Davide Perillo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Davide Perillo

Davide Perillo (Roma, 20 ottobre 1966) è un giornalista e scrittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la laurea in filosofia alla Cattolica di Milano e un master alla scuola di giornalismo "Gino Palumbo" di RCS MediaGroup, inizia a lavorare alla Gazzetta dello Sport e poi a L'Europeo.

Nel 1995 passa a Sette, il settimanale del Corriere della Sera, dove più tardi diventa vice-caporedattore, occupandosi di politica, economia ed attualità. Tra le altre cose, è autore dell’intervista in cui Pietro Maso, a cinque anni dal delitto, si dichiara per la prima volta pentito[1]; realizza reportage dalle carceri[2][3]; intervista personalità istituzionali[4][5][6], dell’economia[7], dello sport[8][9][10].

Negli stessi anni collabora con altre testate del gruppo RCS (Capital, Il Mondo, Anna) e con Focus.

Nel 2007 pubblica La fede spiegata a mio figlio, un libro che Vittorio Messori, tra i più autorevoli autori cattolici italiani, giudica «sorprendente per la conoscenza dei temi e per la capacità di presentarli in modo semplice e ragionevole»[11].

Nel giugno 2007 è nominato condirettore di Tracce, mensile internazionale di Comunione e Liberazione, del quale è stato poi direttore dal giugno 2008 al dicembre 2020.[12] Tra i suoi articoli di questo periodo, una delle ultimissime interviste al sociologo Zygmunt Bauman[13].

A partire dal 2007 ha condotto e moderato diversi incontri, in particolare al Meeting per l'amicizia fra i popoli, su temi che spaziano dall’intelligenza artificiale[14] all’era digitale[15], dalle istituzioni[16][17] alla Chiesa[18], dallo sport[19] al mondo del volontariato[20].

Nel 2021 è stato tra i curatori della mostra "Una domanda che brucia. Incontri e scoperte nel mondo delle Serie TV"[21], presentata al Meeting di Rimini.

All'attività giornalistica affianca quella formativa: è stato docente di scrittura professionale per il Web all'Eni Corporate University. Si occupa inoltre di storytelling e comunicazione per il Terzo settore.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ "Signor Maso, è pentito? “Adesso sì”, in Sette, n. 11, 14 marzo 1996.
  2. ^ "Ragazzi dentro", in Sette, n. 49, 4 dicembre 1997.
  3. ^ "Nuovo carcere paradiso", in Sette, n. 28, 15 luglio 1999.
  4. ^ "Andreotti: le domande di Follini e il giovane Casini", in Sette, n. 33-35, 28 agosto 2003.
  5. ^ "Caro Tremonti, perché non lasci perdere il tremontismo?", in Sette, n. 22, 30 maggio 2002.
  6. ^ "Moratti. E pensare che contestavo anch’io", in Corriere della Sera Magazine, n. 41, 13 ottobre 2005.
  7. ^ "Margherita Agnelli, Adesso tocca (anche) a lei", in Capital, n. 6, giugno 1996.
  8. ^ "Alberto Tomba. La Bomba vista da vicino", in Sette, n. 8, 22 febbraio 1996.
  9. ^ "Beppe Bergomi: 500 volte zio", in Sette, n. 41, 15 ottobre 1998.
  10. ^ "Collina: “Davids mi disse: io vado in campo per vincere. E tu perché?”, in Sette, n. 22, 29 maggio 2003.
  11. ^ Vittorio Messori, La fede spiegata a un figlio, su Corriere della Sera Magazine, 7 giugno 2007.
  12. ^ Mauro Mantegazza, Davide Perillo lascia Tracce/ Il nuovo direttore è Alessandra Stoppa, su IlSussidiario.net, 1º gennaio 2021.
  13. ^ Davide Perillo, Zygmunt Bauman. Il tunnel e la luce., su Clonline.org, 6 ottobre 2016.
  14. ^ Intelligenza artificiale: il "fattore umano", su meetingrimini.org.
  15. ^ "E' l'onlife, bellezza". Socialità e creatività nell'era digitale, su radioradicale.it.
  16. ^ La libertà nello spazio pubblico, su radioradicale.it.
  17. ^ Essere italiani. Ciclo a cura di Luciano Violante, su meetingrimini.org.
  18. ^ La Chiesa italiana dopo il Convegno di Firenze, su meetingrimini.org.
  19. ^ Il coraggio della sfida. Andare oltre i limiti, su meetingrimini.org.
  20. ^ Sperare quando tutto sembra impossibile. Testimonianze dal mondo, su meetingrimini.org.
  21. ^ Una domanda che brucia Incontri e scoperte nel mondo delle serie TV, su meetingmostre.com.
Controllo di autoritàVIAF (EN7140063 · SBN LO1V312830 · LCCN (ENno2006030525 · WorldCat Identities (ENlccn-no2006030525
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie