Daniel Hope

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Daniel Hope (Durban, 17 agosto 1973) è un violinista sudafricano naturalizzato britannico.

Daniel Hope nel 2016

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Daniel Hope è di origini tedesche e irlandesi.[1] Inizia a studiare il violino nel 1978 con Sheila Nelson a Londra. Dal 1984 studia con Itzhak Rashkovsky, Felix Andrievsky e Grigorij Žislin al Royal College of Music di Londra dove si diploma. Dal 1992 al 1998 Hope si perfeziona con Zakhar Bron.[2]

All’età di undici anni (1984) è invitato da Menuhin a interpretare con lui alcuni Duetti di Béla Bartók alla televisione tedesca. Nel corso dei successivi anni hanno collaborato insieme a lungo, tenendo più di 60 concerti, fino al concerto d’addio di Menuhin del 7 marzo 1999 alla Tonhalle di Düsseldorf.

Hope è stato membro del Beaux Arts Trio dal 2002 al 2008. La sua intensa attività portò alla decisione di lasciare il Beaux Arts Trio, che a sua volta decise di sciogliersi.

Nel 2013 ha presentato il film documentario The Secrets of the Violin, che esplora la storia della liuteria da Amati, Stradivari e Guarneri ai giorni nostri.

Dopo aver inciso per la Nimbus, Emi e Warner, nel 2007 ha firmato un contratto in esclusiva con la Deutsche Grammophon. Daniel Hope suona il violino Giuseppe Guarneri del Gesù "ex-Lipinski" del 1742 messo a sua disposizione da una famiglia anonima tedesca. Hope è autore e co-autore di quattro libri pubblicati in Germania.

Scritti[modifica | modifica wikitesto]

  • Daniel Hope-Susanne Schädlich, Familienstücke: eine Spurensuche, Rowohlt, Hamburg, 2007
  • Daniel Hope, Wann darf ich klatschen?, Rowohlt, Hamburg, 2009
  • Daniel Hope, Toi, toi, toi! Pannen und Katastrophen in der Musik, Rowohlt, Hamburg, 2011
  • Daniel Hope-Wolfgang Knauer, Sounds of Hollywood – Wie europäische Emigranten die amerikanische Filmmusik erfanden, Rowohlt, Hamburg, 2015

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Hope on the Road: l'Irlanda - Daniel Hope e le radici della musica - Guarda il documentario completo, su ARTE. URL consultato il 6 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2022).
  2. ^ Jean-Michel Molkhou, Daniel Hope, in Les grands violonistes du XXe siècle, Tome II - 1948-1985, Paris, Buchet Chastel, 2014, p. 353

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Jean-Michel Molkhou, Daniel Hope, in Les grands violonistes du XXe siècle, Tome II - 1948-1985, Paris, Buchet Chastel, 2014, pp. 353-354

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