Diocesi di Trapezopoli

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Trapezopoli
Sede vescovile titolare
Dioecesis Trapezopolitana
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Trapezopoli
Mappa della diocesi civile di Asia (V secolo)
Vescovo titolaresede vacante
IstituitaXVIII secolo
StatoTurchia
Diocesi soppressa di Trapezopoli
Suffraganea diLaodicea
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Trapezopoli (in latino: Dioecesis Trapezopolitana) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Trapezopoli, identificabile con le rovine a Bolo nell'odierna Turchia, è un'antica sede episcopale della provincia romana della Frigia Pacaziana nella diocesi civile di Asia. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Laodicea.

La diocesi è documentata nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli fino al X secolo.[1]

A questa diocesi sono attribuiti sei vescovi. Nel 434 il vescovo Proclo fu trasferito da Cizico al patriarcato di Costantinopoli; questo trasferimento suscitò le critiche di coloro che lo ritenevano contrario alle norme canoniche. Lo storico Socrate Scolastico, nella sua Historia ecclesiastica, difese la legittimità di quest'atto riportando una serie di precedenti, tra cui quello di Ierofilo che venne trasferito da Trapezopoli a Plotinopoli. Non è dato sapere l'epoca esatta in cui avvenne questo cambiamento di sede.[2]

Asclepiade sottoscrisse la lettera che un gruppo di vescovi scrisse il 21 giugno 431 a Cirillo d'Alessandria per protestare contro la convocazione del concilio di Efeso senza attendere l'arrivo dei vescovi orientali. Tuttavia, a differenza della maggior parte degli altri vescovi, Asclepiade prese parte al concilio efesino; la sua firma infatti si trova tra le sottoscrizioni della condanna di Nestorio e di quella di tutti coloro che negano il credo niceno.[3]

Giovanni partecipò al concilio di Calcedonia nel 451.[4] Eugenio era presente al concilio detto in Trullo nel 692. Zaccaria assistette al secondo concilio di Nicea nel 787.[5] Leone infine partecipò al concilio di Costantinopoli dell'879-880 che riabilitò il patriarca Fozio di Costantinopoli.

Dal XVIII secolo Trapezopoli è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 14 marzo 1990.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi greci[modifica | modifica wikitesto]

  • Ierofilo † (? - prima del 434 nominato vescovo di Plotinopoli)
  • Asclepiade † (menzionato nel 431)
  • Giovanni † (menzionato nel 451)
  • Eugenio † (menzionato nel 692)
  • Zaccaria † (menzionato nel 787)
  • Leone † (menzionato nell'879)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice p. 517, voce Trapézoupolis.
  2. ^ (FR) Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 453-454.
  3. ^ (FR) Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 174-175.
  4. ^ (FR) Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 487-488.
  5. ^ (FR) Jean Darrouzès, Listes épiscopales du concile de Nicée (787), in Revue des études byzantines, 33 (1975), p. 46.
  6. ^ Nome della sede titolare incerta a causa della nomina segreta e della consacrazione clandestina.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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