Dina Bellotti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Bernardina Bianca Bellotti nota come Dina Bellotti (Alessandria, 2 ottobre 1912Roma, 29 agosto 2003) è stata una pittrice italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Trascorse l'infanzia nella sua città natale dove frequentò le scuole di primo e di secondo grado. Dimostrò presto la sua attitudine per il disegno e nel 1929 si iscrisse all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino dove ebbe come maestri Cesare Ferro e Marcello Boglione.

Esordì nel 1935 in mostre collettive e nazionali e, nello stesso anno, nel Premio della Regina conseguì il premio per lavori in acquaforte ottenendo la medaglia d'oro.

Nel 1938 espose per la prima volta i suoi lavori alla Biennale di Venezia mostra che frequenterà altre due volte nel 1940 e nel 1942.[1]

I suoi soggetti più ricorrenti erano paesaggi, figure e soprattutto ritratti di bambini.

Sestri Levante (GE) - Piazzetta dedicata alla pittrice Dina Bellotti

Già in quegli anni la giovane pittrice era solita trascorrere i periodi estivi con la famiglia a Sestri Levante e così la ricorda Carlo Bo [2]:

«Il primo ricordo, la prima immagine di Dina Bellotti sono molto antichi e mi riportano intatta l'aria del mio paese, quale era quasi cinquant'anni fa, prima di diventare una "stazione balneare". Nelle passeggiate lungo il mare mi accadeva d'incontrare la Bellotti insieme a sua madre, una consuetudine che è durata anch'essa molti anni prima che la guerra venisse a separare il tempo della memoria da quello di un presente non altrettanto suggestivo e consolante.»

Dina Bellotti si fece conoscere come "la pittrice dei papi". A partire dalla prima metà degli anni settanta, realizzò infatti alcuni ritratti di Paolo VI e, più tardi, di Giovanni Paolo II, conservati in Vaticano e utilizzati come immagini ufficiali dei pontefici. Alcune sue opere sono esposte nella Collezione d'Arte Religiosa Moderna inaugurata nel 1973 da Paolo VI. Ha anche realizzato il ritratto dell’architetto Simone Muzio nato a Sestri Levante nell’agosto del 1972.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ [in voce Dina Bellotti sito ufficiale biennale i Venezia http://asac.labiennale.org/it/passpres/artivisive/ava-ricerca.php Archiviato il 19 agosto 2018 in Internet Archive.]
  2. ^ da Carlo Bo, in Prefazione del Quaderno 47 dedicato ai pittori e scultori italiani contemporanei, Dina Bellotti, Le cartelle del Ponte Rosso, Studio editoriale Consonni, Milano 1982

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Rino Tacchella, Dizionario degli artisti alessandrini tra Ottocento e Novecento, i Grafismi Boccassi, Alessandria, 2004
  • Emanuela Francesca Traversaro, Dina Bellotti: ricordi sestresi. Disegni dal 1930 al 1960, Photocity, Pozzuoli, 2012.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN62359592 · ISNI (EN0000 0001 1766 6974 · BAV 495/209405 · LCCN (ENn2010053656 · GND (DE11949275X · WorldCat Identities (ENlccn-n2010053656