Corinto Bellotti

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Corinto Bellotti
NascitaCarrara, 26 novembre 1911
MorteCielo della costa della Sicilia, 27 dicembre 1940
Cause della morteIncidente aereo
Luogo di sepolturaCimitero di Carrara
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
SpecialitàBombardamento
Reparto9º Stormo Bombardamento Terrestre
Gradotenente pilota
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna del Nord Africa
Decorazionivedi qui
dati tratti da Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Aeronautico[1]
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Corinto Bellotti (Carrara, 26 novembre 1911Cielo della costa della Sicilia, 27 dicembre 1940) è stato un militare e aviatore italiano, pilota di linea nella compagnia Ala Littoria, tenente pilota del 9º Stormo Bombardamento Terrestre della Regia Aeronautica e decorato con la medaglia d'oro al valore aeronautico alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Carrara il 26 novembre 1911, figlio di Guglielmo Bellotti e Francesca Granai. Nel febbraio 1933 si arruolò nella Regia Aeronautica come aviere allievo ufficiale di complemento, e nell'aprile successivo iniziò a frequentare la scuola di pilotaggio di Sesto San Giovanni. Nel mese di ottobre, come aviere scelto, frequenta la Scuola Osservazione Aerea di Grottaglie conseguendo il brevetto di nominato pilota di aeroplano su apparecchio S.C. 4, e nel mese di novembre quello di pilota militare su velivolo Caproni Ca.100.

Nel gennaio 1934 è assegnato al 26º Gruppo Autonomo Bombardamento Terrestre[2] come sottotenente pilota per svolgere il servizio di prima nomina, e nel febbraio successivo è assegnato al 9º Stormo Bombardamento Terrestre.[2] Nel mese di marzo termina il servizio di prima nomina e prolunga la ferma diverse volte, di tre mesi in tre mesi. Nel mese di agosto 1936 è collocato in congedo ed trasferito in forza al Centro R.M. della 3ª Zona Aerea Territoriale.

Nel corso del 1936 è trattenuto in servizio per mobilitazione generale, e nel dicembre dello stesso anno, come tenente pilota, è in servizio al 9º Stormo Bombardamento Terrestre.[2] Divenuto pilota presso la compagnia Ala Littoria, tra il 1936 e il 1937 volò sulle rotte interne in Albania, servizio espletato dalla compagnia su appalto del governo albanese, sui velivoli Breda Ba.44, Caproni Ca.308 e Savoia-Marchetti S.71, insieme a Max Peroli, Mario Doria, e Cesare Amoroso.[3]

In seguito all'Occupazione italiana dell'Albania entra a far parte della 611ª Squadriglia, nel mese di dicembre 1939 è trasferito in servizio al Comando Aeronautica Albania,[4] e nel febbraio 1940 viene richiamato in servizio attivo a domanda. Viene posto nuovamente in congedo nel mese di maggio, ma dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno, e richiamato alle armi per misure militari di carattere eccezionale, Centro di Affluenza di Roma, poi al Distaccamento Aeroporto del Littorio, di Roma. Prende parte alla operazioni sul fronte occidentale contro la Francia, e poi nel mese di ottobre è assegnato al Gruppo Speciale da Bombardamento. Perde la vita il 27 dicembre 1940, durante un volo di trasferimento di un'aeroambulanza dall'Africa Settentrionale Italiana alla Sicilia, sul cielo di Siracusa.[5] Fu decorato di Medaglia d'oro al valore aeronautico alla memoria.

