Diocesi di Idicra

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Idicra
Sede vescovile titolare
Dioecesis Idicrensis
Chiesa latina
Vescovo titolareAlfonso Gerardo Miranda Guardiola
Istituita1933
StatoAlgeria
Diocesi soppressa di Idicra
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Idicra (in latino: Dioecesis Idicrensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Idicra, identificabile con Aziz Ben Tellis nell'odierna Algeria, è un'antica sede episcopale della provincia romana di Numidia.

Sono quattro i vescovi documentati di questa diocesi africana. Nel suo De schismate Donatistarum, sant'Ottato parla del vescovo donatista Felice, vissuto nel IV secolo. Nel periodo in cui l'imperatore Giuliano emanò un decreto in favore dei donatisi, attorno al 362, si recò a Tipasa con Urbano Formensis, ed entrambi si macchiarono di delitti contro i cattolici, alcuni dei quali mortali.[1]

Alla conferenza di Cartagine del 411, che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana, presero parte il cattolico Marciano e il donatista Marziale. Quest'ultimo firmò gli atti anche per Felice di Garba e Giusto di Forma.[2]

Quarto vescovo noto è Palladio, il cui nome si trova al 16º posto nella lista dei vescovi della Numidia convocati a Cartagine dal re vandalo Unerico nel 484; Palladio era già deceduto all'epoca della redazione di questa lista.[3]

Dal 1933 Idicra è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 22 marzo 2014 il vescovo titolare è Alfonso Gerardo Miranda Guardiola, vescovo ausiliare di Monterrey.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi residenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Marciano † (menzionato nel 411)
  • Palladio † (prima del 484)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 415, Felix 14.
  2. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 393, Marcianus 5; p. 706, Martialis 2.
  3. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 811, Palladius 4.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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