Dina Porat

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Dina Porat

Dina Porat (Buenos Aires, 24 settembre 1943[1]) è una docente, storica e scrittrice argentina.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dina Porat è una storica argentina che vive in Israele, professore emerito di storia ebraica moderna presso il dipartimento di storia ebraica dell'Università di Tel Aviv e dirige il Kantor Center for the Study of Contemporary European Jewry.[2]

Percorso accademico[modifica | modifica wikitesto]

Dina Porat ha diretto il dipartimento di storia ebraica dello Stephen Roth Institute, presso l'Università di Tel Aviv. La sua ricerca verte sulla storia ebraica moderna, sulla storia dell'antisemitismo, dell'Olocausto e sui loro effetti, sul sionismo durante la seconda guerra mondiale e sul razzismo.[3]

Nel 2007 ha partecipato a studi internazionali per la formulazione di un'ampia definizione di antisemitismo.

Nell'autunno 2008 ha insegnato anche alla Venice International University presso l'Università Ca' Foscari Venezia.[4]

Dal 2011 è la principale storica di Yad Vashem[2] e partecipa a convegni ed incontri internazionali, come ad esempio l'assemblea generale annuale del Congresso ebraico europeo che si è tenuto a Bruxelles il 24 gennaio 2017.[5]

Attività letteraria e di divulgazione[modifica | modifica wikitesto]

La studiosa è autrice di molti saggi e libri sull'antisemitismo e sull'Olocausto e per questo ha avuto vari premi. Ha pubblicato un libro sulle Nakam, squadre di assassini che si erano date lo scopo, dopo la fine del conflitto, di rintracciare e uccidere gli ex ufficiali nazisti o di vendicarsi dei colpevoli di crimini durante il periodo delle persecuzioni contro gli ebrei. Dina Porat sostiene in questo e in altri interventi che la vendetta spetta solo a Dio.[6][7]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2004 è stata giudicata la migliore insegnante della Facoltà di Lettere e Filosofia della TAU. Nel 2012 ha ricevuto la medaglia Raoul Wallenberg. Nel 2013 la rivista israeliana TheMarker l'ha inserita tra le cinquanta principali studiose del Paese Nel 2018 Forbes l'ha inserita nella lista delle 50 donne più influenti in Israele.[8]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Prof. Dina Porat, su english.tau.ac.il, Tel Aviv University. URL consultato il 24 agosto 2023 (archiviato il 25 marzo 2023).
  2. ^ a b yadvashem.
  3. ^ (EN) The Team: Dina PORAT, Head of the Kantor Center, su en-humanities.tau.ac.il. URL consultato il 17 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2020).
  4. ^ (EN) Dina Porat, su ehri-project.eu. URL consultato il 16 ottobre 2020.
  5. ^ (EN) EJC General Assembly – Brussels – 24 January 2017, su eurojewcong.org. URL consultato il 17 ottobre 2020.
  6. ^ (EN) 'An Eye for an Eye': The Jews Who Sought to Poison Six Million Germans to Avenge the Holocaust, su haaretz.com. URL consultato il 17 ottobre 2020.
  7. ^ (EN) Defining Antisemitism, why, by whom and what for? (PDF), su andrassyuni.eu. URL consultato il 17 ottobre 2020.
  8. ^ (EN) Dina Porat, su jwa.org. URL consultato il 17 ottobre 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN90726832 · ISNI (EN0000 0001 1684 4003 · LCCN (ENn88263811 · GND (DE1026395518 · BNF (FRcb13192467g (data) · J9U (ENHE987007266490605171 · WorldCat Identities (ENlccn-n88263811