Come l'ombra

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Come l'ombra
Anita Kravos e Karolina Dafne Porcari in una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno2006
Durata87 min
Generedrammatico
RegiaMarina Spada
SceneggiaturaDaniele Maggioni
ProduttoreDaniele Maggioni, Francesco Pamphili
Casa di produzioneFilm Kairos, Ombre Film
Distribuzione in italianoIstituto Luce
FotografiaSabina Bologna, Giorgio Carella, con immagini di Gabriele Basilico
MontaggioCarlotta Cristiani
MusicheTommaso Leddi
ScenografiaMargherita Corti
Interpreti e personaggi

Come l'ombra è un film drammatico del 2006 diretto da Marina Spada, con Anita Kravos e Karolina Dafne Porcari.

Presentato nelle Giornate degli Autori della Mostra del Cinema di Venezia 2006, ha partecipato a numerosi festival internazionali (vincendo il premio per la regia al Mar Del Plata Film Festival), ma è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane solo il 22 giugno 2007, in un numero limitato di copie.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

A Milano, Claudia, una donna di indole solitaria, lavora in un'agenzia di viaggi e nel tempo libero frequenta un corso serale per imparare il russo. Qui inizia ad avere una relazione con il suo insegnante, l'ucraino Boris. Dopo un po' di tempo Boris, prossimo a far ritorno in patria, chiede a Claudia di ospitare per una settimana una sua cugina ucraina. Claudia, seppur diffidente e spiazzata dalla richiesta, accetta ed accoglie così in casa Olga. La convivenza tra le due donne si rivela piacevole, ma quella che sarebbe potuta essere l'inizio di un'amicizia, viene interrotta dalla sparizione, appena un paio di giorni dopo il suo arrivo, di Olga. Nei giorni seguenti Claudia attende ansiosamente notizie della ragazza, ma anche Boris sembra essere scomparso, visto che non è tornato a casa e non risponde al telefono; ma una notte, Claudia riceve una telefonata che darà un triste svolta alla situazione.

Colonna sonora[modifica | modifica wikitesto]

Critica[modifica | modifica wikitesto]

  • C'è una Milano prima percepita con geometrico rigore, poi esplorata nel periferico microcosmo degli immigrati. C'è una scrittura registica affilata come un bisturi. Commento del dizionario Morandini che assegna al film tre stelle e mezzo su cinque di giudizio.[1]
  • Il film racconta una storia di solitudine a Milano, costringendoci ad interrogarci su noi stessi e sulla nostra presenza tra le cose e le persone. Commento del dizionario Farinotti che assegna al film tre stelle su cinque di giudizio[2]

Il titolo[modifica | modifica wikitesto]

Il titolo del film deriva dall'ultima strofa della poesia A molti (1922) di Anna Achmatova, mostrata prima dei titoli di coda:

«Come vuole l’ombra staccarsi dal corpo,
come vuole la carne separarsi dall’anima,
così io adesso voglio essere scordata.»

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Commento de Il Morandini su Mymovies.it
  2. ^ Pino Farinotti, Il Farinotti 2009, Newton Compton Editori 2008 - pag 476

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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