Crescent (John Coltrane)

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Crescent
album in studio
ArtistaJohn Coltrane
Pubblicazione1964
Durata40:10
Dischi1
Tracce5
GenereJazz
Free jazz
Hard bop
EtichettaImpulse! Records
A-66 mono
AS-66 stereo
ProduttoreBob Thiele
Registrazione27 aprile e 1º giugno 1964
Rudy Van Gelder Studio, Englewood Cliffs, New Jersey
FormatiLP da 12"
John Coltrane - cronologia
Album successivo
(1965)
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[1]
Entertainment Weekly(positivo)[2]
The Penguin Guide to Jazz[3]
The Village Voice(positivo)[4]
The Rolling Stone Jazz Record Guide[5]

Crescent è il 15° album discografico di John Coltrane, pubblicato dalla Impulse! Records nel 1964.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il disco vede la presenza del quartetto jazz di Coltrane comprendente McCoy Tyner, Jimmy Garrison ed Elvin Jones, che esegue composizioni originali scritte da Coltrane, che suona esclusivamente il sax tenore.

Il quartetto entrò nello studio di registrazione di Rudy Van Gelder il 27 aprile 1964, ed eseguì cinque brani poi inclusi sull'album più una breve versione di Song of Praise, che sarebbe poi stata inclusa a maggio nell'album The John Coltrane Quartet Plays. Il gruppo tornò in studio il 1º giugno 1964, e furono incise le versioni della title track e di Bessie's Blues che finirono sull'album. Altri tre brani scartati dalle sessioni del 27 aprile sono andati perduti.[6]

La musica contenuta nel disco rappresenta un ritorno di Coltrane alla costruzione meticolosa della forma e struttura dei brani alla maniera modale post-bop, dopo diversi anni di sperimentazioni free-form alternate all'incisione di ballate tradizionali. La traccia finale dell'album è un'improvvisazione musicale costituita dall drumming di Jones (con un minimo accompagnamento melodico da parte di Coltrane al sax e di Garrison al contrabbasso all'inizio e alla fine del brano): Coltrane avrebbe in seguito continuato ad esplorare l'interazione tra batteria e sassofono, sia durante le esibizioni dal vivo con il suo gruppo e sia nelle seguenti registrazioni in studio come l'album postumo Interstellar Space (con Rashied Ali.) Infine, Coltrane non esegue nessun assolo per tutta la durata della seconda facciata dell'LP, la ballata Lonnie's Lament contiene invece un lungo assolo al contrabbasso ad opera di Garrison.

Le note interne dell'album sono opera di Nat Hentoff e la foto interna contenuta nella versione LP originale è la stessa fotografia di Coltrane che sarebbe poi apparsa come copertina del suo prossimo disco per la Impulse!, A Love Supreme.

Una versione embrionale di Lonnie's Lament apparve sull'album Afro Blue Impressions e una versione di circa un'ora di durata di Crescent è contenuta nell'album Live in Japan. L'intero album è stato inserito nel cofanetto The Classic Quartet: The Complete Impulse! Recordings. Successivamente Coltrane avrebbe eseguito la canzone After the Crescent, che apparve in To the Beat of a Different Drum del 1965, un brano chiaramente ispirato a Crescent e pervaso dalle stesse atmosfere.

La title track è stata reinterpretata da Alice Coltrane nel 2004 per il suo album Translinear Light e da McCoy Tyner nel 1991 sul disco Soliloquy. Tyner avrebbe eseguito ancora la canzone dal vivo per i suoi album McCoy Tyner Plays John Coltrane: Live at the Village Vanguard e Live at Sweet Basil.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

  • Tutti i brani sono opera di John Coltrane.
Lato 1
  1. Crescent – 8:41
  2. Wise One – 9:00
  3. Bessie's Blues – 3:22
Lato 2
  1. Lonnie's Lament – 11:45
  2. The Drum Thing – 7:22

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

John Coltrane Quartet
Personale tecnico
Crediti ristampa in Compact Disc
  • Joe Alper – fotografie
  • Michael Cuscuna – note interne e produzione
  • Eric Labson – rimasterizzazione audio
  • Chuck Stewart – fotografie

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Michael G. Nastos, Crescent Overview, su allmusic.com, AllMusic. URL consultato il 18 ottobre 2009.
  2. ^ Tony Scherman, John Coltrane Quartet The Classic Quartet-Complete Impulse Studio Recordings, su ew.com, Entertainment Weekly, 26 dicembre 1998. URL consultato il 18 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2008).
  3. ^ Richard Cook e Brian Morton, The Penguin Guide to Jazz Recordings, 9th, Penguin, 2008, p. 289, ISBN 978-0-14-103401-0.
  4. ^ Frances Davis, The John Coltrane Guide, su villagevoice.com, The Village Voice, 30 maggio 2006. URL consultato il 18 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2010).
  5. ^ J. Swenson, The Rolling Stone Jazz Record Guide, USA, Random House/Rolling Stone, 1985, pp. 46, ISBN 0-394-72643-X.
  6. ^ Note interne dell'edizione in Compact Disc.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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