Discussione:Cesare di Durazzo

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Questa voce sembra essere una miscellanea ("accozzaglia" sarebbe meglio) di informazioni raccolte qua e là nel web, da siti di poca o nulla attendibilità. Si citano a caso, senza alcun senso critico, luoghi e date diverse; e le fonti allegate sono anche errate (vedi la nota 3 che non sembra rimandare alla pagina indicata). Manca una bibliografia seria e documentata, che, lo ammetto, è quasi impossibile trovare. Infatti questo santo è ignoto alla Bibliotheca Sanctorum (online su archive) e non esiste una sua voce nemmeno nel Dictionnaire d'Histoire et Géographie ecclèsiastiques (che in genere riporta tutti i nomi dei santi).
La voce poi non da il giusto peso al legame che esiste tra questo santo (?) è il testo della lettera ai Filippesi 4,22, fonte da cui l'autore della lista dei Settanta discepoli ha preso il nome. --Croberto68 (msg) 11:53, 27 ago 2023 (CEST)[rispondi]

Sostanzialmente hai ragione. Riguardo le fonti, conosciamo le problematicità di Santi e beati e altre risorse on-line, ma in mancanza di altre non possiamo ignorarle tout court. La nota numero 3 aggiornata sarebbe questo link; è pur sempre il sito ufficiale di una Chiesa ortodossa nazionale. La ricerca di fonti bibliografiche online è complicata dall'omonimia con i personaggi romani dell'epoca. --Michele aka Mickey83 (msg) 13:48, 27 ago 2023 (CEST)[rispondi]

Alcune fonti trovate[modifica wikitesto]

Aggiungo alcune fonti trovate circa questo personaggio, che potrebbero essere usate per la revisione della voce:

  • Tutte le fonti, online e bibliografiche, riferiscono che questo personaggio nasce dalla lista dei Settanta discepoli: vedi Doroteo di Tiro (De septuaginta Domini discipulis, Patrologia Graeca, vol. 92, col. 1066, nº 55: Caesar, cuius meminit Apostolus, qui Dirrhachii episcopus fuit) e Ippolito di Roma (De septuaginta Apostolis, Patrologia Graeca, vol. 10, col. 955, nº 55: Caesar, Dirrhachii episcopus).
  • Il riferimento biblico, a cui rimanda Doroteo, è il passo della lettera ai Filippesi 4,22: I fratelli che sono con me vi salutano. Tutti i santi vi salutano e specialmente quelli della casa di Cesare.
  • Francesco Lanzoni (Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604) , vol. I, Faenza, 1927, pp. 6-7) è molto critico nei confronti di queste liste dei 70 discepoli, e con il suo consueto tono sarcastico esclude che siano testi storici e attendibili. In particolare, proprio su Cesare dice: «Il nome di Cesare, tratto fuori dall'Epistola di s. Paolo ai Filippesi, e posto tra i 70 discepoli, non è, secondo la maggior parte degli esegeti, se non l'imperatore Nerone» (p. 7).
  • In effetti, anche la critica esegetica dice la stessa cosa (vedi qui, nota al testo). Cioè, Paolo non intendeva riferirsi ad un discepolo di nome Cesare, ma all’imperatore o alla casata imperiale.
  • Il dubbio che non intendesse parlare di un discepolo non è nuova. Anche Michel Le Quien (+1733) ne ebbe il sospetto e perciò escluse Cesare dalla cronotassi dei vescovi di Durazzo (vedi Oriens Christianus, II, coll. 240-241), anche per l’inattendibilità storica delle liste dei 70 discepoli.
  • Non così Daniele Farlati (+1773) che, benché con qualche dubbio, lo inserisce nella sua cronotassi (vedi Illyricum Sacrum, VII, pp. 341-342). Fa un lungo discorso, ma è in latino e solo una minima parte mi è comprensibile.
  • Sul culto le cose sono più complicate, in assenza di ogni indicazione su Cesare di Durazzo nelle fonti tradizionalmente usate dal sottoscritto, ossia la Bibliotheca Sanctorum e il DHGE (vedi sopra). Inoltre, la sfortuna vuole che gli Acta Sanctorum dei Bollandisti si fermano a Novembre; non hanno mai fatto il volume di Dicembre (vedi qui), dove avrebbero dovuto trovarsi le informazioni su questo Cesare.
  • Sembra che Cesare Baronio non abbia mai inserito Cesare nel martirologio romano. Infatti, Filippo Ferrari (+1626) pensò bene di pubblicare un’opera dal titolo più che eloquente: Catalogus generalis sanctorum, qui in Martyrologio Romanum non sunt. Inserì anche il nostro Cesare di Durazzo (qui, p. 201), in base ai menologi greci, e pone come data di commemorazione il 15 maggio. La cosa curiosa è che esclude che il santo sia da identificare con l'omonimo della lettera ai Filippesi (anche per lui si trattava dell’imperatore), anche se poi cita la lista di Doroteo, che invece dice tutt'altro.
  • Gli Acta Sanctorum del 15 maggio, ritengono spuria la data del 15 maggio riportata da Ferrari (vedi qui, p. 441, le poche righe in fondo alla pagina) e rimandano alla data corretta, ossia VIII & IX dicembre. Ma, questo volume non fu mai pubblicato, ergo non sapremo mai cosa avrebbero detto.
  • I martirologi romani preconciliari e quello attuale ignorano questo Cesare (cf. i due testi online nella bibliografia della voce Martirologio Romano).
  • Ignoro completamente i motivi per cui ci sono (in Occidente) date diverse (8, o 9 o 10 dicembre) e su cosa si fondano, e ignoro ancora perché alcune fonti online lo chiamano Cesare di Corone. In assenza di fonti, anche il sito Santi&Beati fa quel che può, parlando di tutto e di più, ma di fatto non dicendo niente (o quasi) sul nostro Cesare.
    Se esiste nella Chiesa cattolica un culto a san Cesare, esiste solo localmente e forse solo nell'arcidiocesi di Tirana-Durazzo; ma non esiste un sito web di questa sede.
  • Il culto di Cesare in Oriente esisteva, e ne è prova l’affermazione del Ferrari. Oggi, stando a quanto riporta www.oca.org/saints, il santo è celebrato in 3 giorni: il 30 marzo (da solo), l’8 dicembre (assieme a Sostene, Apollo, Cefa, Tichico, Epafrodito, e Onesiforo), e il 4 gennaio (assieme a tutti i 70 discepoli).

Aggiungo, per finire, che non ho trovato una fonte per l’affermazione della nostra voce secondo cui, “alcuni asseriscono che sarebbe morto per cause naturali”.--Croberto68 (msg) 16:59, 27 ago 2023 (CEST)[rispondi]

Aggiungo, che, secondo questa annotazione, in alcuni menologi greci è ricordato come vescovo di Corone. Infatti, nel sinassario di Costantinopoli pubblicato da Delehaye, Cesare, ricordato con Sostene, Apollo, Cefa, Tichico, Epafrodito, e Onesiforo l'8 dicembre, è indicato come vescovo di Corone (vedi qui, colonna 290, righe 12-13: Episkopos Korones). Mentre il 30 giugno (colonna 787, riga 5) è ricordato dopo Tichico e Epafrodito come vescovo di Durazzo.--Croberto68 (msg) 11:38, 27 set 2023 (CEST)[rispondi]