Corinto Bellotti è stato citato da Filippo Tommaso Marinetti nel dimenticato aeropoema Canto eroi e macchine della guerra mussoliniana, opera futurista di propaganda bellica stampata nel 1942 e mai più ripubblicata.[6] Nel lavoro di Marinetti vengono celebrati diversi eroi[N 1] di guerra dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica ecc.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capo equipaggio di velivolo da bombardamento pesante eseguiva numerose missioni di guerra su munitissime basi aeronautiche nemiche, alcune molto distanti dalla base. Nello svolgimento delle perigliose e difficili azioni dava bella prova di abilità e dimostrava salde virtù militari sfidando la violenta reazione contraerea con voli a bassa quota, pur di portare più grave l'offesa al nemico. In ripetuti bombardamenti e mitragliamenti di mezzi meccanizzati nemici confermava la sua capacità e la sua audacia. Cielo dell'Africa Settentrionale, ottobre-dicembre 1940
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capo equipaggio di apparecchio appartenente ad un gruppo speciale trasporti, pilota abile e sicuro, compiva diverse missioni di volo dimostrando capacità, perizia e belle doti di soldato. Cielo del Mediterraneo e della Cirenaica, giugno-ottobre 1940
Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
«Ha partecipato ad operazioni di guerra sui fronti Alpino Occidentale dall'11 giugno 1940 al 25 giugno 1940 e nel Mediterraneo dal 12 ottobre al 27 dicembre 1940
Medaglia d'oro al valor aeronautico - nastrino per uniforme ordinaria
«Capo equipaggio di velivolo da bombardamento, al termine di un lungo e logorante ciclo di attività bellica notturna, in cui le fulgide qualità del suo purissimo animo di uomo e di soldato si erano rivelate in ogni rischiosa occasione si offriva volontariamente per un trasporto aereo di passeggeri dalla Libia in Patria. Verificatosi durante il volo un incendio a bordo per il deficiente funzionamento di un motore e resosi conto della gravità della situazione, decideva di restare ugualmente al governo del velivolo fino all'estremo. Il fuoco mordeva già le sue gambe, ma egli, nell'incrollabile forza del suo spirito generoso ne vinceva il dolore lancinante e riusciva a posarsi con l'apparecchio sulla costa italiana, portandovi a salvamento tutti i passeggeri. Fedele alla consegna datagli dal suo grande animo, moriva sui comandi carbonizzati. Eroe sublime del dovere e dell'umana abnegazione. Cielo della costa della Sicilia, 27 dicembre 1940
— Regio Decreto 26 giugno 1941.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Si tratta di Manlio Savaré, Costantino Borsini, Vincenzo Ciaravolo, Mario Visintini, Gabriele Pepe, Corinto Bellotti, Morgagni, Italo Balbo, Bruno Mussolini, Pagliarini e dei carabinieri di Culquabert.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Trotta 1978, p. 28.
  2. ^ a b c Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1977, p. 63.
  3. ^ Brotzu, Caso, Cosolo 1975, p. 21.
  4. ^ Brotzu, Caso, Cosolo 1975, p. 22.
  5. ^ Sartini Blum 1996, p. 146.
  6. ^ Lambiase, Nazzaro 1977, p. 401.
  7. ^ Bollettino Ufficiale 1941, disp.20, pag.790.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Emilio Brotzu, Michele Caso e Gherardo Cosolo, Aerotrasporti italiani nella seconda guerra mondiale, Roma, Edizioni Bizzarri, 1975.
  • Emilio Brotzu, Michele Caso e Gherardo Cosolo, Dimensione Cielo, aerei italiani della 2ª guerra mondiale. Trasporto 8, Roma, Edizioni Bizzarri, 1975.
  • I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1977.
  • Sergio Lambiase e G. Battista Nazzaro, F.T. Marinetti Futurista, Napoli, Guida Editore, 1975.
  • Filippo Tommaso Marinetti, Canto eroi e macchine della guerra mussoliniana, Milano, Mondadori, 1942.
  • (EN) Cinzia Sartini Blum, The Other Modernism: F. T. Marinetti's Futurist Fiction of Power, Berkeley, University of California Press, 1996.
  • Annunziato Trotta, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Aeronautico, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1978.
Periodici
  • Filippo Tommaso Marinetti, L'Aeropoema dell'Aviatore Corinto Bellotti - Aeroambulanza sul Mediterraneo, in La Rivista Illustrata del Popolo d'Italia, n. 2, Milano, aprile 1942, p. 27.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]