Dario Razzi

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Dario Razzi (Sassoferrato, 14 gennaio 1951Perugia, 14 ottobre 2020[1]) è stato un magistrato italiano che ha ricoperto il ruolo di sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, con delega alla Direzione Distrettuale Antimafia e Procuratore Generale F.F. presso la Corte d’Appello di Perugia.

Le inchieste principali[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la legge italiana la competenza territoriale per i reati contestati a membri dell'Ordine giudiziario diventano di competenza del Tribunale dove ha sede il distretto più vicino geograficamente. In base a tale norma tutti i reati contestati a giudici di Roma sono di competenza del Tribunale di Perugia e a Dario Razzi è toccato indagare su alcuni dei fatti più clamorosi.

L'inchiesta sulla vicenda Federconsorzi[modifica | modifica wikitesto]

Il dr Razzi ha sostenuto la pubblica accusa nella vicenda Federconsorzi. A parere del magistrato nella fase di liquidazione dei beni dell'organizzazione dei Consorzi Agrari non era stata rispettata la par condicio creditorum, ma avanzata una soluzione che favoriva i grandi gruppi bancari che si erano resi acquirenti dei beni ad un prezzo reputato vile dai periti nominati dal P.M. Come filoni secondari della stessa vicenda c'era la cessione alla Cirio degli stabilimenti alimentari della Fedital. In primo grado il Tribunale di Perugia stabilì l'esistenza della bancarotta impropria nei confronti del presidente di sezione del Tribunale fallimentare di Roma e degli altri soggetti che avevano condotto l'operazione. Successivamente, però la Corte di appello assolse gli imputati, sentenza poi confermata dalla Cassazione Nel frattempo il Parlamento italiano ha costituito una Commissione parlamentare d'inchiesta che ha affrontato anche detti temi ed ha ascoltato il dr. Razzi.[2] Nella relazione finale la commissione, a maggioranza, ha sostenuto che la cessione dei beni Federconsorzi è avvenuta a prezzi congrui

L'inchiesta sulle corruzioni dei giudici romani (Imi -Sir)[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ambito dei processi radicati poi a Milano relativi alle vicende Imi-Sir è stata avanzata dalle difese degli imputati la teoria che il giudice competente avrebbe dovuto essere il Tribunale di Perugia, in quanto il primo ad iscrivere la notizia di reato e competente in base all'articolo 11 del codice di procedura penale perché avente per oggetto magistrati romani. Articoli di stampa hanno poi affermato che l'attività processuale era stata compiuta dal Dr. Razzi.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Addio al magistrato Dario Razzi, fu giudice Istruttore al tribunale di Ancona "anconatoday.it", "15 ottobre 2020"
  2. ^ Audizione Razzi Archiviato il 20 giugno 2007 in Internet Archive.
  3. ^ Panorama[collegamento interrotto] Ugualmente i media non hanno nascosto le perplessità sul fatto che anche successivamente quando la magistratura di Perugia è tornata ad occuparsi della cosa, ha trovato ostacoli imprevisti come la distruzione accidentale del supporto su cui era registrata una delle prove fondamentali. Rai Archiviato il 3 novembre 2004 in Internet Archive.

. 4. Magistratura in lutto per la morte di Dario Razzi http://www.lanazione.it/umbria/cronaca/dario-razzi-1.5611432

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Controllo di autoritàVIAF (EN318149366460185602845 · ISNI (EN0000 0004 9845 7737 · SBN UM1V036982 · LCCN (ENno2017088201 · GND (DE1130814335 · WorldCat Identities (ENlccn-no2017088201
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