Dipsacus fullonum

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Scardaccione selvatico
Dipsacus fullonum
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineDipsacales
FamigliaCaprifoliaceae
GenereDipsacus
SpecieD. fullonum
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineDipsacales
FamigliaDipsacaceae
GenereDipsacus
SpecieD. fullonum
Nomenclatura binomiale
Dipsacus fullonum
L.
Sinonimi

Dipsacus sylvestris
Huds., 1762

Nomi comuni

Scardaccione selvatico, cardo

Lo scardaccione selvatico o cardo dei lanaioli (Dipsacus fullonum ) è una pianta erbacea della famiglia delle Caprifoliacee[1].

L'infiorescenza è di forma cilindrica, misura fino a 10 cm di lunghezza e ha fiori porpora che si seccano riducendosi a brattee scariose.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Giovani foglie prima dello sviluppo del fusto

Il nome del genere deriva dalle foglie raccolte a formare una coppa alla base del fusto. L'acqua piovana può venir raccolta da questa struttura e ridurre il rischio della risalita sul fusto di afidi. Un recente esperimento ha evidenziato una maggior crescita se in questa coppa vengono aggiunti insetti morti: si tratterebbe di una parziale forma di pianta carnivora[2]. Le foglie sono lanceolate, lunghe 20–40 cm e larghe 3–6 cm, con delle piccole spine sul lato inferiore.

La pianta è facilmente identificabile dai robusti fusto e foglie e dall'infiorescenza porpora. I primi fiori a sbocciare sono quelli a metà dell'infiorescenza, la fioritura poi si sposta verso i due estremi lasciando due sottili fasce di fiori aperti. Le parti dure si seccano e formano piccoli semi di 4–6 mm, maturi verso metà autunno.

Ecologia[modifica | modifica wikitesto]

I semi sono un'importante risorsa invernale per molti uccelli invernali, spesso sono coltivati a scopo ornamentale e per attirare avifauna.[3]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie è originaria di Eurasia e Nord Africa[1], ma è stata introdotta in America , Australia e Nuova Zelanda, risultando spesso infestante.

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Lo scardaccione selvatico era molto utilizzato nell'industria tessile per pulire e cardare la lana[4].

A volte è utilizzato come pianta ornamentale, anche come pianta secca.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Dipsacus fullonum, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 28/5/2024.
  2. ^ P. J. A. Shaw e K. Shackleton, Carnivory in the teasel Dipsacus fullonum — the effect of experimental feeding on growth and seed set, in Simon Joly (a cura di), PLoS ONE, vol. 6, n. 3, 2011, pp. e17935, DOI:10.1371/journal.pone.0017935, PMC 3060873, PMID 21445274.
  3. ^ Advice from the Royal Society for the Protection of Birds on how to attract Goldfinch to your garden with teasel, su rspb.org.uk. URL consultato il 16 ottobre 2011.
  4. ^ "Teasel." The Oxford English Dictionary. 2nd ed. 1989.

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