ultimo se i personaggi fossero stati davvero suoi - non come editore, ma come creatore - non avrebbe permesso che Pedrocchi avesse scritto il suo romanzo corto "Cucciolo e il segreto dello specchio" edito nel '45 dalla Carroccio. In ultimo la testata Cucciolo non nacque nel 1953, ma un anno prima nel 1952, per la precisione il primo gennaio. Del '53 è la testata Tiramolla. Questo le sue fonti, Idraulico Liquido, non lo dicono? Spero che non tocchi più la scheda su questi due personaggini che ho nel cuore. Lupopugacioff Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Lupopugacioff (discussioni · contributi) 14:15, 6 ott 2017‎‎ (CEST).

Ciao Lupopugacioff, se hai riscontrato degli errori nella compilazione della voce, come a esempio le date che riporti, dovresti correggerla se sei sicuro e hai le fonti. Quanto poi riporti è molto interessante ma a quanto ho capito non ne puoi riferire le fonti quindi non credo che sarebbe opportuno inserirlo nella voce. Tutta la tua analisi su chi sia il reale ideatore dei personaggi credo sarebbe molto interessante inserirla ma da come l'hai scritta mi sembra una [[ricerca originale. Riesci a formularla diversamente inserendo delle fonti terze? Relativamente alla tua ultima richiesta, quella che speri che non venga toccata più la scheda, credo che non sia possibile. La tua richiesta viola uno dei pilastri di Wikipedia. Ciao. Idraulico liquido (msg) 09:54, 9 ott 2017 (CEST)[rispondi]

Nella voce compare come fonte alcune immagini caricate su Pinterest che, in quanto social network, non credo che sia una fonte affidabile. Credo che sia opportuno cancellarne il riferimento. Idraulico liquido (msg) 10:01, 9 ott 2017 (CEST)[rispondi]

blog di Marco Pugacioff[modifica wikitesto]

Come fonte di notizie in contrasto con altre delle quali esistono riferimenti affidabili come il sito della fondazione fossati, viene indicato il blog di tale Marco Pugacioff. Un blog personale non è in generale una fonte terza affidabile o può essere tenuta per buona?Idraulico liquido (msg) 10:06, 9 ott 2017 (CEST)[rispondi]