Désiré-Maurice Ferrary

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La Seine et ses affluents (1898), Parigi, Petit Palais

Désiré-Maurice Ferrary (Embrun, 8 agosto 1852Parigi, 24 novembre 1904) è stato uno scultore francese. Spesso viene citato semplicemente come Maurice Ferrary.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Le Cariatidi della facciata della sede della banca Crédit Lyonnais a Parigi.

Il padre di Maurice Ferrary era un proprietario redditiere a Embrun. La famiglia dello scultore era originaria della provincia di Como ed affonda le sue radici nella regione delle Alte Alpi. Lo zio Barthélémy Ferrary era un deputato. I suoi genitori si trasferirono nella regione di Parigi e notarono la sua passione per le arti e per la scultura, permettendogli di sostenere l'esame di ammissione alla scuola di belle arti di Parigi, dove seguì le lezioni di Jules Cavelier.

Debuttò al Salon degli artisti francesi nel 1875, esponendo la statua di gesso Narciso. Nel 1878 la sua opera Charmeuse venne premiata con una menzione d'onore, grazie alla quale Ferrary divenne un membro del Salon. Désiré-Maurice Ferrary espose le sue opere ai Salon successivi, dove vennero accolte dalla critica per la loro estetica neobarocca. Nel 1881 egli fu uno dei quattro scultori che scolpirono quattro Cariatidi per la facciata della sede della banca Crédit Lyonnais a Parigi.

Nel 1882 egli ricevette il Grand Prix de Rome della scultura per una scultura ritraente San Sebastiano colpito dalle frecce,[2] e soggiornò alla Villa Medici di Roma fino al 1886. Nel luglio del 1891 venne inoltre nominato cavaliere della Legion d'onore.[3] Ferrary partecipò all'Esposizione universale di Parigi, nel 1900, esponendo cinque opere, incluse le sculture Salammbô e Diana, che gli valsero una medaglia d'oro. Nel dicembre del 1901, inoltre, gli fu assegnato un posto di professore di modellismo alla scuola di belle arti di Parigi. Désiré-Maurice Ferrary morì a Parigi il 24 novembre 1904[4] e i suoi funerali si svolsero nella chiesa di Neuilly-sur-Seine. Oggi è sepolto nel cimitero di Montparnasse.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Leda e il cigno (1898-1900), Liverpool, Lady Lever Art Gallery
Les Enfants musiciens (1900), Parigi, Petit Palais

Statue e opere monumentali[modifica | modifica wikitesto]

  • 1879 - Belluaire agaçant une panthère (distrutta)
  • 1882 - Saint-Sébastien percé de flèches
  • 1886 - Décollation de Saint-Jean Baptiste[6]
  • 1886 - Mercure et l’Amour (distrutta)
  • 1898 - La Seine et ses affluents
  • 1902 - Vénus et l’Amour

Statuette[modifica | modifica wikitesto]

Busti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Les sculpteurs de la capitale - Maurice Ferrary, su paristoric.com. URL consultato il 17 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2021).
  2. ^ (EN) Maurice Ferrary (1852-1904), su data.bnf.fr. URL consultato il 17 giugno 2021.
  3. ^ (FR) Recherche - Base de données Léonore, su leonore.archives-nationales.culture.gouv.fr. URL consultato il 17 giugno 2021.
  4. ^ Peigné, pp. 245-249.
  5. ^ (FR) Les statues de l'Hôtel-de-Ville - La statue de Germaine de Stael, su paristoric.com. URL consultato il 17 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2021).
  6. ^ (FR) Les statues dans Neuilly (PDF), su neuillysurseine.fr. URL consultato il 17 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2020).
  7. ^ (EN) Salammbo, su National Museums Liverpool. URL consultato il 17 giugno 2021.
  8. ^ Le Petit Palais, Éd. Paris-Musées, 2005.
  9. ^ (FR) Revue des arts décoratifs, A. Quantin, 1899. URL consultato il 17 giugno 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Emmanuel Bénézit, Dictionnaire des peintres, sculpteurs, Gründ, 1999.
  • (FR) Georges Dioque, « Un artiste haut-alpinois trop oublié de nos jours, le sculpteur Désiré, Maurice Ferrary », Bulletin de la Société d'études des Hautes-Alpes, 2008.
  • (FR) Guillaume Peigné, Dictionnaire des sculpteurs néo-baroques français (1870-1914), Parigi, CTHS, coll. « Format no 71 », 2012.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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