Danish Siddiqui

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Danis Siddiqui nel 2018
Premio Pulitzer Premio Pulitzer nel 2022

Danish Siddiqui (Nuova Delhi, 19 maggio 1980Distretto di Spin Boldak, 16 luglio 2021) è stato un fotoreporter indiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Danish Siddiqui studiò economia all'Università Jamia Millia Islamia di Delhi e poi ottenne una laurea magistrale in comunicazioni al A.J.K. Mass Communication Research Centre di Jamia nel 2007.

Dopo aver lavorato come corrispondente per diversi telegiornali indiani, nel 2010 si unì a Reuters in veste di fotoreporter e per l'agenzia di stampa britannica seguì e immortalò alcuni eventi di primo piano in Asia e nel Medio Oriente, tra cui la Battaglia di Mosul, il terremoto del Nepal del 25 aprile 2015, il genocidio rohingya e la conseguente crisi migratoria, le proteste a Hong Kong del 2019-2020 e le rivolte a Delhi del 2000.

Capo della sezione indiana di Reuters, nel 2018 fu uno dei fotografi dell'agenzia ad essere insignito del Premio Pulitzer per il miglior servizio fotografico per aver documentato la situazione dei Rohingya.[1] Nel 2022 ha vinto un secondo Premio Pulitzer, ricevuto postumo, per aver documentato la pandemia di COVID-19 in India.[2]

La morte[modifica | modifica wikitesto]

Siddiqui è stato ucciso il 16 luglio 2021 mentre documentava i combattimenti tra le truppe afgane e i talebani nel distretto di Spin Boldak.[3][4][5] Per quanto le dichiarazioni iniziali degli ufficiali afgani e dei talebani avessero affermato che l'uccisione del fotografo fosse stata accidentale e causata dal fuoco incrociato, il 29 luglio del 2021 il Washington Examiner ha pubblicato un articolo in cui si afferma che la morte di Siddiqui non fu un incidente, bensì un'esecuzione.[6] Stando alle fonti anonime riportate dal giornalista Michael Rubin, il fotografo sarebbe stato attaccato dai talebani nella moschea in cui si era recato per ricevere i primi soccorsi e, dopo essere stato identificato dai fondamentalisti afgani, fu giustiziato.[7]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Siddiqui era musulmano. Era sposato con Rike, cittadina tedesca, con cui ebbe due figli.

Le fotografie[modifica | modifica wikitesto]

Una fotografia scattata durante le rivolte di Delhi del 2020- che documenta il linciaggio di un uomo musulmano da parte di una folla indù - è stata descritta da Reuters come una delle fotografie che definiscono l'anno. BBC News, National Public Radio e The Caravan hanno notato che era l'immagine distintiva della rivolta. Un'altra fotografia, scattata da un attivista adolescente di destra che brandisce una pistola contro i manifestanti mentre la polizia guardava, è diventata la prova dell'"emboldening dei nazionalisti indù" sulla scia del Citizenship (Amendment) Act, 2019.

Le sue foto che ritraggono cremazioni di massa di vittime Covid-19 in India hanno generato indignazione tra i nazionalisti indù.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le foto del dramma dei Rohingya che sono valse a Reuters il premio Pulitzer, su L'HuffPost, 17 aprile 2018. URL consultato il 16 luglio 2021.
  2. ^ (EN) Daniel Trotta, New York Times wins 3 Pulitzer Prizes; Reuters wins for feature photography, in Reuters, 10 maggio 2022. URL consultato il 3 giugno 2022.
  3. ^ (EN) Danish Siddiqui: Indian photojournalist killed in Afghanistan, in BBC News, 16 luglio 2021. URL consultato il 16 luglio 2021.
  4. ^ Reporter premio Pulitzer ucciso in Afghanistan - Mondo, su Agenzia ANSA, 16 luglio 2021. URL consultato il 16 luglio 2021.
  5. ^ Danish Siddiqui, fotoreporter di Reuters e vincitore di un Premio Pulitzer, è stato ucciso in Afghanistan, su Il Post, 16 luglio 2021. URL consultato il 16 luglio 2021.
  6. ^ (EN) Don’t whitewash details of photojournalist Danish Siddiqui’s murder, su Washington Examiner, 29 luglio 2021. URL consultato il 7 agosto 2021.
  7. ^ N. L. Team, Taliban ‘executed’ Danish Siddiqui after verifying his identity, Washington Examiner opinion piece alleges, su Newslaundry. URL consultato il 7 agosto 2021.

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