Crithagra melanochroa

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Beccasemi della Tanzania
Immagine di Crithagra melanochroa mancante
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
ClasseAves
SottoclasseNeornithes
SuperordineNeognathae
OrdinePasseriformes
SottordineOscines
InfraordinePasserida
SuperfamigliaPasseroidea
FamigliaFringillidae
SottofamigliaCarduelinae
TribùCarduelini
GenereCrithagra
SpecieC. melanochroa
Nomenclatura binomiale
Crithagra melanochroa
(Reichenow, 1900)
Sinonimi

Serinus melanochrous
Serinus burtoni melanochrous
Crithagra burtoni melanochroa

Il beccasemi della Tanzania o beccasemi dei Kipengere (Crithagra melanochroa (Reichenow, 1900)) è un uccello passeriforme della famiglia dei Fringillidi[2].

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome scientifico della specie, melanochroa, deriva dall'unione delle parole greche μελανος (melanos, "nero") e χροα (khroa, "colore"), col significato di "di colore nero", in riferimento alla livrea di questi uccelli.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Misura circa 15 cm di lunghezza[3].

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli dall'aspetto massiccio ma slanciato, muniti di testa arrotondata, forte becco conico, ali appuntite e coda lievemente forcuta in punta.

Il piumaggio è bruno-nerastro su testa e dorso, ali, groppa, codione e coda sono bruno-grigiastri, petto e ventre sono bianchi con le singole penne dalla punta scura, a dare un aspetto striato: la gola è anch'essa bianca ma senza screziature di sorta, così come sono bianchi il sopracciglio (poco marcato), l'area sotto l'occhio ed il bordo inferiore delle guance, oltre a un piccolo accenno di mustacchio ai due lati del becco. Il becco è nerastro superiormente e grigio perla inferiormente, le zampe sono di color carnicino-nerastro, gli occhi sono di colore bruno scuro.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Si tratta di uccelli diurni, che passano la giornata fra cespugli e i rami alla ricerca di cibo, muovendosi da soli, in coppie o in piccoli gruppi familiari.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

La dieta di questi uccelli è poco conosciuta ma quasi certamente a prevalenza granivora composta in massima parte da semi (dei cui involucri, anche i più coriacei, la specie riesce ad aver facilmente ragione grazie al forte becco), ma comprendente anche bacche, piccoli frutti e germogli.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

Essendo per lungo tempo stati considerati una sottospecie piuttosto che una specie a sé stante, mancano dati riguardanti la riproduzione di questi uccelli: essa tuttavia molto verosimilmente non differisce in maniera significativa da quanto osservabile nelle specie congeneri e fra i fringillidi in generale.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Come intuibile dal nome comune, il beccasemi della Tanzania è endemico della Tanzania, della quale occupa la porzione dei Monti Kipengere nelle regioni di Iringa e Njombe.

L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalle aree di foresta montana fra i 1500 ed i 3000 m di quota[3].

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

In passato, questi uccelli sono stati considerati una sottospecie del canarino beccogrosso, col nome di Crithagra burtoni melanochroa[3]: attualmente, tuttavia, li si ritiene una specie a sé stante, filogeneticamente intermedia fra il sopraccitato canarino beccogrosso ed il beccasemi striato[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Crithagra melanochroa, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Fringillidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 24 aprile 2017.
  3. ^ a b c (EN) Kipengere Seedeater (Crithagra melanochroa), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 23 aprile 2017.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Uccelli: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di uccelli